Oggi ricorre il quarantesimo compleanno del fortissimo centrocampista che ha segnato in modo indelebile la storia recente del Liverpool e della nazionale inglese
Parlare di Steven George Gerrard è molto semplice: basta mettere uno di fianco all’altro i valori della tenacia, della passione e del talento. Nato a Whiston il 30 maggio 1980, l’attuale tecnico dei Rangers ha scritto le pagine più gloriose della storia recente del Liverpool, il club che ne ha segnato il destino. Giocatore di caratura mondiale, è considerato da molti uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio inglese. Centrale, poteva però giocare come esterno e trequartista, caratteristiche che lo hanno portato a essere definito tra i giocatori più completi del panorama calcistico quando era in attività. A livello professionistico esordì come cursore destro. Tuttavia a causa del suo gioco particolarmente falloso, il rendimento non fu molto alto. Al riguardo, in un’intervista al Guardian del novembre 2008 celebrativa dei suoi primi dieci anni in Premier League, Gerrard ricordò come inizialmente non riuscisse a esprimersi al meglio nel ruolo assegnatogli. Ciò nonostante, il Liverpool confidava sulla sua maturazione e lo ritirò dal mercato. Fu allora che iniziò a ritagliarsi il ruolo di centrocampista difensivo, più votato al recupero di palloni piuttosto che di sostegno al gioco d’attacco. L’evoluzione tattica proseguì l’anno seguente con l’impiego da centrocampista centrale e si ultimò – in seguito all’avvento di Rafa Benítez – con la collocazione in pianta stabile nel ruolo di trequartista a sostegno delle punte. Tra i suoi punti di forza vi erano la precisione e la potenza nel tiro con entrambi i piedi (sebbene destro naturale), la capacità di dettare i tempi di manovra, l’abilità nei lanci lunghi, la propensione al gioco aereo e la capacità di inserimento in fase offensiva. In possesso di buone doti tecniche, gli venivano accreditate anche notevoli qualità difensive e di interdizione e di efficace supporto al reparto avanzato; inoltre, grazie alle sue capacità balistiche, trovava spesso il gol con soluzioni personali dalla media-lunga distanza (25-30 metri dalla porta avversaria). Grazie a queste caratteristiche, unite al grande temperamento, Gerrard era visto come un vero e proprio leader in campo. Ha esordito in Premier League nel 1998 e a livello internazionale nel 2000 con la maglia dell’Inghilterra, tra i suoi trofei più importanti figurano le vittorie in Champions League 2004-2005 e in Coppa UEFA 2000-2001. Dal 2003 al 2015 è stato il capitano del Liverpool, club in cui ha militato sin dalle giovanili, per poi trasferirsi ai Los Angeles Galaxy con i quali ha concluso la carriera alla fine del 2016. È primatista di reti (41) con il Liverpool nelle competizioni UEFA per club. In Nazionale vanta la partecipazione ai campionati d’Europa del 2000, del 2004 e del 2012, nonché al campionato del mondo 2006, al campionato del mondo 2010 e al campionato del mondo 2014.La stagione che sicuramente Steven Gerrard ricorda meglio è quella del 2004-2005. Quell’anno iniziò, per diversi giocatori del Liverpool, con infortuni vari. Lo stesso capitano dei Reds uscì di squadra a settembre nel corso di una partita contro il Manchester United, nuovamente per problemi all’inguine, e fu indisponibile per il club e per la Nazionale fino alla fine di novembre. Tornato in squadra a dicembre, realizzò il gol decisivo per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League negli ultimi minuti dell’incontro con l’Olympiakos: «Non dico sia stata la mia miglior partita, ma sicuramente è stato il gol più importante che abbia mai segnato» disse dopo l’incontro vinto 3-1, che permetteva al Liverpool di avanzare nella competizione. Dopo aver eliminato ai quarti la Juventus e in semifinale il Chelsea, il Liverpool giunse alla sua prima finale per il titolo europeo vent’anni dopo la tragica serata di Bruxelles, quando la strage dell’Heysel costò al club il bando per 6 anni dalle competizioni internazionali. La partita decisiva per il titolo si tenne all’Atatürk di Istanbul contro il Milan: sotto per 0-3 alla fine del primo tempo, fu Gerrard a dare inizio a quella che sembrava una rimonta impossibile del Liverpool: al 54′ siglò il gol dell’1-3 e, dopo il 2-3, subì fallo in area da Gattuso, procurando il rigore che Xabi Alonso ribatté in rete dopo la respinta di Dida. Con il risultato di 3-3 si andò ai calci di rigore, che videro il Milan sbagliarne tre contro uno solo dei rivali. Il Liverpool si laureò così campione d’Europa a 21 anni di distanza dalla sua ultima affermazione nel massimo trofeo continentale. Dopo una carriera che lo ha visto spesso non riuscire ad ottenere i risultati sperati, il 29 dicembre 2006, per meriti sportivi, è stato nominato dalla regina Elisabetta membro dell’Ordine dell’Impero Britannico.