Che Milano sia la capitale calcistica d’Italia è un fatto assodato, con buona pace di torinesi e romani. Nessuna città d’Italia può vantare i successi raggiunti congiuntamente da Milan e Inter, e la passione per il calcio all’ombra della Madonnina non ha pari dal punto di vista numerico, andando ad osservare le medie degli spettatori che rossoneri e nerazzurri attirano a San Siro per ogni partita.
Ma in una città con 1 milione e 300 mila abitanti e con il potenziale economico di Milano ci sono anche altre realtà calcistiche, che spesso si sono autoproclamate la “terza squadra di Milano”, entrando anche in polemica tra loro. Ma quali sono queste realtà e quali ha effettivamente il diritto di appuntarsi il titolo di terza squadra meneghina?
Milano City, il tentativo di creare una terza squadra “glamour”
L’ultima squadra a proclamarsi la “terza squadra di Milano” è stata il Milano City, ambizioso progetto lanciato nel 2017 dall’avvocato varesino Stefano Amirante e portato avanti dal catanzarese trapiantato a Milano Salvatore Varano, presidente di Varano Consulting.
Milano City è il nome della squadra che ha rilevato il titolo sportivo della Bustese, squadra che giocava a Busto Garolfo (comune dell’hinterland milanese), con l’intenzione di creare una nuova squadra in grado di arrivare al professionismo e che già dal nome strizzasse l’occhio a quella dimensione cosmopolita del capoluogo lombardo, simboleggiato dal recente sviluppo urbanistico nelle zone di Isola, Citylife o NoLo.
L’idea era quella di arrivare al più presto alle categorie superiori e di inaugurare uno stadio di proprietà ad Assago, forte dell’appeal che il marchio aveva con gli sponsor e della potenza comunicativa messa in campo.
L’ambizioso progetto, già funestato dalla retrocessione dalla Serie D nel 2020, si è però interrotto nell’estate del 2021, quando piegata dai costi di gestione post-covid la dirigenza ha deciso di non iscrivere la squadra al campionato di Eccellenza.
Il Brera, la terza squadra dall’animo romantico
Il progetto Milano City era stato accolto in maniera alquanto polemica dal Brera F.C., realtà calcistica nata nel 2000 che rivendica per sé il titolo di “terza squadra di Milano”, o quanto meno sosteneva che non dovesse certo andare ad una squadra di Busto Garolfo, fuori dai confini comunali.
Anche in tal caso il titolo sarebbe comunque spettato a maggior diritto al Giana Erminio, squadra di Gorgonzola, altro comune della città metropolitana, che milita in Serie C.
Il Brera invece, nonostante gli sforzi pubblicitari compiuti dal Milano City, è rimasta l’”altra squadra” più conosciuta dai milanesi.
Un po’ per l’ingaggio come primo allenatore, dopo aver rilevato il titolo sportivo dall’Atletico Milan, di un’icona del calcio milanese come Walter Zenga, un po’ per il fatto di disputare buona parte delle proprie partite in centro a Milano, alla mitica Arena Civica “Gianni Brera” del Parco Sempione, sede delle partite di Milan e Inter dal 1930 al 1945, da cui ha preso il nome la squadra.
Nonostante il nome derivi dallo stadio e non dall’omonimo quartiere, il Brera ha assimilato un po’ quello spirito romantico meneghino che si respira nei dintorni della Pinacoteca. La squadra si è distinta per varie iniziative culturali, sociali e sportive.
Hanno promosso il calcio nella popolazione Rom del comune, dando vita anche al progetto Romani People Football Club insieme all’attrice e attivista Dajana Pavlovic, così come hanno dato vita al progetto Free Opera con i detenuti del carcere milanese. Ma hanno anche creato campagne più fuori dagli schemi, come la stagione 2013/2014 ‘Mai un allenamento, solo il talento‘, in cui hanno disputato l’intero campionato senza mai allenarsi.
F.C. Milanese, la terza squadra storica rifondata in tempi recenti
Storicamente, la terza, o meglio la seconda squadra di Milano era l’Unione Sportiva Milanese, polisportiva fondata nel 1902 in zona Porta Nuova, per la precisione al Caffé Verdi, e che nel 1903 aggiunse anche la divisione calcistica.
L’U.S. Milanese, dalla caratteristica maglia a scacchi bianconeri, giocava nello storico stadio di via Comasina (l’attuale via Menabrea, tra piazzale Maciachini e via Farini), e nei primi anni del ‘900 era una vera potenza calcistica cittadina: nel 1909 eliminò dal campionato federale sia Milan che Inter, soccombendo solo alla Pro Vercelli in ambito nazionale.
La storia della Milanese si chiude per la prima volta nel 1922, quando il regime fascista impone la riduzione del numero di squadre cittadine, come già avvenuto a Roma e Genova. Viene quindi ordinata la fusione tra l’Internazionale e l’US Milanese, da cui nasce l’Ambrosiana: operazione atta a liberare un posto per l’iscrizione al campionato della Fiumana, squadra di Fiume da poco annessa all’Italia, e ad “eliminare” una realtà dal nome e dai vertici scomodi per il partito fascista come l’Internazionale.
La U.S. Milanese rinasce una prima volta nel 1945, ma dura solo una stagione nel campionato calcistico provinciale. Nel 2020 la società è stata rifondata con il nome di Club Milanese, dalla fusione di due squadre dell’hinterland milanese, la Zivido e la Metanopoli Calcio, ed oggi gioca in nel Girone E del Campionato di Promozione della Lombardia.
Alcione, la terza squadra dai nomi illustri
Attualmente la terza squadra di Milano a livello nazionale, considerando solo quelle con sede effettivamente nel territorio comunale, è l’Associazione Sportiva Dilettantistica Alcione, fondata nel 1952, militante in Eccellenza e che negli anni ha annoverato tra i suoi presidenti nomi di primo piano della storia di Milano.
Ai vertici dell’Alcione infatti si sono succeduti Ernesto Pellegrini, imprenditore e benefattore poi divenuto anche presidente dell’Inter, Carlo Tognoli, poi sindaco di Milano tra il 1976 e il 1986 e ministro della Repubblica, e Bruno Falconieri, più volte assessore del comune di Milano.
A livello sportivo, nell’Alcione si sono formati giocatori come il campione del Mondo del 1982 Beppe Dossena, Alessandro Pistone o Andrea Caracciolo.
È proprio il settore giovanile dell’Alcione il suo principale fiore all’occhiello, dal momento che dai primi anni ‘90 è costantemente ai vertici delle competizioni giovanili regionali.
Le altre “terze squadre” di Milano
Solo nell’area comunale di Milano si trovano più di 60 formazioni dilettantistiche, e allargando il campo all’area della città metropolitana troviamo centinaia di realtà più o meno grandi. Ognuna di queste, per chi ci gioca o la segue, è sicuramente la squadra più importante, a prescindere da ogni altra considerazione.
Possiamo citare la Calvairate, fondata nel 1946, o l’Enotria, che risale addirittura la 1908. Oppure realtà più recenti e originali come il Velasca, del 2015 e famoso per il suo animo artistico, o la Frog Milano del 2002.
O ancora la Lombardia Uno, polisportiva che conta il maggior numero di iscritti, l’Ausonia, due volte campione nazionale dilettanti, o la Garibaldina 1932, che può vantare un Ambrogino d’oro e una stella al merito sportivo.
All’ombra di Milan e Inter, il titolo di “terza squadra di Milano” può essere sventolato di volta in volta dall’una o dall’altra squadra, ma la passione che muove queste realtà è difficilmente quantificabile.