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Le buone partenze in Serie A della Roma negli ultimi anni sono spesso andate di pari passo con l’arrivo di nuovi allenatori sulla panchina giallorossa. Tuttavia, quando si tratta di confermarsi, la piazza capitolina si è dimostrata una delle più difficili da affrontare in tutta Italia. Gli avvii dei recenti campionati dei Giallorossi sono stati spesso indicatori del destino dei mister passati per il club.

Andiamo quindi ad analizzare le prime 5 partite degli ultimi 10 campionati della Roma, mettendo a rapporto questi risultati con quelli finali del club romano. Dall’arrivo di Rudi Garcia, passando per gli anni di Spalletti, Di Francesco e Fonseca, arriviamo agli anni di Mourinho e al recente cambio in panchina con Daniele De Rossi al timone dei Giallorossi.

Finalmente stabilità: gli anni di Garcia

La Roma arriva da anni difficili. Sono 3 gli allenatori cambiati negli ultimi due anni. Il progetto con Luis Enrique ha fallito su tutti i fronti, e l’anno successivo né Zeman né Andreazzoli riuscirono a rialzare una piazza che ormai ondeggiava tra il sesto e il settimo posto. La società giallorossa decide quindi di alzare il tiro, e sceglie Rudi Garcia come nuovo allenatore della squadra. Le casse del club romano sono rimpolpate dal mercato: entrano infatti poco più di 60 milioni solo dalle cessioni di Marquinhos e Lamela. Arrivano quindi giocatori come Benatia e Strootman, che si sarebbero poi rivelati la nuova spina dorsale della Roma di Garcia.

Nuovo allenatore, nuovi stimoli a Roma. Rudi Garcia inizia la sua esperienza in giallorosso con una partenza in Serie A della Roma da applausi: 5 vittorie nelle prime 5, in cui subirà solo un gol nel 3-1 con il Parma e vincerà anche il derby della quarta giornata per 2-0 con la Lazio. La striscia positiva continuerà fino al 5 di gennaio, con la sconfitta per 3-0 con la Juventus, e la Roma di Garcia saprà veramente stupire nel corso di quella stagione concludendo infatti al secondo posto in classifica.

Destino che si ripete la stagione successiva: 5 vittorie nelle prime 5 gare, sempre con l’allenatore francese a direzione del team, e sempre subendo solo un gol dal Parma nella gara terminata stavolta per 2-1 in favore dei Giallorossi. Battute quindi, in ordine, Fiorentina Empoli, Cagliari, Parma e Verona. Altro secondo posto, ancora dietro ai Bianconeri, e si percepisce che nell’aria della Capitale qualcosa sta per cambiare.

Il ritorno di Spalletti e la semifinale con Di Francesco

La partenza in Serie A della Roma di Garcia della stagione 2015/2016 non rispecchia gli anni precedenti e il modo in cui aveva abituato i tifosi giallorossi. Nelle prime 5 giornate arrivano infatti due pareggi con Verona e Sassuolo, una sconfitta con la Samp, ma anche una vittoria con il Frosinone e una grande vittoria con la Juve per 2-1 alla seconda giornata, con l’Olimpico illuminato dai gol di Dzeko e Pjanic. Dopo 5 partite la Roma si trova tuttavia al nono posto, e la stagione verrà conclusa da Luciano Spalletti. Rudi Garcia verrà infatti sostituito a gennaio 2016 dall’allenatore di Certaldo, che riuscirà a chiudere la stagione al terzo posto dietro solo al Napoli e, appunto, alla Juventus.

Spalletti torna sulla panchina giallorossa dopo la precedente esperienza dal 2005 al 2009, e la partenza in Serie A della Roma nella stagione 2016/2017 è buona ma non perfetta. Inizio roboante con un 4-0 sull’Udinese, poi pareggio con il Cagliari, vittoria con la Sampdoria, sconfitta 1-0 con la Fiorentina e vittoria 4-0 sul Crotone. Avvio quindi altalenante di Spalletti, che tuttavia terminerà la stagione al secondo posto a soli 4 punti dalla Juve. Ciò varrà all’allenatore toscano una candidatura per il posto sulla panchina dell’Inter, e la Roma deciderà di virare su Eusebio Di Francesco per quella giallorossa.

Quella Roma di Di Francesco chiuderà al terzo posto in campionato e raggiungerà una incredibile semifinale di Champions dopo la grande rimonta con il Barcellona, ma l’inizio non fu totalmente spumeggiante rispetto a come finì quella stagione. La partenza in Serie A della Roma 2017/2018 vede una vittoria 1-0 alla prima giornata con l’Atalanta, una sconfitta con l’Inter per 3-1, un pareggio 2-2 con la Sampdoria e poi due vittorie con Verona e Benevento.

Ranieri traghettatore e il progetto Fonseca

Quella Roma era una squadra davvero piena di talento, e se già aveva visto la partenza di Salah l’anno prima, nell’estate del 2018 vede partire altri pezzi pregiati come Alisson, Nainggolan e Strootman, senza essere propriamente rimpiazzati. Di Francesco inizia quindi la stagione 2018/2019 con una sola vittoria nelle prime cinque, alla prima giornata 1-0 con il Torino. Da quel momento, pareggio con l’Atalanta 3-3, sconfitta 3-1 con il Milan, pareggio con il Chievo 2-2 e sconfitta con il Bologna 2-0. A inizio Marzo arriva una pesante sconfitta nel derby con la Lazio per 3-0 e Claudio Ranieri terminerà quella stagione al sesto posto, piazzamento in cui la aveva presa da Di Francesco.

Nell’estate del 2019 arriva quindi Paulo Fonseca. Il portoghese arriva da una lunga esperienza come allenatore dello Shakhtar e l’idea della Roma con lui è quella di creare un progetto. La stagione inizia bene, ma non benissimo: nelle prime due giornate la Roma pareggia per 3-3 con il Genoa e 1-1 con la Lazio, vince le successive due gare con Sassuolo e Bologna e perde in casa con l’Atalanta per 2-0.

La Roma chiuderà quella stagione al quinto posto e la dirigenza, fermamente convinta del portoghese, darà a Fonseca le chiavi dei Giallorossi anche per la stagione seguente. Partenza in Serie A della Roma nella stagione 2020/2021 tuttavia molto discontinua. Sconfitta clamorosa per 3-0 alla prima giornata con l’Hellas Verona, pareggio per 2-2 alla seconda con la Juventus, poi due vittorie con Udinese e Benevento e pareggio pirotecnico 3-3 con il Milan. Il club giallorosso in quella stagione chiuderà al settimo posto in classifica, e ancora una volta la società dovrà correre ai ripari sulla panchina vista la continua difficoltà per gli allenatori di confermarsi nel club capitolino.

La Roma di Mourinho e l’arrivo di De Rossi

Il 2021 è segnato con l’arrivo di Josè Mourinho sulla panchina della Roma. L’allenatore, ex Inter e Real Madrid tra le altre, è uno dei più prestigiosi sulla piazza e la partenza in Serie A della sua Roma in quella stagione è a tutti gli effetti memorabile: quattro vittorie nelle prime cinque gare con Fiorentina, Salernitana, Sassuolo e Udinese e una sconfitta per 3-2 ancora una volta con il Verona. Quella stagione sarà comunque storica per la Roma vista la vittoria della Conference League, tuttavia Mourinho chiuderà al sesto posto in campionato ottenendo un risultato però molto buono nel complesso della stagione.

La seconda stagione di Mourinho con la Roma ha inizio, e i risultati che arrivano sono buoni ma di difficile interpretazione: arrivano 3 vittorie nelle prime quattro giornate con Salernitana, Cremonese e Monza e in mezzo un pareggio con la Juventus alla terza giornata. Alla quinta giornata arriva però una sconfitta pesante con l’Udinese per 4-0. Un altro sesto posto alla fine della stagione e un’altra finale di coppa europea raggiunta, con stavolta i Giallorossi usciti sconfitti ai rigori con il Siviglia.

Stagione 2023/2024, la terza per Mourinho, e l’ambiente intorno al portoghese inizia a farsi pesante. Il tifo giallorosso si è diviso riguardo alla sua permanenza nel club, e la partenza in Serie A della Roma è tutt’altro che soddisfacente, Non basta il 7-0 con l’Empoli alla quarta giornata per coprire le due sconfitte con Verona e Milan e il pareggio con Salernitana e Torino. Il club giallorosso prenderà quindi una decisione drastica, esonerando Mourinho a gennaio e mettendo Daniele De Rossi come nuovo allenatore sulla panchina giallorossa. Stagione chiusa al sesto posto dal “Capitan Futuro”, con una semifinale di Europa League raggiunta, e un nuovo calcio espresso che sta facendo molto ben sperare i tifosi giallorossi.