Settima vittoria in Serie A per gli uomini di Andrea Pirlo, finalmente convincenti sul campo del Parma, bene la Samp, pari Fiorentina e Verona.
Un 4-0 netto. Era quello di cui aveva bisogno la Juventus, tacciata spesso in questo campionato di non essere più la squadra cinica di un tempo, che chiudeva e dominava le partite con facilità. Oggi la Juve ha dovuto sudare davvero poco per aver ragione di un Parma che ha fatto il solletico ai bianconeri. Senza Dybala e Chiesa, Pirlo ha schierato Ramsey e Morata là davanti insieme ai CR7, e i due hanno ripagato con una gran partita. Juraj Kucka, sicuramente il migliore dei suoi, ha impensierito Buffon dopo un quarto d’ora, ma il grande portiere juventino ha respinto bene. Dopodiché l’uno-due che ha chiuso la partita in cinque minuti: prima una palla di Alex Sandro, toccata da Morata, attraversa tutta l’area prima di trovare il gol dell’ex di Kulusevski, che infila nell’angolino, dopo Cristiano Ronaldo sale in cielo per insaccare di testa uno splendido cioccolatino di Morata. Il Parma fatica a reagire, Ronaldo ci prova di nuovo da fuori e sul finire del tempo Bonucci fallisce da pochi passi il terzo gol.
Nella ripresa, dopo appena tre minuti, Cristiano raddoppia con un diagonale su assist di Ramsey, Kucka ci prova di nuovo ma Buffon è pronto, poi poco da dire. Il Parma non riesce a reagire e i bianconeri controllano in lungo e in largo il match, segnando con De Ligt, ma in maniera irregolare, per poi chiuderla con il bravo Alvaro Morata, di testa su palla di Bernardeschi. Successo meritatissimo per i torinesi, ora a 27 punti, come l’Inter, a -1 dalla vetta, in attesa delle partite delle milanesi. Nelle altre partite abbiamo un 1-1 tra Fiorentina e Verona, un pareggio che va meglio ai veneti al termine di una gara poco spettacolare, decisa dai due rigori di Veloso e Vlahovic. Bella vittoria invece della Sampdoria sul Crotone ultimo, un 3-1 che consente ai blucerchiati di salire a 17 punti in graduatoria. Due tocchi sottoporta di Damsgaard e Jankto precedono il rigore di Simy, prima che nel secondo tempo un colpo di testa dell’eterno Fabio Quagliarella chiuda baracca e burattini.