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Come il primo giorno di scuola.

Paulo Fonseca ha diretto il primo allenamento da allenatore del Milan nella giornata di ieri. Prima la presentazione alla stampa in mattinata e poi nel pomeriggio, il tecnico lusitano si è trasferito a Milanello per aprire la stagione.

Una rosa al momento dimezzata, causa Euro 2024 e in attesa di capire quali saranno gli acquisti del mercato estivo da parte dei rossoneri. Società presente al completo, mentre il tifo organizzato prosegue la sua protesta (silenziosa) e dunque tante persone in meno al centro sportivo del Diavolo, rispetto agli ultimi raduni.

Accoglienza tiepida per l’ex Lille che proverà sul campo ad entrare nei cuori dei tifosi del Milan e cercando di combattere quella maledizione che colpisce gli allenatori stranieri alla guida dei meneghini: per info chiedere a Tabarez, Terim e Leonardo.

Vediamo nel dettaglio.

La presentazione sotto l’ala protettiva di Ibra

Lunedì 8 luglio è stata una giornata infinita per Paulo Fonseca e che difficilmente potrà dimenticare. Arrivato venerdì in sordina con i suoi assistenti, il portoghese ha iniziato la giornata di ieri con il tour a casa Milan, accompagnato da Ibra e sempre sotto lo sguardo dello svedese, l’ex allenatore della Roma ha detto le prime parole da tecnico del Diavolo.

Una conferenza stampa in cui Fonseca ha promesso bel gioco e la possibilità di portare nuovi trofei nella sala della società, dove lo stesso allenatore è rimasto a lungo con la dirigenza rossonera. Tornando alla conferenza stampa, Fonseca ha fatto capire l’identikit della nuova punta: un attaccante che deve giocare negli ultimi 30 metri.

Insomma una punta che attacca la profondità e che va ad occupare l’area di rigore. Una serie di indicazioni che non possono che portare ad Alvaro Morata: lo spagnolo è sempre più vicino alla formazione meneghina e le sue caratteristiche cadono a pennello con l’idea di gioco del lusitano.

Chiede ovviamente tempo il portoghese che è conscio di trovare un’ambiente diffidente, tra la tifoseria e la critica che per il dopo Pioli si aspettavano un nome ben più importante. La dirigenza rossonera invece ha fatto quadrato attorno all’ex Lille e la presenza fissa di Ibra nella giornata di ieri, al fianco di Fonseca, è un doppio segnale: di avallo dello svedese e di protezione per lo stesso allenatore.

La prima volta a Milanello

Nel pomeriggio, Paulo Fonseca si è spostato da Milano a Milanello, nel quartier generale del Diavolo. Non solo il luogo della preparazione e degli allenamenti del Milan, ma anche la casa del portoghese che almeno nei primi mesi soggiornerà proprio nel centro sportivo in provincia di Varese. Uscio e bottega come si diceva un tempo.

Una scelta ben precisa del lusitano che vuole ambientarsi il prima possibile con il mondo meneghino e concentrarsi h24 sulla squadra: il lavoro come arma ben precisa per rispondere alle critiche preventive e alle perplessità del suo nome in una squadra così blasonata. Aspettando poi gli uomini richiesti sul mercato.

Pochi tifosi a Milanello

Alle 17.00 circa è iniziato il primo allenamento di Fonseca alla guida del Milan e come abbiamo detto, niente folla oceanica: né ad attendere l’arrivo dei giocatori e nemmeno a seguire la prima sgambata stagionale. Il tifo organizzato, ovvero la Curva Sud, è rimasto a casa affermando che in assenza dei big impegnati all’Europeo sarebbe stato meglio non presentarsi.

Una scusa che ha qualche fondo di verità, ma che al tempo stesso fa capire che l’ascia di guerra non è stata sotterrata nei confronti della società. Una contestazione iniziata nelle ultime giornate del campionato tra aprile e maggio, con la seconda parte che prosegue adesso, con il mancato saluto alla squadra nel primo giorno di allenamenti.

Una diatriba che si fa sempre più complessa tra la Curva e la società: i primi chiedono investimenti da Milan berlusconiano e dall’altra parte si lavora senza rispondere, ma la stessa scelta di Fonseca sembra andare nella direzione opposta alle richieste dei tifosi che speravano nel big sulla panchina rossonera.

Adesso c’è da capire come si muoverà la società milanese nel mercato estivo: Emerson e Fofana sembrano ad un passo dal Diavolo e anche la trattativa per Morata sta subendo un accelerata importante. Basterà tutto questo per far tornare l’armonia tra pubblico e il presidente Jerry Cardinale? Lo dirà il tempo e il rendimento della squadra.

Insomma, al momento dell’ingresso in campo della squadra un migliaio circa i tifosi presenti alla seduta aperta al pubblico, come vuole la tradizione nel giorno in cui inizia la preparazione a Milanello. Gli ultimi raduni, con Pioli alla guida del Diavolo, avevano fatto registrare presenze oceaniche.

Un dato che sé vogliamo contrasta con quello che dicono i primi dati del botteghino. La curva diserta il ritiro, ma sono già 35 mila gli abbonamenti staccati in vista del campionato e in attesa del mini abbonamento per le quattro gare interne della nuova Champions League.

Rosa a ranghi ridotti

Mentre il popolo milanista si divide sul nome di Fonseca, il tecnico lusitano è sceso in campo per il primo allenamento con un numero ridotto di giocatori che compongono la rosa del Milan. Una buona parte dei “titolari” o sta ancora giocando l’Europeo, oppure è in vacanza dopo aver preso parte ad Euro 2024.

Dunque per essere a ranghi interi, Paulo Fonseca dovrà attendere i primi di agosto, quando la sua squadra sarà ancora impegnata negli Stati Uniti per la classica tournée estiva. Per il momento, il numero di giocatori è alimentato dagli ex primavera, come Simic, Nava e altri giocatori rientrati dai prestiti: Colombo, Nasti e Daniel Maldini.

I primi saranno poi dirottati a Solbiate Arno la casa del Milan Futuro, o se preferite del Milan U23 che debutterà a settembre in Serie C dando per la prima volta una seconda squadra ai rossoneri. I secondi, coloro che sono rientrati dai prestiti, verranno valutati da Fonseca: rimanere in pianta stabile, oppure andare ancora a farsi le ossa.

Unica cosa certa sono le esclusioni dal raduno di Ballo-Touré e Origi: sia il francese e sia il belga non rientrano nei piani del Milan e in attesa di essere ceduti si aggregheranno a giorni al ritiro del Milan Futuro. Per loro Milanello resterà un vecchio ricordo, mentre Fonseca muove i primi difficili e diffidenti passi alla guida del Diavolo.