Che sia ancora una volta la Roma a rappresentare l’Italia in campo europeo non può stupire.
Non dopo due semifinali (di Champions League ed Europa League) e una finale (di Conference League) ottenute nel giro di appena quattro anni.
Le parole prima della Finale
I giallorossi si sono avvicinati stagione dopo stagione al massimo traguardo europeo, ma per ottenere una finale c’era evidentemente bisogno di un allenatore abituato a imprese di tal sorta. Il mago di Setubal, José Mourinho, ha colpito ancora. Roma vs Feyenoord, in diretta da Tirana all’Arena Kombetare, mercoledì 25 maggio alle ore 21 locali, è la partita che i tifosi della Roma aspettavano da trentuno anni.
Per Mourinho è l’occasione della vita, come lui stesso ha definito questa finale presentandola a stampa e tifosi: sarebbe la terza competizione UEFA per club portata a casa dallo Special One, dopo Champions ed Europa League. “Quando lavori e vivi a Roma, respiri Roma e respiri questo club. Ho sentito dal giorno in cui ho firmato che era un grande club, ma senza vittorie e senza molte finali. Sono molto emozionato. Questa per noi è la nostra Champions League”.
Abraham, miglior marcatore europeo dei giallorossi – ma secondo a Dessers, il capocannoniere della competizione nonché prima punta del Feyenoord – ha detto: “Non ho parole per la squadra e i tifosi. È un sogno che si avvera. La Roma meritava una finale da molto tempo: Sono felice di averla raggiunta, per me e per tutti”.
Il tecnico del Feyenoord Arne Slot, ex centrocampista di Zwolle e NAC Breda, ha raggiunto la finale al primo anno da allenatore del club, proprio come José Mourinho. 43 anni da poco compiuti, si dice “profeta” del calcio all’olandese. Perché gli anni passano ma la tradizione si tramanda, di certo non si cancella: “Nonostante non fossimo i favoriti a inizio stagione, mi sono reso conto dell’enorme potenziale della squadra quando ho iniziato a lavorarci. Le nostre partite sono state tra le più spettacolari: tanti gol, energia, intensità e tanto calcio offensivo. Questi sono i motivi per cui il calcio olandese è famoso Quindi, indipendentemente dai risultati, possiamo guardare alla stagione in maniera molto positiva”.
Presentando la sfida da un punto di vista tattico, ha detto: “Siamo una squadra con una mentalità offensiva a cui piace avere molto palla e giocare con intensità. Quando non abbiamo il possesso, vogliamo riconquistarlo il più velocemente possibile andando in pressing con aggressività. Penso che siamo una squadra difficile da battere”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Dessers, capocannoniere della competizione: “Siamo fiduciosi. Non abbiamo paura del blasone della Roma. Siamo consapevoli delle nostre qualità. Sappiamo cosa siamo in grado di fare. Naturalmente dovremo dare il massimo, ma sappiamo anche che quando ci riusciamo, possiamo battere chiunque. Sappiamo cosa aspettarci. Siamo ben preparati. Se facciamo il nostro e giochiamo al meglio, tutto è possibile”.
I precedenti tra Roma e Feyenoord
Roma vs olandesi | |
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partite totali | 10 |
Vittorie | 4 |
Pareggi | 4 |
Sconfitte | 2 |
Feyenoord vs italiane | |
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partite totali | 14 |
Vittorie | 5 |
Pareggi | 4 |
Sconfitte | 5 |
Roma e Feyenoord si sono affrontati nei sedicesimi di Europa League 2014/15; finì 3-2 per i giallorossi in quella circostanza.
Attenzione però al dato: il Feyenoord quest’anno si presenta alla finale con 8 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte. La Roma ha un ruolino di marcia decisamente diverso con 7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. A differenza dei giallorossi, i Rotterdammers hanno già giocato a Tirana pareggiando 0-0 col Partizani nel primo turno di Coppa delle Coppe 91/92 al Qemal Stafa Stadium, impianto poi abbattuto.
La Roma, che in Albania a Tirana non ha mai giocato, non ha mai vinto una competizione europea ma è arrivata due volte seconda in Europa: nel 1984 con la finale persa a Roma contro il Liverpool in Coppa Campioni e nel 1991 in Coppa UEFA contro l’Inter.
I giallorossi si aggrappano ai numeri di Mourinho: i precedenti del portoghese in campo europeo recitano due Champions (2004 Porto 2010 Inter), due Coppe UEFA/Europa League (Porto 2003, Manchester United 2017). Vincendo la Conference, stabilirebbe un record difficilmente eguagliabile, con tre competizioni vinte su tre disponibili in Europa.
Dall’altra parte c’è un Feyenoord i cui precedenti europei sono come lo specchio riflesso di quelli del portoghese: gli olandesi hanno infatti vinto la Coppa Campioni nel 1970 e la Coppa UEFA nel 1974 e nel 2002.
L’incontro del 2014/15 è attualmente l’unico mai disputato tra queste due squadre in Europa. Il bilancio della Roma contro gli olandesi in competizioni UEFA è di 4 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. La Roma non perde contro squadre olandesi da sette gare, e ha eliminato il Vitesse agli ottavi di questa edizione.
Il Feyenoord, la cui storia europea è gloriosa, ha affrontato le italiane 14 volte, vincendo 5 partite, pareggiandone 4 e perdendone 5. L’eliminazione contro la Roma di sette anni fa è l’unica degli olandesi contro un’italiana.
Se per la Roma è la terza finale UEFA nella sua storia (la prima dopo più di trent’anni), per Mou è la quinta in carriera: l’allenatore portoghese ha vinto tutte e quattro le precedenti finali giocate. La Roma va in gol da 14 partite europee fuori dalla capitale (V9 P1 S4). L’ultima partita europea nella quale è rimasta a secco è stata su campo neutro contro il Sevilla a Duisburg (2-0) negli ottavi di Europa League 2019/20.
Per il Feyenoord è la prima finale europea dalla seconda vittoria in Coppa UEFA di 20 anni fa (3-2 al Dortmund).
Roma e Feyenoord statistiche a confronto
Roma vs Feyenoord è soprattutto la sfida tra Abraham e Dessers, i due attaccanti-capocannonieri della finale.
Il 24enne inglese ha segnato più di 20 gol in tutte le competizioni nella sua prima stagione nella capitale, di cui nove in Conference League. L’unico che è riuscito a fare meglio dell’ex Chelsea è Cyriel Dessers del Feyenoord, che ne ha segnati dieci dalla fase a gironi a oggi.
L’ex Genk è la punta di diamante di una squadra offensiva ma solida, capace di superare il girone da imbattuta. Gli olandesi sono anche la squadra più longeva della competizione, che hanno iniziato dal turno di qualificazione (0-0 contro il Drita in Kosovo) del 22 luglio scorso. 307 giorni dopo, la finale contro la Roma.
Le due finaliste vantano il miglior attacco del torneo dalla fase a gironi, col Feyenoord che ha segnato 28 reti in 12 partite, uno in più della Roma. La Roma però è la squadra che ha segnato più gol nel girone (18) e anche quella che ha subito la più sonora sconfitta (6-1 col Bodo/Glimt).
Il Feyenoord come detto ha agilmente superato la fase a gironi da imbattuto, per poi dare vita ad una spettacolare fase ad eliminazione diretta conclusa col successo 3-2 in casa contro l’OM e lo 0-0 a Marsiglia.
La statistica di Roma e Feyenoord ai rigori
Occhio, infine, al curioso bilancio sui calci di rigore delle due squadre nelle competizioni europee. Potrebbe uscire una partita bloccata come ogni finale che si rispetti, e la Roma deve prepararsi all’eventualità della lotteria più terribile che ci sia:
Il bilancio della Roma ai rigori in competizioni UEFA è di 1 vittoria e 3 sconfitte (numeri UEFA) :
- 4-2 contro Norrköping, secondo turno Coppa UEFA 1982/83
- 3-4 contro Liverpool, finale Coppa dei Campioni 1983/84
- 3-4 contro Real Zaragoza, primo turno Coppa delle Coppe 1986/87
- 6-7 contro Arsenal, ottavi UEFA Champions League 2008/09
Il bilancio del Feyenoord ai rigori in competizioni UEFA è di 2 vittorie e nessuna sconfitta (numeri UEFA) :
- 5-3 contro Sion, secondo turno Coppa dei Campioni 1991/92
- 5-4 contro PSV Eindhoven, quarti di finale Coppa UEFA 2001/02
Stati di forma e probabili formazioni
La Roma arriva a questa finale dopo un sesto posto che migliora la stagione precedente in Serie A (quando era arrivata settima sotto Fonseca). Il Feyenoord è arrivato invece terzo a -10 dal PSV (rimontato da 0-2 a 2-2 in 5’ al 95’ due settimane fa) e a -12 dall’Ajax, migliorando nettamente il piazzamento dello scorso campionato, quando era arrivato quinto in classifica.
Nelle ultime otto partite in tutte le competizioni, la Roma – che viene da una convincente vittoria a Torino – ha vinto due partite, ne ha pareggiate tre e ne ha perse due. Il Feyenoord, in tutte le competizioni, viene da sei vittorie, un pareggio e una sconfitta (ultima di campionato) nelle ultime otto.
Parliamo di due squadre che giocano un calcio agli antipodi. La Roma, soprattutto nelle partite davvero importanti della stagione, ha giocato tutto sull’aggressività e la riconquista alta del pallone. Mourinho non vuole palleggio, ma verticalizzazioni immediate.
Ecco perché il Feyenoord, che è una squadra giovanissima (24,8 l’età media in campo), dovrà stare attenta nel palleggio da dietro, e dovrà piuttosto sfruttare il reparto offensivo e le due ali Nelson e Sinisterra, pronte a supportare Dessers unica punta.
La Roma, dall’altra parte, non avrà a disposizione Mkhytaryan (infortunatosi contro il Leicester all’andata), giocatore cruciale nonché uomo squadra dei giallorossi. Ma avrà tutta la difesa al completo e un centrocampo muscolare (Cristante) e insieme tecnico (Oliveira ma soprattutto Pellegrini).
Davanti probabile Zaniolo-Abraham coppia d’attacco. Una finale equilibrata, a deciderla saranno le individualità.
Le probabili formazioni per la finale
Roma: Rui Patrício; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp, Cristante, Sérgio Oliveira, Pellegrini, Zalewski; Zaniolo, Abraham
Feyenoord: Marciano; Geertruida, Trauner, Senesi, Malacia; Til, Aursnes, Orkun Kökçü; Nelson, Dessers, Sinisterra