“E la partita si chiude qua con la Reggina che sfiora il pareggio contro il Real Madrid dopo un ottimo secondo tempo”.
No, non è fantascienza, ma il ricordo di una particolare amichevole che nell’agosto del 2006 rimane tutt’ora nella storia del club calabrese. Di lì a poco poi, la squadra allenata da Walter Mazzarri compirà un’altra impresa memorabile, ottenendo la salvezza in Serie A pur partendo con ben 11 punti di penalità.
Il preambolo di una partita storica
Erano altri tempi certamente, quelli prima delle note vicende che hanno letteralmente rivoluzionato le gerarchie del massimo campionato (e non solo).
Ma in quell’inizio di anni duemila, lo spazio per qualche provinciale che voleva salire alla ribalta c’era ancora e proprio in quelle increspature della storia si è inserita la Reggina del Presidente Pasquale Foti, che per ben sette stagioni resistette nella massima serie, togliendosi anche qualche soddisfazione.
In particolare quella della stagione 2006-07, quando nonostante gli 11 punti di penalizzazione proprio per le note vicende, riuscì a salvarsi battendo anche il Milan all’ultima giornata (reduce dalla vittoria in Champions League).
Proprio all’inizio di quella incredibile stagione, la Reggina di Mazzarri aprì le danze giocando una delle amichevoli più strane della storia, affrontando niente meno che il Real Madrid di Fabio Capello. E, non contenta, sfiorò persino il pareggio.
La sfida austriaca contro il Real Madrid
Doveva essere una giornata di festa quel giovedì del 3 agosto 2006, in una partita organizzata proprio per onorare i 20 anni di presidenza di Pasquale Foti alla Reggina. Un’occasione speciale da vivere con un avversario davvero speciale: il Real Madrid.
Una partita fuori da ogni logica di valori, con i blancos forse non proprio galattici in quel frangente, ma capaci poi di vincere due Liga consecutive. In ogni caso un test estivo interessante per entrambe le formazioni, ancora in piena preparazione atletica per la nuova stagione.
Si gioca sotto una pioggia battente allo Schwarznegger Stadium di Graz, in Austria, ma potrebbe essere anche la finale di Champions a Wembley, tanto gli amaranto sentono questa partita consapevoli che non sarà facile scendere di nuovo in campo contro campioni di questo livello.
Il Real Madrid di Fabio Capello
Abbiamo detto che forse questo non sarà il Real Madrid migliore della storia, ma certo i due campionati che di lì a poco si appresterà a vincere dimostrano come si stia parlando comunque di una formazione di altissimo livello.
Agli ordini di Fabio Capello ci sono fior di campioni già nell’undici iniziale. Uno tra i migliori portieri del mondo in quel frangente come Casillas, una difesa solida che vantava già la presenza del futuro storico capitano Sergio Ramos, oltre poi a Roberto Carlos subentrato in corso. Un attacco stellare composto da Cassano e Van Nisterlooy, poi impreziosito dall’ingresso di Beckham e Robinho.
E naturalmente Raul, che al 15′ della partita segnò la rete del vantaggio madrileno, che lasciava presagire una partita di tutta tranquillità per i blancos. Non fu così, ovviamente.
La Reggina di Walter Mazzarri
Sei salvezze di cui una letteralmente storica non si ottengono solo con i miracoli però. La Reggina di Mazzarri è squadra tosta e vera, con qualche eccellenza e altri tutto cuore e polmoni (altrettanto essenziali).
Tra i pali un Pelizzoli che in quel primo decennio del duemila era sicuramente uno tra i migliori portieri in circolazione (tanto da meritare due presenze in nazionale), una difesa combattiva con Lucarelli e De Rosa a dare tanta fisicità. E poi un centrocampo davvero di tanta corsa e buona qualità con Modesto e Tedesco.
Se poi vogliamo contare l’attacco, il duo Nicola Amoruso e Bianchi in quelle stagioni era di caratura altissima, con l’ex di Napoli e Juventus che proprio in maglia amaranto aveva ritrovato la sua verve di bomber (ben 40 reti con la Reggina in cento partite). Anche per Rolando Bianchi sembravano aprirsi le porte per una carriera straordinaria, pur poi si perse proprio nel passaggio dalla Reggina al Manchester City.
Resta il fatto che la squadra messa in campo da Mazzarri era di tutto rispetto e se consideriamo le motivazioni in gioco, non stupisce poi più di tanto che abbiano venduto carissima la pelle.
Il pareggio sfiorato
Già, perchè dopo il vantaggio del Real con Raul, è proprio la Reggina a prendere in mano la gara, sfiorando ripetutamente il pareggio. Sono in molti a provare a bucare la rete di Casillas, ma nè Modesto nè gli altri attaccanti sembrano riuscire nell’impresa.
L’occasione vera arriva però a dieci minuti dalla fine, quando il subentrato Leon (una promessa che in quegli anni girò praticamente tutta Italia senza riuscire però a esplodere mai) ebbe l’occasione della vita per pareggiare i conti. Solo il palo permise al Real di uscire vittorioso da quell’amichevole.
Una sconfitta che però servì forse proprio a consolidare le convinzioni della squadra, che pochi giorni dopo ricevette la notizia della penalizzazione in campionato (subito dovevano essere 15 punti, poi ridotti a 11) senza scomporsi.
La storia ci racconterà poi dell’epica impresa salvezza, con un punto di vantaggio su Chievo superato proprio all’ultima giornata vincendo contro i campioni d’Europa del Milan (e con la contemporanea sconfitta del Chievo a Catania).
Impresa che resterà negli almanacchi del calcio, come del resto questa altrettanto epica partita amichevole che, probabilmente, non rivedremo molto presto.