Il Mondiale Under 17 non ha mai avuto tanta risonanza mediatica in Italia quanto a metà ottobre del 2019, nel momento in cui l’Inter annunciò che non avrebbe concesso il giovane Sebastiano Esposito alla selezione giovanile dell’Italia, in quanto con l’infortunio di Alexis Sanchez la sua presenza in prima squadra diventava indispensabile.
Nonostante i nerazzurri avessero fornito al CT Nunziata ben cinque giocatori (i difensori Pirola e Moretti, i centrocampisti Boscolo Chio e Oristanio e il sostituto di Esposito, l’attaccante Gnonto), ci furono titoli di giornale indignati perché il ragazzo veniva costretto a stare in panchina con la squadra di club piuttosto che andare a difendere i colori dell’Italia nella competizione iridata in Brasile.
Il tempo ha poi dato ragione all’Inter: Esposito ha esordito in Champions League e in campionato, dove con l’assenza di Sanchez è diventato l’unica alternativa offensiva alla coppia d’attacco Lautaro – Lukaku, e al Mondiale Under 17 il suo sostituto, Gnonto, ha messo a segno 3 gol in 4 partite, prima che la selezione italiana incrociasse quella brasiliana, padrona di casa e futura vincitrice, ai quarti di finale.
E comunque, nel frattempo Sebastiano ha fatto il suo esordio con l’Italia Under 19, mettendo a segno 2 reti e fornendo 4 assist nelle sue prime 3 partite.
La famiglia Esposito dalla Campania alla Lombardia
Sebastiano Esposito nasce il 2 luglio 2002 a Castellammare di Stabia, secondo di tre fratelli. Il padre, Agostino, è passato per le giovanili del Napoli prima di coltivare un’onesta carriera in squadre come il Celano e la Paganese, così come il nonno Salvatore, anche lui con un passato nelle giovanili azzurre prima di girovagare per la Serie D e intraprendere la carriera di professore di lettere e filosofia.
Anche lo zio materno ha frequentato le giovanili partenopee, per cui in famiglia è stato naturale vedere Sebastiano ed i suoi due fratelli, Salvatore e Francesco Pio, frequentare la scuola calcio Club Napoli Castellammare. È nella stessa scuola calcio di Gigio Donnarumma, durante una partita con i bambini due anni più grandi (tra cui il fratello Salvatore), che Sebastiano viene notato da Roberto Clerici, talent scout del Brescia, che offre a papà Agostino di trasferirsi a Brescia con tutta la nidiata (compresa la figlia maggiore Annamaria, che segue le orme del nonno facendo l’insegnante), lavorando con lui nelle giovanili delle Rondinelle dove iniziano a giocare tutti e tre i figli.
Nell’estate 2014 il Brescia è in crisi finanziaria, il presidente Corioni è estromesso dalle banche e il responsabile del settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden si presenta con un’offerta per tutto il “pacchetto Esposito”. Il Brescia non ha altra scelta che accettare e così il terzetto di fratelli si trasferisce in blocco nelle giovanili interiste.
La scalata alle giovanili interiste
Se Salvatore indossa per tre anni la maglia nerazzurra, diventando il mediano titolare della squadra Under 17 prima di trasferirsi alla SPAL (oggi gioca in prestito in Serie B al Chievo e ha anche debuttato con la nazionale Under 21) e Francesco Pio continua il suo percorso di crescita (oggi è nella squadra Under 15 dell’Inter), Sebastiano inizia ad impressionare e segnare in ogni categoria.
Nel 2015 con una doppietta al Milan decide il derby dei Giovanissimi Regionali, in un campionato in cui l’Inter vince praticamente tutte le partite. Nella stagione successiva, appena compiuti i 14 anni esordisce con l’Under 15 a Verona, entrando a sei minuti dalla fine nel match che vede gli scaligeri in vantaggio per 2-0 e segnando una tripletta che permette ai nerazzurri di vincere per 3-2, per chiudere la stagione con 25 gol (di cui restano impressi i 4 segnati in 30 minuti nel ritorno dei quarti dei playoff contro la Salernitana).
Nella stagione 17/18 Sebastiano ha 15 anni ma gioca con tutte le selezioni dall’Under 15 (capocannoniere con 27 reti) all’Under 16 (decidendo la finale scudetto contro la Juve con uno splendido gol dopo una serpentina al limite dell’area) fino all’Under 17 (dove inanella 22 presenze e 10 gol).
L’esordio in prima squadra
Nella stagione 18/19 inizia con l’Under 17, ma già a dicembre viene aggregato alla squadra Primavera, ritagliandosi sempre più spazio in una squadra che comunque vanta un reparto offensivo di tutto rispetto, con attaccanti come Colidio, Salcedo, Merola, Mulattieri, Vergani e Adorante.
Tra Under 17 e Primavera segna 31 gol in 37 presenze, che arrivano a 45 se contiamo anche quelli segnati con l’Under 16. A seguito dei contrasti tra la società e Icardi e l’infortunio di Keita Baldé, l’Inter si ritrova tra febbraio e marzo 2019 con un solo attaccante a disposizione, Lautaro Martinez, e deve fare fronte agli impegni di campionato e di coppa.
Il 7 marzo 2019 la squadra nerazzurra affronta una trasferta di Europa League a Francoforte, strappando un pareggio all’Eintracht ma tornando a Milano con due ammonizioni che costano due squalifiche, quella di Asamoah e quella pesantissima di Lautaro. Una settimana dopo, per il ritorno a Milano, Luciano Spalletti schiera titolare Keita Baldé, appena recuperato dall’infortunio e ben lontano dalla forma ottimale, mentre in panchina vanno i due giovani Merola ed Esposito.
L’Inter passa in svantaggio dopo appena 6 minuti a causa del gol di Jovic, e la mossa di Spalletti per cercare di rimettere in piedi la partita al 73° è proprio l’ingresso di Esposito, che va a sostituire Borja Valero per cercare maggiore peso offensivo.
Dopo pochi minuti Sebastiano sfiora un gol di testa che avrebbe reso memorabile il suo esordio, che comunque rimane nella storia: a 16 anni e 8 mesi diventa il più giovane debuttante in una competizione europea nella storia dell’Inter. La stagione si chiude con la conquista del titolo Under 17 in finale contro la Roma, squadra di cui è tifoso grazie a Francesco Totti, idolatrato da bambino, e che schianta con una tripletta suggellata da un rigore segnato con il “cucchiaio”, proprio alla maniera del “Pupone”.
Dalla Primavera alla Champions League in nemmeno due mesi
Nell’estate 2019 prima trascina la nazionale Under 17 alla finale dell’Europeo di categoria, persa per 4-2 contro l’Olanda, quindi viene aggregato alla prima squadra per il ritiro estivo, visto che gli attaccanti richiesti dal neo allenatore Conte tardano ad arrivare dal mercato.
Nella tournée asiatica della squadra si mette in mostra, soprattutto con uno splendido assist per il gol di Sensi nell’amichevole contro il Tottenham, uno splendido passaggio in corsa con l’esterno destro che pesca il compagno al di là di difensori. Alla fine dell’estate, Conte può contare su Lukaku, Lautaro, Sanchez e Politano nel reparto d’attacco, per cui concede a Sebastiano di tornare a giocare con la Primavera.
Con la selezione Under 19 gioca le prime due giornate di campionato, mettendo a segno un gol e un assist, e la prima partita di Youth League contro lo Slavia Praga, dove apre con una doppietta il 4-0. L’infortunio di Sanchez durante la sosta per le nazionali di ottobre però obbliga Conte ad aggregarlo stabilmente alla prima squadra, ed il 23 ottobre esordisce in Champions League nella partita casalinga contro il Borussia Dortmund, subentrando a Romelu Lukaku al 62° e procurandosi all’82° un rigore poi fallito da Lautaro Martinez (errore ininfluente perché poco dopo Candreva avrebbe segnato il 2-0 definitivo).
A 17 anni e 113 giorni è il più giovane debuttante nella moderna Champions League (se si considera anche la vecchia Coppa dei Campioni, il primato resta a Beppe Bergomi, che debuttò a 17 anni e 72 giorni), e tre giorni dopo, il 26 ottobre, fa il suo esordio anche in Serie A, subentrando al 73° a Lautaro Martinez nel 2-2 contro il Parma, andando vicino al gol ma sbagliando forse per la troppa foga. .
Con il successivo infortunio di Politano, è diventato l’unica alternativa in attacco alla coppia titolare formata da Lautaro e Lukaku, e sicuramente avrà altre occasioni nei prossimi giorni per mettere in mostra il suo grandissimo talento.
Che futuro per Esposito?
A soli 17 anni Esposito è uno dei talenti più chiacchierati d’Europa, con squadre come il PSG che hanno provato a strapparlo ai nerazzurri senza successo. L’Inter ha già predisposto il contratto che lo legherà alla squadra fino al 2025 allo scoccare del 18° compleanno.
È un giocatore che vede la porta in ogni situazione (di destro, di sinistro, di testa, su rigore, su punizione o anche direttamente da calcio d’angolo), tecnicamente completo, esplosivo fisicamente e tatticamente versatile: ha giocato in tutti i ruoli d’attacco, da trequartista a seconda punta ad ala sia destra che sinistra.
Caratterialmente forse è ancora abbastanza acerbo, dal momento che in campo forse esagera con la tensione emotiva ed è spesso preda di una foga che talvolta lo porta a non essere troppo lucido, come si è visto in un paio di occasioni nelle sue apparizioni in prima squadra.
Ma quando riesce ad incanalare bene questa energia diventa un giocatore incontenibile, e se n’è avuta dimostrazione in occasione dell’esordio contro il Dortmund con quell’ingresso in area palla al piede che ha portato all’assegnazione del rigore.
Normale che a 17 anni non abbia ancora quella continuità che si richiede per giocare titolari in serie A, ma la straordinaria maturazione che l’ha portato a bruciare le tappe nel percorso di formazione nelle giovanili è ancora in atto e sarà molto interessante vedere a che livelli può arrivare nell’arco dei prossimi mesi, fermo restando che ha ancora 2-3 anni a disposizione davanti a sé per crescere.
La prima esperienza da quasi titolare in serie B con la Spal è stata fortemente in chioaroscuro per il ragazzo e la stessa Inter ha preferito a Gennaio un trasferimento a Venezia per provare a dare più minuti al ragazzo. Ci si aspetta una seconda parte di stagione importante, con una squadra come quella lagunare che può lottare per l’alta classifica.
E di sicuro ci si aspetta che Sebastiano compaia più spesso nel tabellino dei marcatori, anche per il futuro della nazionale che di una punta ha bisogno come il pane.