Dopo le battute d’arresto contro Bulgaria e Svizzera, l’Italia di Mancini, forte del suo record di imbattibilità, ospita la Lituania con l’obiettivo minimo di ottenere la vittoria, meglio ancora se con un buono scarto di reti in maniera da dare coraggio e positività ad un attacco apparso un po’ in crisi.
Corsi e ricorsi storici
I numeri dovrebbero infondere fiducia agli azzurri: i dati riportati da Opta infatti ci rivelano che nei 7 incontri disputati tra le due nazionali (non pochi, considerato che la Lituana ha dichiarato la sua indipendenza solo nel 1990), il rapporto dei gol segnati sorride all’Italia per 14 a 1.
I lituani hanno però strappato un pareggio in due occasioni, nelle qualificazioni mondiali del 2001 e nel 2006, quando la nazionale campione del Mondo, passata dalle mani di Lippi a quelle di Donadoni, incappò in un clamoroso pareggio per 1-1 (con gol di Danilevicius, attaccante lituano all’epoca militante nel Livorno), giunto pochi giorni dopo la sconfitta subita contro la Croazia in amichevole.
A differenza di allora però i lituani trovano un’Italia che ha già avuto due occasioni per smaltire la sbornia da vittoria, e che senza una vittoria metterebbe seriamente in discussione la sua qualificazione al Mondiale di Qatar del 2022 senza passare per i play-off.
E vista l’ultima esperienza azzurra ai play-off, con la doppia sfida contro la Svezia che è costata all’Italia di Giampiero Ventura la partecipazione a Russia 2018, l’ultima cosa che vuole Mancini è far dipendere il Mondiale da un match a eliminazione diretta.
La scelta dello stadio in cui giocare questa partita forse è stata compiuta con un occhio di riguardo alla scaramanzia: oltre al fatto che l’Italia a Reggio Emilia ha sempre vinto senza subire gol, la prima partita giocata fu proprio contro la Lituania, durante le qualificazioni agli Europei nel 1995: 4-0 il risultato finale, con gol di Alex Del Piero e una splendida tripletta di Gianfranco Zola.
Record a portata di mano
L’Italia di Mancini ha già collezionato ben 36 partite consecutive senza subire una sconfitta, e ha l’opportunità di allungare a 37 questa striscia.
D’altra parte la Lituania dall’inizio del 2021 ha perso tutte le partite disputate, 8 tra amichevoli e qualificazioni, ed è la squadra in assoluto ad aver segnato meno gol nelle qualificazioni ai Mondiali fino ad ora: solo 1, nella sconfitta interna per 1-4 contro l’Irlanda del Nord, messo a segno da Rolandas Baravykas.
Possiamo poi anche citare il fatto che Roberto Mancini è il commissario tecnico con la più lunga striscia di imbattibilità casalinga della storia azzurra, con 17 vittorie e 1 pari, oppure che Leonardo Bonucci raggiungerà Dino Zoff a quota 112 partite in maglia azzurra.
Ancora, sfidando gli scongiuri, possiamo dire che Ciro Immobile ha la possibilità di agganciare a quota 16 gol due leggende della nazionale come Gianluca Vialli e Luca Toni. Gli basta un solo gol, anche un rigore proprio come nella gara di andata, l’unico segnato in maglia azzurra, che fissò il punteggio sullo 0-2 al 94°, dopo che Stefano Sensi aveva portato in vantaggio gli azzurri al 47°.
Attenzione però ad evitare i record negativi: l’Italia di Mancini finora non ha mai mancato l’appuntamento con il gol in due partite consecutive, ma soprattutto, con le vittorie ai rigori nella fase finale dell’Europeo contro Spagna e Inghilterra e gli ultimi due pareggi con Bulgaria e Svizzera, gli azzurri sarebbero ad un passo da eguagliare il record di 5 pareggi consecutivi fatto registrare dalla nazionale allenata da Cesare Maldini nel 1997.
I lituani d’Italia
Come detto, l’unico gol segnato dalla Lituania all’Italia è arrivato da un giocatore che militava proprio in Serie A, ovvero quel Tomas Danilevicius che oltre al Livorno in Italia ha indossato le maglie di Avellino, Bologna, Grosseto, Juve Stabia e Parma. Attenzione quindi agli altri lituani che giocano in Italia: forse proprio grazie alle gesta di Danilevicious e di Stankevicius, difensore totem del calcio lituano passato anche per Brescia, Sampdoria e Lazio, negli ultimi anni molti giocatori lituani sono arrivati a giocare nel nostro paese.
È il caso del centravanti Edgaras Dubickas, ora in forza al Piacenza e con molti anni di militanza nelle serie minori italiane, indossando anche le maglie di Lecce (con cui ha vinto un campionato di Serie C) e Livorno, o di Linas Megelaitis, mediano della Viterbese cresciuto calcisticamente tra Vercelli e Latina e passato anch’egli dal Lecce.
Arrivato quest’estate dalla Polonia invece il giovanissimo (18 anni) Artemijus Tutyskinas, nuovo difensore del Crotone. Infine, citiamo il portiere titolare della selezione lituana Titas Krapikas, cresciuto nella Sampdoria e poi trasferitosi allo Spezia, con cui ha giocato anche in Coppa Italia nella scorsa stagione. Da quest’estate si è trasferito alla Ternana, in Serie B.
Ci sono poi un paio di giocatori per cui l’esperienza italiana si è limitata alle giovanili: si tratta di Karolis Uzela, attaccante del Zalgiris Vilnius con un passato nelle giovanili della SPAL, e di Vykintas Slivka, che si è invece formato nella Primavera della Juventus, la quale l’ha poi prestato per anni in Italia e all’estero prima di cederlo definitivamente in Scozia, da dove poi si è trasferito in Grecia all’Apollon Smyrnis.