Anche oggi l’argomento che tiene banco è la nascita della nuova competizione europea, che spacca sempre più tifosi e addetti ai lavori.
La questione Super League continua a tenere banco in tutto il mondo del calcio. Ormai è scontro senza pari tra le istituzioni e le squadre fondatori, scontro che è andato avanti anche oggi, nel congresso di Montreux dell’Uefa. “Voglio essere estremamente chiaro: la Fifa è una organizzazione costruita sui veri valori dello sport e come Fifa condanniamo fortemente la creazione di una Superlega, un qualcosa di chiuso, una fuga dalle istituzioni calcistiche. Chi vuole andare ne pagherà le conseguenze”, così ha parlato il Presidente della Fifa Infantino, presente al meeting. Le direttive sono chiare, o si è dentro o si è fuori. Concetto ribadito da tutte le 55 associazioni aderenti all’Uefa, che hanno votato all’unanimità una dichiarazione che condanna questo progetto. Il numero 1 del massimo organismo Ceferin, ha ribadito come sia stato commesso un grande errore da parte dei soci fondatori, aggiungendo però che c’è ancora tempo per cambiare idea. Il russo non ha comunque lesinato attacchi alla Juventus di Andrea Agnelli, ricordando come quindici anni fa i bianconeri militassero in Serie B e che le grandi di oggi possono non essere le grandi di domani, facendo l’esempio dell’Atalanta, citata come squadra di cui il mondo del calcio ha bisogno.
In tutto questo, gli allenatori delle big italiane non si sbilanciano. Conte, Pioli e Pirlo hanno cercato di glissare sulla questione, preferendo focalizzarsi sul presente e sul campionato che sta volgendo al termine, non esprimendo un parere forte sulle scelte delle Società che rappresentano. Di tutt’altro avviso Klopp e Guardiola, allenatori di Liverpool e Manchester City, i quali si sono schierati apertamente contro il progetto. In Inghilterra la maggioranza dei tifosi, nonché il Presidente Boris Johnson, hanno accolto con estrema contrarietà la notizia di pochi giorni orsono, e se Jurgen Klopp ieri si è limitato a esprimere vicinanza ai tifosi del Liverpool, oggi Guardiola è stato ancora più esplicito. “Lo sport non è più sport se non esiste il rapporto tra fatica e risultato. Lo sport non è più sport quando la vittoria è garantita. Non è uno sport quando non importa se perdi”. Così ha parlato Pep, criticando l’elitarietà del torneo, e non risparmiando anche un commento sull’Uefa, indicata come organismo egoista nelle decisioni che prende per tutti. In attesa di ulteriori sviluppi, vale la pena citare le parole di De Zerbi, allenatore del Sassuolo impegnato domani contro il Milan: “Io domani non avrei piacere a giocare, perché il Milan fa parte di queste tre squadre e l’ho detto sia ai giocatori sia a Carnevali. Se mi obbligherà ad andare chiaramente ci vado, ma ci sono rimasto male.” E ancora: “Questa iniziativa equivale un colpo di stato nel calcio, nei contenuti e nella modalità”. Parole pesantissime, in un momento delicatissimo per gli equilibri del calcio mondiale.
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