Tra la serata di ieri e la mattinata di oggi due terzi dei club coinvolti hanno fatto retromarcia, il Presidente della Juve è costretto alla resa.
Meno di 48 ore. Tanto è durata la Super League unita, tra il comunicato della fondazione di domenica notte e la prima defezione nelle ultime ore del martedì. Troppe le proteste per rimanere sordi alle voci che si alzavano in ogni dove contro la nuova manifestazione, dai tifosi alle maggiori istituzioni calcistiche internazionali. È stato il Manchester City, criticato anche da Guardiola stesso, la prima squadra a tirarsi indietro, portandosi appresso a catena tutte le inglesi: Manchester United, Tottenham, Chelsea, Liverpool e Arsenal. L’avversione in Inghilterra dei fans è stata più forte che altrove, tanto che i Gunners sui propri social si sono addirittura scusati per la decisione presa, così come ha fatto in video John Henry, il proprietario dei Reds. In mattinata anche l’Atletico Madrid ha comunicato il proprio abbandono, così come ha fatto l’Inter in una nota ufficiale, aggiungendo però come l’obiettivo di tutte le parti interessate rimanga quello di migliorare costantemente le competizioni calcistiche, in modo da rendere lo spettacolo del football un’esperienza il più possibile coinvolgente.
E quindi, chi rimane? Barcellona, Real Madrid, Milan e Juventus non hanno ancora abbandonato ufficialmente, ma il sentore che lo possano fare a breve è forte. Il Presidente del Barça Laporta ha già ricordato come serva l’approvazione dei soci del club per confermare la partecipazione, mettendo di fatto le mani avanti, mentre le voci di un addio del Milan si rincorrono insistentemente da diverse ore. Rimangono loro, Florentino Perez e Andrea Agnelli, i due uomini che più si sono spesi per questo progetto. Il Presidente della Juve questa mattina ha dovuto ammettere come non sia il caso di andare avanti, viste le numerose defezioni, ma il danno morale ed economico provocato da questa mossa a sé stesso e alla Società rimane. Il titolo della Juve ha perso più del 10% a Piazza Affari ieri, e lo stesso patron bianconero potrebbe anche lasciare la sua carica nei prossimi giorni. Chi gongola è il numero 1 dell’Uefa Ceferin, che ha dichiarato: “Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore, ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all’intero calcio europeo”.
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