L’allenatore dei viola si dimette a seguito del ko interno con il Milan, Iachini il favorito per prendere il suo posto.
È di pochi minuti fa la notizia che ha dell’incredibile: Prandelli non è più l’allenatore della Fiorentina; la conferma arriva direttamente dal sito dei viola. Arrivato a Firenze, a novembre, per cambiare le sorti del campionato del club toscano, il tecnico nativo di Orzinuovi decide di lasciare a due giorni dal ko interno contro il Milan. La decisione è stata presa dallo stesso Prandelli a causa di motivi extracalcistici – È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono – questo è quanto emerge dalla sua lettera d’addio.
Durante la sua seconda esperienza a Firenze, l’ex ct della nazionale ha totalizzato 23 partite, collezionando 11 sconfitte, 6 pareggi e 6 vittorie (tra cui una pregevole all’Allianz Stadium contro la Juventus per 3 reti a 0). Nonostante un pessimo inizio, l’ormai ex allenatore dei viola, è riuscito a valorizzare e a far crescere diversi giocatori che fino a qualche mese prima venivano criticati, uno su tutti Dusan Vlahovic: il talento, classe 2000, ha totalizzato 11 goal in campionato dall’arrivo di Prandelli ed è, attualmente, il capocannoniere della squadra; è comunque vero che, a livello di prestazioni e risultati, è mancata la continuità che non ha permesso alla Fiorentina di ambire a zone più nobili della classifica. Per molti può essere considerato il giusto epilogo, dell’ex ct, di un declino cominciato al termine del fallimento mondiale del 2014 e proseguito nelle sue successive esperienze estere dove, peraltro, è stato sollevato dall’incarico a campionato in corso Nonostante ciò, Prandelli rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi viola, ricordandolo soprattutto per le grandi imprese in campo europeo della stagione 2009/2010. Stando alle ultime indiscrezioni, il sostituto sarà proprio Beppe Iachini, esonerato dopo sette giornate, al quale sarà chiesto di raggiungere la salvezza, obiettivo minimo per la Fiorentina che ha disputato, fino ad ora, un campionato contraddistinto da alti e bassi: sfumano, dunque, le ipotesi Sarri e Spalletti per la prossima stagione.
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