Come ogni anno, la Serie B si prepara a vivere una stagione entusiasmante, elettrica, indecisa fino alla fine. Nella prossima stagione, poi, l’equilibrio è ulteriormente affinato da grandi piazze che sono riuscite a risalire dalla Serie C – su tutte il Mantova – e da grandi squadre che dalla Serie A andranno ad arricchire il patrimonio netto della competizione.
Cerchiamo allora di ipotizzare una possibile griglia della prossima Serie B 2024/25, suddividendo le 20 squadre tra zona promozione, playoff, limbo e playout.
Per la promozione diretta
È lotta a quattro per il doppio colpo grosso. La squadra che più di tutte potrebbe ambire al salto diretto di categoria è la Sampdoria di Pirlo, che ha rinforzato in estate una squadra già forte, assicurandosi giocatori come Coda (130 gol e 40 assist in Serie B), Tutino, Venuti e Romagnoli. Appena sotto, la Cremonese di Stroppa, che ha venduto pochissimo e acquistato giocatori importanti come Vandeputte, Fulignati e De Luca. Dalla Serie A, poi, impossibile non citare Sassuolo e Frosinone.
I neroverdi, dopo dieci anni di Serie A, potrebbero subire il contraccolpo della caduta in cadetteria, ma ingranando avrebbero pochi avversari, specialmente se riusciranno a trattenere giocatori come Pinamonti, Laurentié, Thorstvedt, Berardi. In porta è arrivato Turati, a centrocampo Caligara dall’Ascoli. Grosso non vuole fallire questa occasione. Discorso diverso per i ciociari guidati da Vivarini (che ha fatto benissimo al Catanzaro lo scorso anno), che si sono rinforzati poco e hanno perso giocatori importanti, in tutti i ruoli. Ma il Leone rimane una squadra da promozione.
Per i playoff
Lotta matta per i playoff. In prima piazza il Palermo di Dionisi, che con il giusto avvio di stagione potrebbe pure puntare al titolo diretto. La squadra proprietà del City Group si è assicurata Henry e Verre, e dispone di una rosa e una piazza caldi a sufficienza per tentare l’attesa risalita in massima serie.
Sotto il Palermo il Modena, che contro il Napoli ha dimostrato di avere una squadra solida, grazie soprattutto all’aggiunta dal mercato di Caldara e Botteghin dietro. Se Pedro Mendes, la punta, farà il suo, il Modena può sognare. Appena sotto lo Spezia, che è reduce sì da una stagione difficile ma che è anche stata una delle squadre più attive sul mercato. Soleri dal Palermo, Pio Esposito all’anno della consacrazione. Ci sono tutti gli ingredienti per un grande campionato. A seguire le altre due grandi del Sud: Salernitana, la cui estate è stata caratterizzata dall’addio quasi immediato di Sottil causa mancati acquisti sul mercato, dalla frattura interna con Dia e da una sfiducia generale della piazza nei confronti di Iervolino. La squadra, ora affidata a Martusciello, è una vera incognita. E poi il Bari, reduce da due stagioni contradditorie, che ora vuole tornare a sognare sotto mister Longo, perfetto per la categoria. Con lui il bomber neo acquistato Kevin Lasagna.
Nel limbo
Né playoff, né playout. Questa zona della classifica comprende le squadre non abbastanza forti da competere per i playoff ma sufficientemente attrezzate per non rischiare i playout. E allora via col Pisa di Inzaghi, il Brescia di Maran, il Catanzaro di Caserta, che avrà il difficile compito di sostituire Vivarini, il Cesena di Shpendi (20 gol e 6 assist in Serie C), neopromossa, la Reggiana di Viali e il Sudtirol.
Playout, si salvi chi può
La lotta per non retrocedere, in Serie B, è sempre stata molto affascinante. Certo, per i telespettatori che la guardano disinteressati, non per squadre e tifosi coinvolti.
Nonostante la promozione e l’entusiasmo di una piazza che ha raggiunto la Serie B dopo mezzo secolo, la Carrarese non si è rinforzata e rischia seriamente di accusare il salto di categoria.
Così il Cittadella di Gorini, che lo scorso anno ha vissuto sull’altalena: benissimo all’inizio, disastro da metà campionato alla fine. Troviamo poi il Cosenza, che arriva da una bella stagione. Gran parte del merito a Tutino, ora alla Samp, i cui gol verranno senz’altro a mancare il prossimo anno.
Subito dopo Juve Stabia e Mantova, entrambe squadre croccanti ma in bilico: la prima per l’esperienza da esordiente di Pagliuca su una panchina e l’acquisto di moltissimi giovani, la seconda perché nonostante abbia espresso un gran calcio in Serie C non si è particolarmente rinforzata in estate.