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Vocabolo inflazionato da dopo Vieri in avanti, bomber è il marcatore per eccellenza, quello che non ti tradisce mai – né in campo né al fantacalcio, per intenderci. La sesta giornata di Serie A, in questo senso, ci ha dato delle indicazioni precise e rilevanti. Alcuni attaccanti, per giunta di un certo peso, si sono finalmente sbloccati. Altri hanno nuovamente timbrato il cartellino, dimostrando di avere bene in mente cosa fare, e come, con la palla tra i piedi. Altri ancora sono rimasti senza reti, ma hanno aiutato i compagni a trovarla.

Ancora tu?

Partiamo dalle conferme. In Milan-Lecce giocata venerdì, Theo Hernandez è tornato al gol raggiungendo Maldini a quota 29 reti come miglior marcatore difensivo della storia rossonera – solo che, ha fatto notare l’ex capitano del Milan, Theo ci ha impiegato un quarto del tempo per farlo. Nella stessa partita Pulisic si è confermato vero marcatore dei rossoneri – per lui terza partita in gol consecutiva, comprendendo anche la Champions. La partita l’ha chiusa Morata, uno dei graditi ritorni al gol in Serie A di questa giornata.

Chi si è ulteriormente confermato è Boulaye Dia, tre gol in campionato e cinque reti totali se consideriamo anche le coppe europee, dove il senegalese ha trovato la doppietta contro la Dinamo pochi giorni fa. Se la squadra di Baroni sta viaggiando a ritmi inattesi, gran parte del merito è suo: qualità, personalità e freddezza davanti alla porta. Tutte caratteristiche che mancavano all’attacco biancoceleste. Nella stessa partita, ha trovato la sua terza rete stagionale e la seconda in fila Ché Adams, che partirà senz’altro titolare nella prossima di campionato.

A proposito di conferme, in Bologna v Atalanta, 1-1, Castro ha timbrato nuovamente il cartellino portandosi a tre reti stagionali, mentre nella sfida domenicale del Maradona Kvaratskhelia ha trovato la sua terza rete in campionato, confermandosi in grande forma. La stessa che sta avendo Patrick Cutrone, a quota quattro reti, che domenica ha insaccato per ben due volte la porta difesa da Montipò, nel 3-2 del Como all’Hellas Verona.

Si sono sbloccati

Rimanendo nell’orbita lombarda l’Inter, a caccia di riscatto dopo il derby perso, ha ritrovato la vittoria sul campo dell’Udinese (2-3) grazie alla doppietta di Lautaro Martinez, che si è finalmente sbloccato. Il Toro, dopo essersi divorato due gol, ha finalmente incornato il campionato, e ora vuole riprendersi quel titolo di miglior capocannoniere che per ora spetta, a quattro reti, a Pulisic appunto, poi a Thuram, Vlahovic, Cutrone e Retegui.

Se l’ultimo è rimasto a secco contro il Bologna, il terzultimo ha trovato una doppietta pesantissima che, come per Lautaro, potrebbe sbloccarlo mentalmente – e infatti l’esultanza sulla seconda rete (contro il Genoa in un Ferraris distopicamente a porte chiuse) ha rimandato proprio a quel concetto di testa che troppo spesso si addita a Vlahovic come mancanza caratteriale, ce ne vuole. Il carattere non manca certo alla Roma di Juric, che non ha trovato la rete dei suoi bomber – l’ha trovata invece il Venezia con Pohjanpalo, alla seconda realizzazione di fila – ma il coraggio dei suoi centrocampisti: Cristante, con deviazione, e il giovanissimo Pisilli, con un colpo di testa al terzo tentativo da corner. Non gli serviva di sbloccarsi per confermarsi giocatore vero pur essendo 2004, ma male non gli farà.