I rossoneri chiudono primi il girone di andata nel giorno della peggior prestazione stagionale, l’Inter stecca un’altra volta.
Milan 43, Inter 41. Finisce così il girone di andata, con i rossoneri campioni d’inverno dieci anni dopo, a due lunghezze sui cugini, in un sabato tempestoso per le milanesi. Tra le due litiganti gode l’Atalanta, con Ilicic che si merita la copertina. Il giocatore sloveno anche oggi ha dimostrato di essere uno dei migliori trequartisti in Italia, con delle giocate che hanno fatto ammattire la difesa del Milan. È stata una partita sempre in sofferenza quella degli uomini di Pioli, il quale affrontava una squadra che ha sempre patito. Ibra prova a metterci lo zampino, ma il primo tempo è nettamente a tinte nerazzurre, con Romero che porta in vantaggi i suoi di testa, anticipando Kalulu e superando Donnarumma. Ilicic manovra, calcia da fuori, è un pericolo costante, e nel secondo tempo si prende il rigore che chiude la partita. Kessie lo affronta con il gomito alto in area, l’arbitro assegna il penalty che il numero 72 non sbaglia. Nel finale c’è tempo anche per ammirare un grande giocatore, spesso sottovalutato, come Zapata, che prima coglie un palo di testa e poi realizza su una gran palla di Pessina. Il Milan nella ripresa ha provato a reagire, ma con scarsi risultati, nonostante il debutto di Mario Mandzukic. Seconda sconfitta in Serie A, entrambe in casa, per il Diavolo, che ora deve riordinare le idee. In ogni caso è stato comunque un ottimo girone di andata, chiuso in testa anche per demerito dell’Inter, che oggi ha sprecato una grande occasione.
I nerazzurri, dopo la splendida vittoria con la Juve, sembrava potessero superare agilmente l’ostacolo Udinese, ma così non è stato. Anche stavolta, come già successo in passato, al Biscione manca l’ultimo passaggio, quello che consentirebbe di fare l’ultimo salto di qualità. Lo 0-0 di oggi è un risultato che pesa sull’animo dell’Inter, che chiude battibeccando con l’arbitro Maresca, il quale, di tutta risposta, espelle sia Conte che Oriali. Nel primo tempo gli ospiti hanno le occasioni migliori, con un tiro a volo di poco fuori di Barella e una conclusione fulminea di Lautaro, ottimamente parata da Musso. L’argentino segna anche, ma in fuorigioco, mentre Lukaku oggi è stato cancellato dal campo. Nella ripresa cresce il dominio territoriale dei milanesi, ma è sterile, l’Udinese chiude ogni spazio e sfiora il colpaccio con un destro di De Paul, che trova Handanovic immobile. 41 punti al termine del girone di andata, -5 rispetto all’anno scorso, con la squadra fuori dalle coppe: forse il nervosismo di Conte è dato anche da questo, non solo dal direttore di gara. Chiudiamo con la Roma, che si rifà dopo la tranvata del derby e l’eliminazione della Coppa Italia battendo proprio lo Spezia, finisce 4-3 una partita spettacolare, in cui alla doppietta di Mayoral e al gol di Karsdorp, la squadra di Italiano reagisce mandando a segno Piccoli, Farias e Verde, ex che pareggia al 90esimo prima che nel recupero Pellegrini dia i tre punti alla Lupa. La Roma, così come l’Atalanta, si avvicinano al duo di testa, e domani tocca a Juve, Napoli e Lazio.