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Se c’è una squadra italiana che non corre il rischio di sottovalutare avversarie portoghesi nelle coppe europee, quella è la Juventus.

Se infatti la tradizione globale contro le squadre lusitane è buona (contro il Porto conquistò la sua prima e unica Coppa delle Coppe, nel 1984), la carta recente racconta di diverse delusioni: buttata fuori dal Porto agli ottavi di Champions 2020/21, umiliata ed eliminata dal Benfica nella fase a gironi della Champions 2022/23. E ora, ai quarti di Europa League, c’è la terza “grande” del Portogallo: lo Sporting Lisbona, che andiamo a conoscere meglio.

Sporting Lisbona, un po’ di storia

Fondato nel 1902 e rifondato subito nel 1906, il club non è mai retrocesso dal massimo campionato portoghese. In totale vanta 19 titoli nazionali, 34 tra coppe e supercoppe nazionali e una Coppa delle Coppe. L’ultimo dei campionati vinti è del 2020/21.

Nell’attuale Primeira Liga le cose non vanno benissimo, visto che lo Sporting è solo quarto con 53 punti, a ben 18 punti dalla capolista Benfica e a 6 dal terzo posto occupato dal Braga, anche se con una partita in meno rispetto a tutte.

Giocatori famosi dello Sporting Lisbona

Come altre società portoghesi, anche lo Sporting Lisbona è una storica fucina di talenti. Un nome su tutti? Cristiano Ronaldo, arrivato a 12 anni nella società biancoverde e rimasto sino ai 18 quando, dopo un’amichevole estiva in cui folgorò Alex Ferguson, venne acquistato dal Manchester United per circa 20 milioni.

La storia dello Sporting è piena di campioni e comunque di giocatori che hanno scritto la storia del calcio portoghese, da Figo a Paolo Futre, da Fernando Gomes a Joao Pinto e Ricardo Quaresma. Anche negli anni recenti non sono certo mancati i talenti, a partire dal milanista Rafael Leão, che i rossoneri acquistarono dal Lilla che a sua volta lo aveva prelevato dallo Sporting. E chi segue le vicende milaniste sa quanto pesa la percentuale che spetterà comunque alla società portoghese in caso di rivendita del giocatore.

Altri giocatori con presente o passato in Italia e che hanno indossato la maglia biancoverde dello Sporting sono il portiere della Roma Rui Patricio, l’ex Napoli, Milan e Torino Andrè Cruz e l’ex Napoli e Livorno Vidigal. Ci sono anche italiani che hanno fatto percorso inverso, come ad esempio Ivone De Franceschi, che in maglia Sporting vinse il campionato portoghese nel 1999/2000.

L’allenatore

Uno dei segreti della rinascita dello Sporting è sicuramente Rúben Amorim, tecnico di appena 38 anni che però è stato capace di riportare il club al titolo nazionale al primo tentativo, nel 2020/21, a 19 anni dall’ultima Primeira Liga conquistata dallo Sporting. Su di lui ci sono puntati gli occhi di diverse big europee, Chelsea in testa. Nello scorso autunno il club lo ha blindato fino al 2026, anche se sappiamo bene che nel calcio di oggi questo non è più un ostacolo.

La rosa

La stella della squadra è senza dubbio Pedro Gonçalves, 24enne che nasce come attaccante o mezza punta ma che Amorim utilizza spesso e volentieri anche da mezzala. 12 i suoi gol in campionato, 3 in 4 partite di Europa League, tra cui quello fantasmagorico da metà campo che ha consentito allo Sporting di pareggiare sul campo dell’Arsenal nel ritorno degli ottavi, per poi qualificarsi ai rigori.

Altri elementi interessanti sono il 24enne esterno offensivo anglo-cipriota Marcus Edwards, l’altro esterno Francisco Trincão in prestito dal Barcellona, il 21enne mediano uruguagio Manuel Ugarte e il difensore centrale Gonçalo Inácio, anch’egli 21enne ed ennesimo prodotto del vivaio, tra le probabili future cessioni a peso d’oro del club.

L’esperienza la portano soprattutto Hector Bellerin, terzino già in passato nel mirino della Juventus e con trascorsi nell’Arsenal, anche se attualmente infortunato, il difensore nazionale uruguagio Coates e l’attaccante Paulinho.

La formazione tipo

Il modulo utilizzato da Amorim è un 3-4-3 che somiglia più a un 3-4-2-1, con due mezze punte o esterni a supporto dell’attaccante centrale Paulinho e diverse possibili variazioni sul tema, a partire dalla già citata posizione di Gonçalves. Questa la formazione tipo, ricordando che Ugarte non potrà giocare l’andata contro la Juventus per squalifica.

formazione tipo sporting lisbona
Una formazione tipo dello Sporting Lisbona

(3-4-2-1): Adan; St. Juste, Inacio, Coates; Esgaio, Ugarte, Gonçalves, Matheus Reis; Edwards, Trincão; Paulinho.

Come è arrivata ai quarti di Europa League

Eliminato in maniera drammatica dalla fase a gironi di Champions League, con una rimonta subita in casa dall’Eintracht nell’ultima giornata, lo Sporting è riuscito a salvare almeno il terzo posto per via dell’altrettanto rocambolesca vittoria a tempo scaduto del Tottenham in casa del Marsiglia.

Retrocesso in Europa League, ha eliminato i danesi del Midtjylland nel playoff (1-1 in casa, 0-4 in Danimarca), prima del capolavoro centrato negli ottavi dove ha eliminato l’Arsenal. L’andata al “José Alvalade” era terminata 2-2, il ritorno all’Emirates 1-1 grazie al già citato super-gol di Gonçalves. Poi la qualificazione è giunta grazie ai calci di rigore.