In questi ultimi giorni di mercato invernale è uscita la notizia di un possibile scambio sull’asse Barcellona – Milano, sponda Inter.
Dai catalani arriverebbe alla “Pinetina” l’ex Milan, Frank Kessie, con Marcelo Brozovic che farebbe il percorso inverso.
Solo Fantacalcio? Una mossa tattica anche per innervosire l’ambiente rossonero? Oppure c’è qualcosa di vero in questa storia.
Difficile dirlo, sicuramente un’operazione del genere ha già fatto tanto parlare, al di là che possa concretizzarsi o meno. I tifosi dell’Inter non vogliono perdere il loro miglior centrocampista, mentre a Barcellona l’ivoriano è sempre più un oggetto misterioso, seppur prevedibile come cosa.
In attesa di capire se questo scambio si farà negli ultimi giorni di calcio mercato, cerchiamo di capire i pro e i contro di questa operazione, oltre ad individuare chi ci guadagna fra i due giocatori.
Vediamo nel dettaglio.
Brozovic, giocatore indispensabile in questa Inter
Difficile al momento immaginare l’Inter che rinuncia Marcelo Brozovic.
Al netto degli infortuni delle ultime settimane, il croato è stato determinante nella rinascita dei nerazzurri da almeno cinque anni. Con Pioli sulla panchina della Beneamata l’avventura del balcanico sembrava destinata a chiudersi presto, anche a causa di alcuni comportamenti dello stesso Marcelo.
Poi Spalletti lo ha rivitalizzato. C’è un prima e un dopo Brozovic, nella sua avventura nell’Inter. Quella che va dal 2015 al 2017, con poche note liete e molti dubbi e poi la sua ascesa dal 2018.
Dicevamo, l’allenatore di Certaldo è stato decisivo per il recupero dell’uomo prima e del giocatore poi. Quasi inviso alla tifoseria dell’Inter, il croato con Spalletti ha cambiato pelle e nel giro di pochi mesi è salito alla ribalta come leader del centrocampo, fino a diventare leader della squadra.
Il classe 1992 ha completato il salto di qualità con Antonio Conte: un campionato e una Europa League sfiorati nell’anno della Pandemia, per poi vincere quello Scudetto che in casa Inter mancava da 11 anni. E Brozovic è stato molto di più dell’ago della bilancia in quella squadra. Perfetto nel 3-5-2, come il cacio sui maccheroni
Lukaku e Lautaro a prendersi le copertine dei giornali, ma Marcelo mente instancabile della mediana di Conte. Forse, più decisivo di quei due signor attaccanti li davanti.
Con Inzaghi la conferma di essere imprescindibile in questa squadra, soprattutto quando è stato assente. La sua assenza fa rumore e l’Inter ha pagato dazio lo scorso anno lasciando punti importanti per strada quando “Brozo” ha saltato alcune gare. Lo stesso dicasi per la stagione in corso, con la sconfitta interna contro l’Empoli emblema della sua assenza.
Brozovic, l’età però conta e a Barcellona…
In un ruolo come quello occupato dal nazionale croato, la perfetta forma fisica e la giovane età devono andare di pari passo. Il 2022 ha evidenziato qualche pecca fisica di Marcelo Brozovic che nelle stagioni precedenti aveva le sembianze di uno stakonovista indistruttibile.
E invece allo scoccare dei 30 anni, alcuni guai muscolari sono iniziati ad emergere. Un campanello d’allarme che deve essere colto in qualche modo dalla dirigenza meneghina.
Vero che di cloni di Brozovic non ve né sono al momento, ma prima o poi bisognerà iniziare a guardare al futuro. Quanto meno una riserva che si avvicini alle qualità del croato.
Certo, salutare Milano dopo 8 anni può anche apparire naturale nel percorso di un giocatore, ma Barcellona può davvero essere la piazza ideale. Vice-Busquets? Si perché al Camp Nou nel suo ruolo c’è un mamma santissima che ha appena festeggiato le 700 presenze con la maglia Blaugrana.
Sergio Busquets è il vero metronomo della mediana di Xavi. Non solo, ma lo stesso capitano del Barcellona è cresciuto assieme all’attuale allenatore della squadra. Un allievo che ha appreso tutto dal suo maestro e assieme hanno vinto tutto quello che c’era da vincere.
Di conseguenza, vale la pena per Brozovic partire alla volta di Barcellona? Il rischio di essere riserva è alto, considerando che nel 4-3-3 di Xavi, gli altri due posti sono per i baby-fenomeni Pedri e Gavi. A Barcellona fa panchina anche un sommo maestro della geometria applicata al calcio come Frenkie de Jong: una sorta di dodicesimo uomo che gioca più entrando dalla panchina che altro.
Insomma, il rischio di fare la muffa in panchina c’è, anche se ti chiami Marcelo Brozovic e sei di gran lunga il più forte centrocampista della Serie A, da almeno 5 anni.
Kessie, l’aria di San Siro fa bene
Decisivo con la maglia del Milan, fino all’ultimo secondo. Quell’ultimo secondo in cui tanti tifosi del Diavolo hanno sperato in una firma di rinnovo last minute.
E invece l’ivoriano ha ringraziato l’ambiente, contribuito in maniera pesante al 19° Scudetto e poi salutato tutti verso Barcellona. Una panchina eterna annunciata e che ovviamente si è confermata in pieno.
Per i motivi sopra elencati e che sarebbero contro la scelta di Brozovic di approdare al Barcellona. Di conseguenza Frank Kessie ci guadagnerebbe assai a tornare a Milano, sulla sponda nerazzurra del Naviglio.
Certo, attirandosi ulteriormente addosso le ire del Milan, ma calcisticamente sarebbe come rinascere per il “Presidente”. In una mediana particolare come l’Inter e con 5 centrocampisti, l’ivoriano potrebbe tornare ai livelli apprezzati con la maglia rossonera.
Come mezzala e volendo osare, come negli ultimi tre mesi con Pioli, da falso trequartista alle spalle delle punte. Chiaramente serve un cambio di modulo, anche se il compito principale in quel ruolo è più di protezione al centrocampo, per poi andare a supporto degli attaccanti stessi.
Quel che è certo, in qualunque ruolo lo metti, Kessie farà più minuti all’Inter in poche gare che nei sette mesi passati a guardare i compagni giocare a Barcellona.
Kessie, un ruolo diverso da Marcelo
Se lo scambio si concretizzasse c’è da sgombrare il campo da un possibile, ma grande errore: Kessie non è Brozovic e quest’ultimo non è l’ex Milan.
Hanno ruoli e fisici differenti. Le caratteristiche del croato sono quelle di far correre più la mente e la sfera che non le sue gambe. Il classico play che detta i tempi e dirige l’orchestra per intendersi.
Kessie invece è l’uomo dai polmoni infiniti, dotato di una intelligenza tattica che pochi possono vantare e allo stesso tempo, muscoli e sostanza. Oltre ad un grande fiuto per il gol.
È chiaro che se Kessie dovesse arrivare al posto del croato sarebbe impensabile vederlo giocare da play basso.
Il tempo ci dirà che se la questione è solo una falsa notizia, oppure se davvero lo scambio si farà. Quel che è certo, a guadagnarci sarebbe più Kessie, di “Brozo”.