Uno dei colpi di mercato dell’estate 2019, in serie A, è senza dubbio l’ingaggio di Romelu Lukaku da parte dell’Inter.
Attaccante belga a lungo conteso ai nerazzurri dalla Juventus, l’ex Manchester United ha promesso ai tifosi nerazzurri valanghe di gol, sfruttando la sua tecnica unita alla sua fisicità.
Ed è proprio relativamente a quest’ultima che qualche tifoso, nel web, ha sollevato qualche perplessità: una minoranza, in rete, lo vede un po’ sovrappeso. Noi non crediamo che sia oversize, anzi … Tuttavia queste insinuazioni ci hanno fatto tornare a mente alcuni calciatori che, durante o a fine carriera, hanno avuto la peggio nel confronto con la bilancia, pur riuscendo ad essere ugualmente protagonisti ai massimi livelli.
Andiamo pertanto a vedere chi sono stati i dieci calciatori più in sovrappeso nella storia del calcio.
Ronaldo Luiz Nazario da Lima
Il giocatore ritenuto da molti il più forte di tutti i tempi, dopo un impatto da sogno con la nostra serie A, ha avuto un finale di carriera davvero travagliato per via sia di infortuni che di problemi metabolici. Dopo aver trascinato a suon di gol il Brasile nella vittoria dei mondiali in Giappone e Corea nel 2002 (quando pesava 84 chili), ha cominciato una lievitazione quasi inarrestabile. Al Real Madrid negli anni successivi arrivò a pesare 96, e dopo una fugace apparizione al Milan tornò in Brasile dove toccò in pochi mesi i 120 chili. Costretto a terminare la carriera, partecipò pure al reality brasiliano “Medida Certa”, che tradotto in italiano significa “Il peso giusto”.
Sodinha
Trequartista dalle doti tecniche estremamente elevate, Felipe Sodinha giunse in Italia nel 2007 grazie agli scout dell’Udinese. Una lunga gavetta nelle serie minori Italiane gli fu utile prima di affermarsi al Brescia, dove però le sue capacità aumentavano di pari passo al suo peso. Arrivato alla soglia dei 90 chili (a fronte dei suoi 175 cm di altezza) fu messo fuori rosa. Oggi sta a poco a poco cercando di ripartire dalla Lega Pro.
William Foulke
Chi ricorda, nel fortunato cartone animato Holly e Benji, il portiere Teo Sellers? Era un ragazzo gigantesco a cui era difficilissimo fare goal data la sua enorme stazza.
Questo personaggio è ispirato a William Foulke, portiere del Chelsea di inizio ‘900, ragazzone mastodontico di 193 cm per ben 150 chili di peso. All’epoca fu spesso bersaglio di cori offensivi da parte degli avversari per via delle sue dimensioni, cori ai quali rispondeva con prestazioni tutt’altro che negative. Riuscì pure a collezionare una presenza in nazionale.
Adriano
Adriano Leite Ribeiro, ovvero il più grande rimpianto che la storia del calcio ricordi.
Dopo essere decollato a suon di gol in serie A, denotando una potenza devastante e una tecnica inarrestabile, a poco a poco entra in un vortice depressivo, iniziato con la scomparsa del padre e proseguito con la frequentazione di compagnie poco raccomandabili.
Né Mancini né tantomeno Mourinho riescono mai a recuperarlo pienamente, e nel 2011 tocca i 103 chili. Ci riprova con Corinthians, Roma, Flamengo e Porto Alegre, ma la scarsissima forma fisica e il peso eccessivo fanno sì che il ragazzo si infortuni troppo spesso, costringendolo al ritiro.
Adebayo Akinfenwa
Nigeriano classe ’82, è cresciuto in Inghilterra dove ha mosso i primi passi da calciatore nelle giovanili del Watford. La sua carriera è contraddistinta fondamentalmente due fattori: il lungo peregrinare nelle serie minori inglesi a suon di gol (Akinfenwa infatti è un attaccante molto efficace) e dal suo fisico da culturista.
Proprio così: il nigeriano ha una mole impressionante ed è sempre stato difficilmente marcabile anche per questo motivo. Al peso di 100 chili per 179 cm, attualmente solleva comodamente 200 kg sulla panca. E’ facile capire perché i tifosi l’abbiano soprannominato “The Beast”.
Antonio Cassano
In un certo senso, vogliamo tutti bene al talento di Bari Vecchia. Cresciuto tra la Puglia e Roma, con una carriera in cui ha raccolto molto (ma potrebbe aver raccolto di più, se non fosse stato per le sue proverbiali cassanate), sul finale di carriera, tra Inter, Milan e Parma ha cominciato una lenta ma progressiva crescita di peso, a cui ha sempre ovviato con la sua classe.
Tuttavia, quando nella stagione 2017-2018 si presentò all’Hellas Verona in evidente sovrappeso per ricongiungersi al gemello in Doria Pazzini, dichiarò di dover perdere solo quattro chili per essere in forma. Peccato che la bilancia non mentisse, e dopo pochi giorni annunciò il ritiro, perché incapace di ritrovare il peso ideale. Che peccato!
Christian Fabbiani
Attaccante argentino classe 1983, inizia la sua carriera nel Lanus, che lo gira successivamente ad alcune squadre europee (tra cui il Cluj con cui vince scudetto e coppa di Romania nel 2008).
Nella stessa stagione viene richiamato in patria, dal River Plate di cui è tifoso; qui però, inspiegabilmente, ingrassa a vista d’occhio fino a toccare i 104 chili, che a fronte dei suoi 189 cm lo fanno sembrare più un pugile che un calciatore. Soprannominato “El Ogro” (l’orco) per la sua stazza, non riuscì più ad affermarsi come avrebbe voluto.
Micky Quinn
Attaccante nativo di Liverpool, fu un buon giocatore della Premier a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, in particolare con le maglie di Portsmouth, Newcastle e Coventry. Il problema era la sua stazza davvero imponente, motivo per cui i tifosi coniarono per lui prima il soprannome “Sumo”, poi il coro “He’s fat. He’s round. He’s worth a million pounds. Micky Quinn, Micky Quinn” (“E’ grasso. E’ rotondo. Vale un milione di sterline, Micky Quinn, Micky Quinn”)
Walter Henrique
Precocissimo talentino del San Josè di Porto Alegre, questo attaccante classe 1989 debuttò tra i professionisti nel 2008 tra le file dell’Internacional. Le sue prestazioni gli regalarono la convocazione nella nazionale verdeoro under 20, con cui fu sempre protagonista.
Nel 2010 il suo cartellino fu acquistato dal Porto, come vice Falcao. Da lì in poi l’attenzione mediatica si spostò su di lui più per il suo fisico che non per i suoi gol: parliamo di un ragazzo alto 176 cm per 100 chilogrammi. Intervistato a tal proposito, rivelò di essere … “lievemente goloso di dolci”.
Ferenc Puskas
Giù il cappello davanti all’ungherese più forte di sempre, nonché attaccante da 156 gol del Real Madrid.
La sua storia, oltre che dalle reti, è condizionata dalle vicende politiche: nel 1956, quando era protagonista nell’Honved, fu costretto a smettere col calcio e a scappare dal proprio paese per via della Rivoluzione Ungherese. Si nascose per due anni tra Italia ed Austria, e fu in questo periodo che mise su … una pancetta notevole.
Finita la Rivoluzione e risolti i problemi politico/burocratici, tra lo scetticismo generale si accorda col Real Madrid nel 1958 pesando ben 18 chili in più di quanto dovrebbe, dove invece riesce a rigenerarsi e fare la storia, nonostante il peso.