L’avvio di stagione della Ligue1 è stato davvero particolare. Se da una parte la leadership del PSG non sembra essere in discussione, malgrado lo scivolone fatto nell’ultima giornata contro il Rennes, i valori di partenza sono al momento totalmente scombussolati da una classifica quanto mai precaria ed equilibrata.
Ecco perché al di là dei semplici punti in classifica (la strada è ancora molto lunga del resto), vale la pena fare un’analisi più approfondita dei numeri e delle statistiche di queste prime nove giornate, non senza qualche sorpresa che potrebbe dare indicazioni precise sul futuro della stagione di alcune squadre.
Dominio parigino. Oppure no?
Se ci fermiamo a guardare la classifica, sembra chiaro che stiamo parlando di un campionato quasi senza storia. Anche senza sapere che il PSG ha quella rosa pazzesca che si ritrova, il gap con le altre squadre appare chiaro semplicemente guardando due dati: i 24 punti in classifica (sei di distanza dal secondo) e i 22 gol fatti.
Il terzo dato è che tutte le sue dirette concorrenti (almeno stando alla griglia di inizio stagione), hanno iniziato in maniera pessima, agevolando ulteriormente la fuga dei parigini. Tutto già deciso allora? Forse no.
Da un “dominio” del genere infatti, ci si aspetterebbe di trovare il PSG in vetta o quasi anche a tutte le graduatorie di parametri, e invece non è proprio così. Certo guida quella del possesso palla (unica squadra oltre il 62%), ma è solo quarta per tiri fatti e malgrado la difesa sia la seconda meno battuta, addirittura 12° in quella per tiri concessi a partita.
Particolare poi vedere il PSG addirittura ultimo nella graduatoria dei “Duelli Aerei”, forse non determinanti nel gioco di Pochettino, ma di certo possibile arma per i suoi avversari.
La differenza in realtà sembra farla, manco a dirlo, con i suoi singoli, capaci di vincere gli uno contro uno e andare verso la porta. Non a caso in quanto a dribbling nessuno fa meglio dei parigini con 25 a partita (15.3 riusciti). Una corazzata insomma, ma non impenetrabile, e quando altre componenti come condizione fisica, concentrazione o motivazioni vengono meno, ecco che qualche problema potrebbe venire fuori (vedi l’ultima trasferta a Rennes, finita non solo con la sconfitta ma con zero tiri nello specchio).
La situazione delle rivali al vertice
Detto quindi che il PSG per quanto strafavorito non sembra essere proprio imbattibile, ecco che la domanda si sposta su quali potrebbero essere le dirette rivali per il titolo. E qua la classifica potrebbe essere fuorviante al momento, visto che praticamente tutte le altre favorite sono partite malissimo.
Partiamo dalle belle sorprese, perchè il Lens secondo in classifica pare legittimare la sua posizione anche nei numeri. Terzo attacco del campionato con 17 reti all’attivo, è in effetti al secondo posto anche come tiri effettuati (13.9 a partita), sfruttando bene tutte le varie situazioni di gioco: terzo nei tiri effettuati da azione manovrata, terzo anche in quelli fatti in azioni di contropiede.
Segno questo che la squadra di Haise sta giocando bene, anche se per fare realmente il salto di qualità dovrà imparare a tenere più spesso il pallino del gioco (possesso palla da seconda fascia con un misero 48.6%) e non solo impedire la manovra agli avversari (tra i migliori nell’evitare di concedere tiri agli avversari con 9.2 a partita).
Parimenti il successo del Nizza in questo avvio di stagione, è sicuramente frutto della miglior difesa del campionato fin qua, capace di subire soltanto 4 gol (con una partita in meno però). Con la combo del secondo miglior attacco (17 reti) che però sembra aver ottenuto anche più di quanto dovrebbe: il Nizza è solo ottavo nei tiri effettuati (12.8 a partita) e nono se consideriamo quelli fatti su azione manovrata.
Sui gol arrivati da calci piazzati è invece al terzo posto (0.5 a partita), il che parrebbe confermare come si prediligano situazioni più occasionali e chissà che non possa essere un problema andando avanti.
Anche perchè dall’altra parte, c’è almeno un poker di “big” che forse stanno ottenendo molto meno di quanto prodotto.
Le grandi deluse in avvio: chi può ancora sperare e chi no
Monaco, Lione, Lilla e Marsiglia. In poche parole, le dirette rivali della vigilia per il titolo. Fa specie quindi che nessuna di queste sia al momento nemmeno nei primi quattro posti validi per l’Europa, anche se con percorsi e modalità estremamente diverse.
Partiamo da quella messa peggio in classifica, il Lione. Un decimo posto che grida vendetta, per tanti punti persi in partite con avversarie nettamente alla portata. Ora, che qualcosa non funzioni a dovere sembra palese e potremmo sintetizzarla in due punti: precisione e copertura.
La squadra di Bosz infatti non sta raccogliendo quanto seminato in attacco, visto che sono proprio loro quelli che tirano più di tutti in Ligue1 (14 tiri di media a partita), e sono comunque quarti anche per possesso palla e precisione nei passaggi. Il pallino del gioco insomma è quasi sempre in mano loro e visto che sono secondi anche per tiri in azioni manovrata, il problema non sembra essere arrivare alla conclusione quanto realizzare il gol. E altrettanto, non prenderlo.
Perché in questo parametro soltanto il Lorient subisce più tiri del Lione, che si ritrova indietro anche in contrasti e falli fatti (manca forse un po’ di intensità e decisione quindi). Se riuscirà a mettere a posto questi punti, ecco che potremmo rivederlo in posizioni più alte della classifica.
Occhio anche al Marsiglia, che pure ha perso terreno con un punto conquistato in tre partite, ma quanto meno nelle statistiche sembra ancora tra i più accreditati per il ruolo di rivale al vertice. Terzo per conclusioni verso la porta (13.9 come il PSG), secondo per possesso palla e precisione passaggi (dietro solo al PSG), e primo per passaggi chiave (segno quindi che offre buone soluzioni in fase offensiva) e anche in difesa tra le migliori a concedere poco agli avversari (solo 10 tiri concessi a partita). Tutte le carte in regola insomma, per puntare a fare qualcosa di meglio d’ora in poi.
E di meglio, molto, dovrà fare anche il Monaco, che pure con i suoi 14 punti (al pari del Marsiglia), ha un quadro generale decisamente meno positivo al momento. Soprattutto nella fase offensiva, dove a fronte degli stessi gol segnati da Marsiglia e Lione (14), si trova però tra le ultime posizioni in quanto a tiri effettuati (solo 10 a partita) e addirittura ultimo se consideriamo quelli fatti su azione manovrata (5.4). Graduatoria ribaltata se consideriamo quelli su calcio piazzato, con il Monaco in vetta a 3.9 a partita, segnale importante sulle difficoltà di costruire (e concludere) gioco che ha al momento Kovac.
L’incognita Lilla
C’è poi l’incognita dei campioni di Francia, con il Lilla partito che peggio non si poteva ma che sembra ora aver finalmente trovato la giusta via. Normale momento di assestamento dopo il cambiamento non da poco dovuto al passaggio da Galtier a Jocelyn Gourvennec? Troppo presto per dirlo, anche se al momento la situazione parla chiaro.
Il Lilla non sembra avere i numeri per confermarsi al vertice, praticamente in nessuno dei parametri presi in esame (quasi mai oltre a metà graduatoria). Poche conclusioni (11.2 a partita), poco possesso palla, poca precisione nei passaggi (81.1%, dodicesimo), ma anche pochi dribbling (penultimo con 11.2 a partita) e tante palle perse (quarto a 17.7 di media). Davvero troppo poco per pensare di arrivare al vertice. Di buono ci sono tre vittorie di fila che potrebbero invertire il trend.
La sorpresa: il Saint Etienne
Abbiamo parlato giustamente di chi ambisce al titolo e alle posizioni che contano, ma le statistiche di questo avvio evidenziano anche un altra piccola discrepanza tra classifica reale e dati numerici e racconta una possibile sorpresa in coda al gruppo.
Il Saint Etienne infatti, ha iniziato malissimo questa stagione, raccogliendo soltanto quattro punti in nove partite, finendo in ultima posizione. E non poteva essere altrimenti con quello che è il peggiore attacco della Ligue1 (solo 8 gol segnati) e una delle peggiori difese (terzultima con 18 gol subiti). Ed è sicuramente vero che in difesa la squadra concede veramente troppo agli avversari, non a caso terza per numero di conclusioni concesse a partita (14.2).
Eppure a ben vedere, i suoi numeri non sono così terribili. In attacco soprattutto, viaggia con la quinta media tiri in assoluto, a quota 12.9 a partita (quinta anche nei tiri da azioni manovrate, 9.6). Ma anche come possesso palla non è tra le peggiori (12° con 48.1%) e in linea di massima in tutti gli altri parametri è in linea con le squadre di seconda fascia.
Come si spiega allora questo rendimento pessimo? Beh, tolta un po’ di sfortuna (è la squadra che ha preso più “legni” di tutte, 5 fin qua), manca davvero un po’ di precisione in più. Nei passaggi (tra le peggiori con un 79% di riusciti), nei tiri (solo 8 reti nonostante i 116 tiri di cui 40 nello specchio) e anche nella concentrazione (nessuno ha perso più palle di loro, ben 193 in totale, 21.4 a partita…).
In ogni caso l’ultima posizione è stonata, come dimostra il pareggio dell’ultima giornata contro il Lione, e chissà che non sia il primo passo per una possibile risalita.