I ragazzi di Josè Mourinho non vanno oltre l’1 a 1 contro la Fiorentina in una partita dalle mille emozioni. Infatti, passano solamente quattro minuti e i giallorossi sono già in vantaggio. Il goal nasce grazie a una splendida azione conclusa con l’assist d’esterno sinistro di Paulo Dybala per la testa di Romelu Lukaku. Poi, purtroppo per la squadra di casa, la ruota della fortuna inizia a girare al contrario. La Joya è costretta al cambio alla mezz’ora del primo tempo e, senza il suo fantasista, la Roma inizia ad arretrare regalando gioco e campo alla Viola. Nella ripresa Azmoun, entrato per sostituire proprio l’infortunato Dybala, si fa male, e subito dopo i giallorossi restano in dieci uomini subendo il pareggio di Martinez Quarta. La partita è solo a tinte Viola con Rui Patricio strepitoso e con Mou che perde anche Lukaku grazie al rosso diretto per un brutto fallo su Kouame. Una brutta Roma si salva dalla sconfitta e resta al quarto posto a pari punti col Bologna, con cui giocherà la settimana prossima.
Tegola Dybala
Non è certamente il primo infortunio in carriera per Paulo Dybala né quantomeno il primo alla Roma e la preoccupazione in casa giallorossa è proprio questa. Nel match di ieri sera, l’argentino è stato costretto a lasciare il campo durante il primo tempo per un problema muscolare nato dopo un tentativo di contrasto. Infatti, nel cercare di recuperare un pallone in scivolata l’attaccante della Roma è entrato in maniera scomposta e la sua gamba è rimasta piantata nel terreno di gioco, bloccata da una zolla del prato dell’Olimpico. Un movimento azzardato che gli è costato molto caro dato che, dopo l’intervento, l’ex Juve ha dovuto lasciare il campo accompagnato dallo staff medico giallorosso. Una brutta tegola per Mourinho perché tutti conosciamo la fragilità di Paulo e, guardando la sua uscita dal campo, c’è poco da stare ottimisti. Questo perché l’argentino è uscito toccandosi il flessore della coscia sinistra, a sottolineare un problema di natura muscolare.
È di stamattina la notizia per cui, le sue condizioni non sembrano essere troppo preoccupanti, anche se solo gli esami strumentali potranno stabilirlo, ma i continui infortuni di Paulo Dybala sono un fattore che sul lungo periodo potrebbero compromettere eccome la stagione della Roma, oltre che la sua carriera.
Quante partite potrebbe saltare?
Lo Special One incrocia le dita e spera di non dover rinunciare a lui a lungo, soprattutto in questo periodo in cui il calendario è ricco di impegni e di insidie. Paulo Dybala non prenderà sicuramente parte alla partita di giovedì contro lo Sheriff Tiraspol, decisiva per i giallorossi che sperano nel primo posto nel girone di Europa League. Anche se gli esami strumentali delle prossime ore dovessero confermare le buone sensazioni ed escludere ogni tipo di lesione, la Joya sarebbe comunque in dubbio per la gara di Serie A contro il Bologna di domenica prossima. Questo perché Mourinho e tutto lo staff medico non vogliono correre rischi visto i prossimi impegni della Roma. Alle porte, oltre allo scontro Champions con i bolognesi, ci sono Napoli e Juventus e, con tutta probabilità, rivedremo in campo l’argentino in uno di questi due sfide.
È una maledizione per la Joya
Per l’argentino si tratta del terzo infortunio in questo complicato avvio di stagione ed è l’ottavo da quando veste la maglia giallorossa. Da qui spiegata tutta la preoccupazione di Mourinho e del suo staff, dato che la Joya è il giocatore più importante, colui che sposta veramente gli equilibri di una partita. All’inizio di settembre il primo stop, sempre per un problema ai flessori della coscia, che gli è costato ben 19 giorni di riposo. A fine ottobre il secondo, per un guaio al tendine con un problema al legamento collaterale del ginocchio sinistro, con tanto di venti giorni di stop. Da allora, però, Dybala è stato al top della forma, autentico trascinatore di una Roma capace di scalare posizioni in classifica. E ora, di nuovo, un nuovo infortunio. L’ennesimo, sempre per problemi muscolari, unico grande problema di un campione dal talento smisurato ma dalla struttura estremamente fragile.