Che il Bayern Monaco sia la squadra più forte di Germania è un assunto incontrovertibile. La squadra bavarese vanta ben 31 titoli della Bundesliga in bacheca, e dal 2013 ha vinto ben 9 Meisterschale consecutivi.
Negli ultimi anni però è emerso un modus operandi da parte della società di Monaco che le ha permesso di restare ai vertici del calcio tedesco ed europeo, andando però ad indebolire sistematicamente qualsiasi squadra che potesse avere qualsiasi ambizioni di vertice.
Il mercato “di rastrellamento” del Bayern
ANNO | GIOCATORE | PROVENIENZA | COSTO |
---|---|---|---|
2009 | Mario Gomez | Stoccarda | 30 Mln |
2011 | Manuel Neuer | Schalke 04 | 28 Mln |
2013 | Mario Gotze | Borussia Dortmund | 37 Mln |
2014 | Robert Lewandowski | Borussia Dortmund | Parametro Zero |
2016 | Mats Hummels | Borussia Dortmund | 37 Mln |
2017 | Serge Gnabry | Werder Brema | 8 Mln |
2017 | Niklas Sule | Hoffenheim | 20 Mln |
2018 | Leon Goretzka | Schalke 04 | Parametro Zero |
2019 | Benjamin Pavard | Stoccarda | 35 Mln |
2021 | Dayot Upamecano | Lipsia | 45 Mln |
2021 | Marcel Sabitzer | Lipsia | 15 Mln |
Negli ultimi 10 anni, con l’aumento degli introiti provenienti dalla Champions League, il fatturato del Bayen Monaco è praticamente raddoppiato. I bavaresi non hanno però cambiato troppo la loro politica sul calciomercato estero, andando sempre in cerca di giocatori a prezzi ragionevoli e soprattutto dagli ingaggi sostenibili.
Nel mercato interno, invece, l’obiettivo è stato cercare regolarmente di sottrarre i giocatori migliori alle dirette concorrenti, o a quelle squadre che potevano aver ambizioni di grandezza, stroncate così sul nascere.
Nel 2009, dopo che la Bundesliga era stata vinta incredibilmente dal Wolfsburg di Dzeko e Barzagli, i bavaresi non hanno perso occasione di rinforzarsi con l’acquisto di Mario Gomez, cannoniere dello Stoccarda arrivato terzo a soli 3 punti dai bavaresi costato 30 milioni. Nel 2011, dopo due stagioni in cui lo Schalke 04 era arrivato secondo alle spalle del Bayerm e aveva vinto la Coppa di Germania, fu la volta del portiere Manuel Neuer, acquistato per 28 milioni e principale fautore dei futuri successi della squadra bavarese e della nazionale tedesca.
Emblematico è stato poi il “saccheggio” effettuato ai danni del Borussia Dortmund, “reo” di aver conquistato la Bundesliga per 2 volte consecutive nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 fu la volta di Mario Gotze per 37 milioni, mentre l’anno successivo arrivò il cannoniere polacco Robert Lewandowski, stavolta a parametro zero. Nel 2016 quindi, per ben 37 milioni, il difensore Mats Hummels.
I bavaresi hanno poi iniziato a compiere ogni anno una sorta di “rastrellamento” dei migliori giocatori delle altre squadre: Serge Gnabry dal Werder Brema e Niklas Sule, Sebastian Rudy e Sandro Wagner dall’Hoffenheim nel 2017, Leon Goretzka dallo Schalke 04 nel 2018, Benjamin Pavard dallo Stoccarda nel 2019.
Quest’estate nel mirino dei bavaresi è finito il Lipsia, squadra gestita dalla galassia Red Bull in cui giocano alcuni dei migliori talenti scovati dalla multinazionale in giro per il mondo. Il Bayern ha messo sul piatto 45 milioni per il difensore francese Dayot Upemecano e 15 per il trequartista austriaco Marcel Sabitzer, aggiungendo alla squadra due talenti importantissimi e nel contempo togliendo due pedine fondamentali ad una rivale che negli ultimi anni aveva dimostrato di poter ambire alla vetta.
Ma il segnale più importante è stato forse l’ingaggio di Lukas Nagelsmann, il giovanissimo tecnico che prima con l’Hoffenheim e poi con il Lipsia ha dimostrato di poter portare agevolmente squadre giovani e poco considerate ai vertici del campionato.
Il risultato è che nessuna squadra della Bundesliga riesce a mantenere un nucleo di giocatori su cui costruire una squadra vincente nel corso degli anni, mentre il Bayern Monaco, anno dopo anno, innesta in una formazione vincente quei rinforzi necessari per mantenersi sempre al vertice.
L’effetto del dominio Bayern sul calcio tedesco
Se da un lato questo atteggiamento ha praticamente ammazzato la competizione in Bundesliga, dall’altro ha fatto benissimo alla nazionale tedesca: la continua immissione di denaro alle varie squadre minori, denaro derivante per la maggior parte dai risultati europei e dalle cessioni all’estero del Bayern, ha arricchito a catena un po’ tutto il calcio tedesco, spingendo tutte le squadre a puntare sui giovani, investendo molto nei vivai e alzando notevolmente il livello del calcio giovanile.
Le squadre che si sono ritrovate a combattere contro il Bayern Monaco per il titolo nelle ultime stagioni, ovvero il Lipsia e il Borussia Dortmund, così come le altre formazioni di alta classifica come il Bayer Leverkusen e il Borussia Moenchengladbach, sono formazioni imbottite dei cosiddetti wonderkids, o meglio wunderkinder, talenti giovanissimi e già pronti a far vedere il proprio talento nel maggior campionato tedesco, seppur in maniera discontinua.
Ecco quindi ragazzini come Timo Werner, Kai Havertz, Florian Wirtz, Youssoufa Moukoko imporsi tra i grandi ben prima del compimento dei 20 anni, garantendo di continuo forze fresche a tutte le selezioni nazionali teutoniche.
E non solo tedeschi: la Bundesliga è diventato così il campionato più gettonato dai giovani talenti di tutta Europa per maturare e prendere confidenza con il calcio professionistico di massimo livello.
Giovani talenti da tutto il mondo come Jadon Sancho, Jude Bellingham, Alphonso Davies, Giovanni Reyna, fino ad un fenomeno come Erling Haaland hanno scelto la Bundesliga come palcoscenico ideale per mettersi in mostra a livello europeo.