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Ci sono partite che si giocano sul campo, e altre che si incastonano nella memoria collettiva, trasformandosi in capitoli di una storia più grande. Milan e Inter, destini intrecciati da una città divisa e un amore comune per il calcio, si ritrovano ancora una volta faccia a faccia in Coppa Italia.

Il 2 aprile scriveranno il ventottesimo atto di un duello che ha attraversato epoche, stili di gioco, leggende e generazioni. In palio, come sempre, più di un semplice risultato: c’è l’onore, la supremazia cittadina e un posto nella finale della coppa nazionale.

Un equilibrio fragile: numeri e statistiche

La storia dice 27 precedenti, con un bilancio che racconta di un equilibrio quasi perfetto. 9 vittorie per l’Inter, 10 per il Milan, 8 pareggi. Eppure, i numeri sono solo un contorno di un piatto che si serve sempre bollente. L’ultimo precedente in Coppa Italia è ancora vivo nei ricordi dei tifosi nerazzurri: un netto 3-0 che valse l’accesso alla finale e lasciò i rossoneri a leccarsi le ferite. Ma la semifinale è tutt’altra storia: l’Inter e il Milan si sono trovati di fronte due volte in questa fase, dividendosi il bottino. Nel 1984/85 furono i rossoneri a festeggiare, nel 2021/2022 toccò ai nerazzurri.

La prima volta? Era il 1958 quando Milan e Inter si sfidavano per la prima volta in Coppa Italia. Un’epoca lontana, fatta di radioline gracchianti, bandiere di stoffa e campioni che giocavano per amore prima che per soldi. Quel giorno segnò l’inizio di una rivalità che avrebbe superato i confini del campionato per estendersi anche alla coppa nazionale.

Mazzola, Rocco e il giorno dell’addio: l’unica finale

C’è stata una sola occasione in cui il derby si è vestito a festa per una finale di Coppa Italia. Era il 1977, il Milan vinse 2-0 e quel giorno non fu solo una sconfitta per l’Inter, ma una pagina di storia del calcio italiano. Sandro Mazzola salutò il calcio giocato con la maglia nerazzurra, mentre Nereo Rocco si sedette per l’ultima volta sulla panchina rossonera. Due giganti, due simboli, che scelsero proprio il derby per dire addio.

L’ultima semifinale

Nel calcio esistono momenti che sembrano scritti da un regista invisibile. Il 26 gennaio 2021 è uno di quei giorni. Quarti di finale di Coppa Italia, un derby teso, acceso, segnato dalle scintille tra Ibrahimovic e Lukaku. E poi, al minuto 97, Christian Eriksen. Un calcio di punizione perfetto, un arcobaleno che si spegne alle spalle del portiere rossonero. L’Inter passa, il Milan si ferma. Una firma elegante su una notte che sarebbe rimasta impressa nella memoria.

Le sfide iconiche

La storia del derby in Coppa Italia è costellata di episodi memorabili, come la doppia sfida del 2000. All’andata, un 3-2 per l’Inter che vide brillare Baggio, Mutu e Seedorf. Al ritorno, un pareggio firmato ancora da Baggio che regalò il passaggio del turno ai nerazzurri. O come il derby del 1981/82, quando Giuseppe Bergomi trovò il primo gol della sua carriera interista proprio contro i rossoneri, in una competizione che poi l’Inter avrebbe vinto.

C’è stato un anno in cui il derby della Madonnina non si è disputato in campionato. Il Milan era in Serie B, e l’unico incrocio stagionale avvenne in Coppa Italia. Il 7 settembre 1980, l’Inter vinse 1-0 grazie a un gol di Altobelli, in un derby atipico, dove la differenza di categoria sembrava quasi surreale.

Boninsegna, il terrore rossonero

Ogni era ha il suo protagonista, e per il Milan degli anni ‘70, il nome da temere era uno solo: Roberto Boninsegna. Nella stagione 1973/74, l’Inter vinse quattro derby su quattro tra campionato e Coppa Italia, e in tutti i casi ci fu la firma del bomber nerazzurro. Il primo successo in un derby di Coppa Italia, il 23 gennaio 1974, porta la sua firma. Boninsegna divenne l’incubo dei rossoneri, scrivendo pagine di dominio nerazzurro.

2025: un nuovo capitolo

E ora si arriva a oggi. Il 2 aprile 2025 sarà un’altra notte di battaglia, di tensione, di attesa. Milan e Inter si affrontano di nuovo in una semifinale, con la storia sulle spalle e il futuro da scrivere. Gli allenatori parleranno di tattica, i tifosi di orgoglio. La città si dividerà, come sempre. Ma alla fine, quando il fischio dell’arbitro sancirà il vincitore, ci sarà solo una certezza: il derby della Madonnina continuerà a essere una storia senza fine.