I Campioni in Carica tornano a ruggire e comandare.
Il Manchester City travolge 6-1 il Bournemouth e complici le prime cadute delle londinesi, la squadra di Guardiola balza al comando. L’undicesima giornata di Premier League rimescola le carte in classifica.
Solo i Citizens fanno bottino pieno, fra le prime cinque della classe: un successo tennistico che lancia Haaland e soci a quota 27. Scavalcate Tottenham e Arsenal che assaporano il gusto amaro della sconfitta, per la prima volta in questa stagione, mentre il Liverpool fallisce un’occasione d’oro in casa del Luton e pareggia in extremis 1-1. Cade anche l’Aston Villa, 2-0 a Nottingham.
Insomma, il weekend perfetto per il City. Vediamo nel dettaglio.
La dura legge di Guardiola
Non si vincono per caso tre Premier League di fila. Il Manchester City ribadisce di essere la squadra più forte d’oltre manica e torna a guardare tutti dall’alto in basso, sulla strada che conduce al clamoroso poker di titoli consecutivi.
Sé da una parte, la prima parte di campionato ci dice che le rivali possono creare grattacapi ai Citizens, dall’altra la banda di Guardiola dimostra di avere un carattere d’acciaio. Persa la testa della classifica prima della sosta per le nazionali, gli Sky Blues sono rimasti in agguato, pronti a sfruttare il primo errore degli avversari.
E il primo errore è arrivato nell’undicesima giornata. Un errore collettivo, considerando che Liverpool a parte, tutte le altre vanno Ko. Impressionante la facilità con cui i Campioni in Carica hanno surclassato il Bournemouth: un 6-1 che non lascia spazio a molte parole e che ribadisce la forza di una squadra che prima di temere gli altri club deve imparare a gestire sé stessa, come principale rivale.
Insomma, vietato sbagliare contro il City e il primo controsorpasso riporta al comando i Campioni d’Europa in carica che volano a quota 27: nel caso vincessero anche la quarta gara su quattro in Champions League, Haaland e compagni chiuderebbero il discorso qualificazione ottavi di finale, con un mese d’anticipo.
Un aspetto non da poco che permettere al Manchester di concentrarsi solo sul campionato con un mese d’anticipo rispetto alle rivali impegnate nelle coppe europee (Tottenham a parte): da Novembre a Febbraio per martellare la Premier League e tornare a difendere il titolo continentale con la speranza di aver già chiuso il discorso in Patria. Un piano perfetto.
Le prime sconfitte delle Londinesi
Prima o poi doveva succedere, anche sé l’ultimo turno si arricchisce di polemiche per gli arbitraggi che hanno fatto infuriare l’Arsenal e in qualche modo il Tottenham.
Gunners caduti al St. James Park per 1-0 e con 24 punti scivolano a meno tre dalla vetta. Contro il Newcastle, una delle partite più complesse e spigolose, con il già citato arbitraggio che ha mandato su tutte le furie il tecnico Arteta. Nel giro di 72 ore i cannonieri del Nord della Capitale hanno patito due sconfitte che possono suonare come un campanello d’allarme.
Il 3-1 in Coppa di Lega nel derby contro il West Ham e il ko 1-0 in campionato contro i Magpies. Solo due incidenti di percorso, o una flessione quasi naturale, dopo avvio impressionante? La gara di Champions contro il Siviglia è il banco di prova: un terzo indizio negativo, sarebbe una prova del momento no dell’Arsenal.
Un derby folle che costa il primato. Il Tottenham esce sconfitto 4-1 in una stracittadina incredibile, tra emozioni, VAR, gol annullati, cartellini rossi e molto altro ancora. Non lasciatevi ingannare dal risultato che premia il Chelsea: gli Spurs in 9 contro 11 sono rimasti in partita sul 2-1 fino al 90′, poi sono crollati nel recupero.
Anche con il doppio uomo in meno, la squadra di Ange Postecoglou ha reso la vita difficilissima ai Blues, con l’orgoglio e la mentalità di chi non vuol darsi per vinto. Adesso c’è soltanto da capire se il primo stop stagionale possa avere ripercussioni sui Whites: ma osservando il carattere di Son e compagni, la sensazione è quella di una squadra che lotterà fino all’ultimo.
Liverpool e Aston Villa, due trasferte amare
Alle spalle di questo terzetto, anche Liverpool e Aston Villa hanno deluso le attese nell’undicesima giornata.
I Reds in maniera anche clamorosa pareggiano 1-1 in casa della matricola Luton. Verrebbe da dire, quasi una vittoria degli uomini di Klopp che hanno agguantato il pari a tempo scaduto, dopo aver visto il baratro della sconfitta. Il punto ottenuto fa salire a quota 24 i 19 volte campioni di Inghilterra.
Quarto posto per il Liverpool che aggancia l’Arsenal, si porta a meno due dal Tottenham, ma perde la grande occasione di accorciare sul primo posto che dista tre lunghezze. Un pari dai due volte insomma e che lascia in bocca la sensazione di una squadra che deve ancora fare il salto di qualità per ambire alla vetta.
Il Ko che non ti aspetti per l’Aston Villa. Gli uomini di Unay Emery rallentano nel loro splendido avvio, con il 2-0 patito a City Ground contro il Nottingham Forest. Si tratta del terzo passo falso della stagione per i Villans, con l’imbattibilità che termina dopo sei gare di fila. I Clarets restano a quota 22, ma con un successo si sarebbero portati al terzo posto solitario.