La Toscana è terra di allenatori, come abbiamo già sottolineato in fase di presentazione di questo campionato, e per questo motivo abbiamo la possibilità di ripercorrere i precedenti tra due degli allenatori che negli ultimi anni si sono contesi lo scudetto fino ai campetti delle serie minori, tra le colline coltivate a vigne e ulivi tra Arezzo e Pistoia.
Massimo Allegri e Maurizio Sarri, ben prima di affrontarsi nelle sfide scudetto davanti a decine di migliaia di spettatori trasmesse in ogni angolo del mondo, si sono affrontati per la prima volta in Serie C2, alla guida di squadre molto distanti da Juventus, Napoli o Lazio.
I primi confronti nella provincia toscana in Serie C2
È il 16 novembre 2003 quando a San Giovanni Valdarno, comune di poco più di 16mila anima in provincia di Arezzo, va in scena Sangiovannese-Aglianese.
L’ambiziosa squadra di casa, che può vantare in attacco un nome di primissima grandezza nel calcio toscano come quello di Ciccio Baiano, è guidata da Maurizio Sarri, che negli anni precedenti si era fatto un nome nella zona per aver portato il Sansovino dall’Eccellenza ai professionisti.
Gli ospiti invece presentano in panchina un esordiente come allenatore, quel Max Allegri che nel biennio precedente era stato un protagonista a centrocampo della promozione dell’Aglianese dalla Serie D alla C2 e contribuendo alla tranquilla salvezza all’esordio tra i professionisti. Il giocatore di maggior prestigio è Gianluca Sordo, in gioventù stellina del Torino passato anche per il Milan di Sacchi, all’ultima stagione della sua carriera.
Si dice che la partita perfetta è quella che si conclude 0-0, ma difficilmente i circa 1400 spettatori presenti allo stadio Virgilio Fedini hanno definito capolavoro tattico lo spettacolo che le due squadre hanno messo in scena. Vuoi per l’efficacia delle contromosse studiate dai due tecnici, vuoi per lo scarso livello tecnico degli interpreti, il pareggio a reti inviolate attirò anche qualche insulto rivolto ai due allenatori.
Nemmeno 5 mesi dopo si gioca la partita di ritorno, davanti a poco più di 400 spettatori ad Agliana, comune del pistoiese di 18mila abitanti che ha donato a Max Allegri anche la cittadinanza onoraria. Anche in quell’occasione, i tatticismi sono i veri vincitori, con le due squadre che impattano nuovamente per 0-0 e con Sarri che resta talmente impressionato dal difensore avversario Alessandro Fogacci da volerlo con sé a San Giovanni nella stagione successiva.
Un Verona-Sassuolo che fa poco testo prima di ritrovarsi in Serie A
Dopo quella stagione 2003-2004 Sarri e Allegri non si incroceranno più per qualche anno: il primo, dopo un’ultima stagione alla Sangiovannese, passerà al Pescara, quindi all’Arezzo, brevemente all’Avellino e, a cavallo tra il 2007 e il 2008, per un paio di mesi al Verona; il secondo invece siederà sulle panchine di SPAL, Grosseto e Lecco per poi essere chiamato nel 2007 alla guida del Sassuolo.
Proprio nella sfida tra Verona e Sassuolo di Serie C1, il 20 gennaio 2008, ci sarebbe stato un secondo confronto tra le loro due squadre, ma si trattò di una partita particolare, giocata a porte chiuse a causa di cori razzisti cantati dai tifosi del Verona nei turni precedenti e con Allegri assente per squalifica. Nell’occasione il Sassuolo riuscì ad imporsi sulla squadra di Sarri per 0-2.
I due si rincontrarono di persona solo più di sei anni dopo: Allegri, dopo aver portato il Sassuolo in Serie B, passa al Cagliari in Serie A e in seguito approda al Milan, con cui vince lo scudetto nel 2011. Nel 2014 viene chiamato a sostituire Antonio Conte alla guida della Juventus, mentre il collega Sarri si affaccia per la prima volta alla Serie A.
Dopo la breve e sfortunata parentesi con il Verona, Sarri infatti tornò in terza serie con il Perugia, per poi concludere un campionato di Serie B alla guida del Grosseto e quindi tornare nella terza divisione con Alessandria e Sorrento. Nel 2012 firma con l’Empoli in Serie B, portando i toscani alla promozione nell’arco di due stagioni.
Il loro primo incontro in Serie A li vede quindi nella situazione opposta rispetto alla loro sfida di Serie C2 di dieci anni prima: è Allegri a guidare la squadra forte ed ambiziosa, mentre Sarri è sulla panchina della piccola neopromossa.
Il dislivello tecnico della rosa è evidente, e Allegri vince per 2-0 sia all’andata che al ritorno.
Il lungo duello tra il Napoli di Sarri e la Juve di Allegri
Nel 2015 però Sarri, che con l’Empoli ha comunque messo in mostra un gioco spettacolare e avvolgente, viene chiamato alla guida del Napoli che, senza mezzi termini, punta al vertice della classifica. Alla 6ª giornata si gioca Napoli-Juventus al San Paolo, e grazie anche ad uno strepitoso Higuain, autore dell’assist per l’1-0 di Insigne e del sinistro che vale il 2-0, gli azzurri vincono per 2-1.
Al ritorno però, il 13 febbraio 2016, la Juventus trova la prima di una lunga serie di vittorie di “corto muso”, come le ama definire Allegri, grazie al gol di Simone Zaza all’88° che vale l’1-0 che dà ai bianconeri il vantaggio fondamentale nella corsa scudetto.
Nella stagione successiva la Juventus strappa il bomber Higuain al Napoli, anche se l’argentino con Allegri non troverà mai il feeling con la rete che aveva avuto sotto Sarri. Ciononostante è lui a siglare il gol decisivo nel 2-1 con cui i bianconeri battono il Napoli a Torino in campionato, nonché a segnare una delle reti con cui la Juve si porta sul 3-1 nella semifinale di andata di Coppa Italia. Al ritorno il Napoli vincerà al San Paolo, ma la doppietta sempre di Higuain renderà il 3-2 inutile al fine del passaggio del turno.
Il 2 aprile 2017, a Napoli, le due squadre ottengono l’unico pareggio del periodo in esame, che è anche la prima e unica volta in cui Sarri e Allegri si dividono la posta dopo le sfide tra Aglianese e Sangiovannese. Il successivo 1° dicembre 2017 una delle sconfitte più brucianti per Sarri, con il suo Napoli superato in casa dalla Juve di Allegri a causa dell’ennesimo gol del “traditore” Higuain.
L’ultima sfida del periodo è stata una delle più significative, con il Napoli di Sarri che espugnò lo Juventus Stadium grazie al gol di Koulibaly il 22 aprile 2018, riaprendo clamorosamente la corsa scudetto che però sarebbe stata chiusa nel turno successivo con la vittoria della Juve sull’Inter e la sconfitta del Napoli contro la Fiorentina.
Lazio-Juventus: Sarri e Allegri si fronteggiano ancora
Allegri lasciò la guida della Juventus nel 2019 per prendersi un biennio sabbatico, concluso quest’anno con il ritorno in bianconero.
Sarri invece andò in Inghilterra nell’estate 2018, al Chelsea con cui conquistò un’Europa League, e fu quindi scelto proprio per sostituire Allegri alla Juve, dove conquistò lo scudetto ma non i favori di pubblico e dirigenza. Dopo un anno di riposo, è tornato quest’anno ad allenare con la tuta della Lazio, e sabato 20 novembre alle 18 ospiterà nuovamente il vecchio avversario.
In definitiva, il bilancio degli scontri tra Allegri e Sarri, che parte dai campi di provincia della Serie C2 per arrivare al prato di due degli stadi più prestigiosi d’Italia, vede l’attuale tecnico della Juventus in vantaggio con 7 successi e 17 gol fatti, mentre l’allenatore della Lazio ha ottenuto solo 3 vittorie, mettendo a segno 9 reti. I pareggi tra i due sono stati 3, di cui solo 1 ottenuto in Serie A mentre gli altri 2 risalgono ai confronti tra Sangiovannese e Aglianese quasi 20 anni fa.