La Spagna si presenta ai Mondiali di Qatar 2022 con il suo solito carico di tecnica e talento, vogliosa di imporre la sua scuola di pensiero fatta di possesso palla e manovra avvolgente sul resto del mondo.
Sono passati 10 anni da quando la Spagna ha completato un ciclo incredibile, con due Europei e un Mondiale vinti in rapida successione: ora si sta completando quel processo di rinnovamento generazionale che si era reso evidente durante Russia 2018. Le nuove Furie Rosse saranno all’altezza dei loro predecessori?
Spagna: i convocati
- Portieri: Unai Simon (Athletic Bilbao), Sanchez (Brighton), Raya (Brentford), De Gea (Manchester United)
- Difensori: Pau Torres (Villareal), Aymeric Laporte (Manchester City), Eric Garcia (Barcellona), Diego Llorente (Leeds), Inigo Martinez (Athletic Bilbao), Gaya (Valencia), Jordi Alba (Barcellona), Carvajal (Real Madrid), Azpilicueta (Chelsea)
- Centrocampisti: Rodri (Manchester City), Guillamon (Valencia), Sergio Busquets (Barcellona), Pedri (Barcellona), Gavi (Barcellona), Marcos Llorente (Real Madrid), Carlos Soler (Paris Saint-Germain), Koke (Atletico Madrid)
- Attaccanti: Ferran Torres (Barcellona), Yeremy Pino (Villareal), Marco Asensio (Real Madrid), Nico WIlliams (Athletic Bilbao), Pablo Sarabia (Paris Saint-Germain), Alvaro Morata (Atletico Madrid), Borja Iglesias (Betis Siviglia)
Il gruppo della Spagna presenta un buon mix di giovani e veterani, anche se alcune scelte sono ancora in bilico. Dallo scorso europeo David de Gea ha definitivamente perso la titolarità in porta, e nelle ultime occasioni non è stato nemmeno convocato come secondo portiere. Non è chiaro se la sua esperienza in nazionale si sia definitivamente chiusa o meno.
Alcuni giocatori restano ai margini ma pronti a rispondere ad eventuali chiamate dell’ultimo minuti: Marcos Alonso e Ansu Fati del Barcellona, Mikel Merino della Real Sociedad, Pablo Fornals del West Ham. Dani Olmo, centrocampista offensivo del Lipsia che sembrava il nuovo astro nascente delle Furie Rosse, sta recuperando da un infortunio e difficilmente farà parte della spedizione.
Come giocherà? La probabile formazione tipo della Spagna a Qatar 2022
La scuola iberica cerca sempre il possesso palla e la costruzione ragionata dell’azione, e difficilmente prescinde dal 4-3-3, concedendosi al massimo delle possibile variazioni verso il 4-2-3-1 o il 4-1-4-1.
- (4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Eric Garcia, Pau Torres, Jordi Alba; Gavi, Busquets, Pedri; Sarabia, Morata, Ferran Torres
L’allenatore: Luis Enrique
Giocatore di primissimo piano tra gli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio con le maglie sia del Real Madrid che del Barcellona, Luis Enrique ha iniziato la carriera da allenatore con le giovanili del Barça, per poi passare dapprima alla Roma e quindi al Celta de Vigo.
Tornato al Barcellona, ma questa volta in prima squadra, non solo è stato capace di ripetere l’impresa di Guardiola del 2009, ovvero il triplete Liga, Copa del Rey e Champions League, ma nel corso del 2015 è diventato l’unico allenatore a riuscire a conquistare ben 6 titoli, ovvero tutti quelli a disposizione: al Triplete infatti è riuscito ad aggiungere la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club, tutto nel corso dello stesso anno.
Chiamato alla guida delle Furie Rosse nel luglio 2018, dovette lasciare la panchina dopo nemmeno un anno a causa della malattia della figlia Xana, purtroppo scomparsa a soli 9 anni. Tornato sulla panchina della nazionale nel novembre 2019, ha guidato la nazionale iberica nell’Europeo, sconfitta solo ai rigori in semifinale dall’Italia.
La stella: Pedri
A soli 19 anni Pedro Gonzales Lopez, meglio noto come Pedri, non è né una possibile sorpresa né una speranza per la Spagna, ma la sua stella più fulgida e una delle sue certezze più solide.
Questo ragazzino di Tenerife ha debuttato giovanissimo, nel 2019, tra i professionisti con la maglia del Las Palmas, e gli bastarono 3 presenze in Segunda Division per convincere i vertici del Barcellona ad aquistarlo per la stagione successiva. Conquistatosi in pochissimo tempo la maglia da titolare con il Barça, nel corso di nemmeno due anni ha scalato tutte le nazionali giovanili spagnole dalla Under-17 fino all’Under-21, fino ad essere convocato per Euro 2020 da Luis Enrique.
Nel corso dell’Europeo Luis Enrique lo schiera sempre titolare (salterà solo 1 minuto di gioco), diventando lo spagnolo più giovane nella storia degli Europei e in seguito il più giovane in assoluto a disputare una partita ad eliminazione diretta. Dopo soli 16 giorni dalla semifinale persa contro l’Italia, scende in campo all’Olimpiade di Tokyo con la Nazionale Olimpica, arrivando a conquistare l’argento nella finale persa ai supplementari con il Brasile e chiudendo una stagione da record con ben 72 presenze complessive.
La possibile sorpresa: Yeremi Pino
L’ancor più giovane (18 anni) compagno di reparto di Pedri sia in nazionale che nel Barcellona, ovvero Gavi, ha appena vinto il Premio Kopa come miglior giovane d’Europa (succedendo proprio a Pedri): difficile quindi reputarlo una sorpresa.
Preferiamo indicare Yeremi Pino, ventenne attaccante del Villareal che, con molto meno clamore mediatico, si è guadagnato un posto in nazionale e che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante in un reparto come l’attacco che ha tanta tecnica ma pecca di concretezza.
Canaro come Pedri (ma di Las Palmas), è veloce e abile nel dribblig, oltre che di essere dotato di un tiro potente e secco. In grado di giocare indifferentemente a destra, a sinistra o al centro del tridente d’attacco, nelle ultime due stagioni ha dato prova di sé sia nella vittoria del Villareal in Europa League del 2021 che nella successiva Champions League, dimostrando una crescita costante. Visto il rendimento un po’ altalenante di Ferran Torres e Pablo Sarabia, le sue chance con le Furie Rosse sono alte.
L’obiettivo
La Spagna e gli spagnoli vogliono vincere questo Mondiale, ovviamente, ma l’impressione è che la squadra non abbia ancora completato il processo di rinnovamento e non sia all’altezza delle maggiori pretendenti.
Un posto in semifinale potrebbe rappresentare un risultato soddisfacente ma di sicuro superare la fase a gironi è d’obbligo, e non riuscire ad arrivare almeno ai quarti di finale sarebbe visto come un sicuro fallimento.
Il calendario e le partite
Inserita nel girone E con Costa Rica, Germania e Giappone, la Spagna punta a giocarsi il primo posto con la nazionale teutonica. In caso di passaggio del turno incrocierebbe una squadra del gruppo F: i pericoli maggiori dovrebbero arrivare da Belgio e Croazia, ma le Furie Rosse puntano di sicuro i quarti di finale.
23 novembre
Germania-Giappone
Spagna-Costa Rica
27 novembre
Giappone-Costa Rica
Spagna-Germania
1 dicembre
Giappone-Spagna
Costa Rica-Germania