La notizia era nell’aria ma ora è arrivata anche la conferma ufficiale da parte del Primo Ministro: la Liga, ossia il massimo campionato spagnolo, è pronta a ripartire e lo dovrebbe fare nella settimana che inizia l’8 giugno.
Nel corso della conferenza alla Nazionale, Pedro Sanchez, Primo Ministro spagnolo, ha trattato anche l’argomento calcio: la Liga ripartirà nella settimana che inizia con lunedì 8 giugno. Un annuncio che è stato accolto di buon grado da parte della Lega e della Federazione, con il presidente Tebas che aveva dato, sin dai primi momenti, come data di possibile ripartenza il 12 giugno. Nel corso degli ultimi giorni, dalla Spagna circolavano voci di un possibile slittamento al 19 ma le parole di Sanchez non sono passibili di interpretazioni: dall’8 giugno in poi, ogni data è quella buona per il ritorno della Liga.
Dopo l’ok arrivato dal Governo e annunciato al paese intero, ora si aspetta un comunicato da parte della Liga che annuncerà il giorno preciso della prima partita che, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe essere il derby tra Siviglia e Real Betis al Sanchez Pizjuan, anticipo della 28° giornata, ossia la prima dopo l’interruzione del torneo avvenuto il 10 marzo scorso. Dopo oltre due mesi, si inizia ad intravedere la luce e tra poco più di due settimane si potrà parlare anche di calcio giocato per la Spagna: e, per gli appassionati, ci sarà l’occasione di una vera e propria scorpacciata, visto che l’idea della Liga è di giocare tutti i giorni – incastrando il calendario in modo tale da permettere più di due giorni di riposo ad ogni squadra – per completare le undici giornate rimanenti entro il 26 luglio. I match si giocheranno tra le 18 e le 19.30 nei giorni feriali, mentre nel weekend è possibile vedere partite alle 19 e alle 23. Insomma, quasi ad ogni ora del giorno e della notte, si potrà assistere, in diretta, ad eventi riguardanti il calcio spagnolo. A meno di colpi di scena che nessuno si augura, anche perché potrebbe voler dire che l’emergenza Coronavirus sia diventata ancor più grave e difficile da arginare.