La sfida tra Germania e Francia non è mai un qualcosa di banale, nemmeno quando si svolge come prima partita di uno dei gironi più complicati di questi Europei, dove oltre alle due squadre che hanno vinto gli ultimi due campionati del Mondo, c’è anche un Portogallo campione d’Europa in carica.
Francia avanti nei pronostici ma Germania che godeva dello giocare davanti al suo pubblico all’Allianz Arena di Monaco, anche se per la verità giocare in casa non ha portato particolarmente bene agli uomini di Low negli ultimi tempi (vedi sconfitta contro la Macedonia di Pandev). E arriva in effetti una sconfitta pesante non tanto per il risultato (1-0), quanto per il gioco messo in mostra dai tedeschi.
Lo spento attacco della Germania
Gnabry, Muller, Havertz poi ancora nella ripresa Sanè, Timo Werner e Volland. La batteria offensiva dei tedeschi è il sogno di ogni allenatore. Eppure malgrado tutta questa qualità sono riusciti a mettere un solo tiro nello specchio in tutti i 98 minuti dell’incontro.
Per tutto il primo tempo e buona parte della ripresa, è mancato totalmente il punto di riferimento offensivo, costretti a giocare senza in pratica una vera punta di ruolo. Muller è un fantasma in campo, Havertz non prende praticamente mai la palla e nemmeno il talento di Gnabry riesce a mettersi in mostra (1 solo tiro per lui).
Ma la cosa peggiore forse arriva proprio dai cambi in corsa. L’entrata di Sanè è forse tardiva e non incide particolarmente (solo uno spunto degno di nota a pochi minuti dal termine). Quella di Werner e Volland è a dir poco disastrosa con l’attaccante del Monaco che si fa vedere solo per due tocchi totalmente sbagliati proprio nelle fasi concitate del recupero.
Insomma l’attacco della Germania è sembrato letteralmente disastroso. Certo, davanti c’era una Francia che invece è sembrata particolarmente attenta proprio nella fase di contenimento (Varane, Kimpembe e il solito enorme Kantè non ne hanno fatta passare una), ma è troppo poco quello creato dai tedeschi, apparsi più che altro privi di idee e di gioco.
Lo sterile possesso palla
L’impressione è che Deschamps l’abbia vista giusta. La Francia ha preparato la partita al meglio, consentendo ai tedeschi di tenere in mano il pallino del gioco (59% di possesso palla), ma tenendoli costantemente fuori dall’area di rigore, dove non c’era alcuna densità per la Germania.
Il pallone girava tra centrocampo e la trequarti, senza praticamente mai impensierire Lloris (1 sola parata in tutta la partita). Le uniche rare occasioni arrivavano dai calci piazzati di Kroos (fuori misura) o dai calci d’angolo (anche in questo caso però battuti quasi sempre mali, troppo corti o troppo lunghi).
Poco movimento da parte degli uomini di Low, poca pressione sulle fasce da parte di Kimmich e Gosens, in chiara difficoltà contro la velocità dei francesi.
Le difficoltà difensive della Germania
Con la Germania che cercava inutilmente di trovare il varco giusto, bastava veramente pochissimo per scatenare invece la ripartenza francese. Pogba e Kantè monumentali a centrocampo erano dei perfetti recupera palloni, pronti a lanciare in velocità Mbappè e Griezmann (ottimo, soprattutto in copertura).
Se i tedeschi non riuscivano a trovare la chiave per sbloccare il match, la percezione invece è che la Francia potesse essere pericolosa praticamente ogni volta che spingeva sull’acceleratore. Il “miss-match” tra Hummels e i veloci avanti in blu era evidente e non sembra un caso che proprio lui sia incappato nell’errore che ha portato all’autogol della Germania.
Ancora più evidenti i limiti nella ripresa, dove il vantaggio francese ha accentuato ancora di più la tattica attendista e ha consentito di trovare spazi in ripartenza. Esempi ne sono i due gol annullati per fuorigioco a Mbappè (gol da antologia con tutta la difesa imbambolata) e a Benzema (ancora una volta servito da Mbappè che brucia in velocità i difensori, ma lanciato con un centesimo di secondo in ritardo da Pogba che incespica sul pallone).
Le speranze di Low
Partita da dimenticare quindi, se non per trarne utili indicazioni in vista di quello che sembra già essere un vero e proprio spareggio decisivo contro il portogallo. L’appuntamento di sabato 19 sempre all’Allianz Arena è fondamentale per il proseguire del cammino dei tedeschi.
Low però dovrà sicuramente fare qualche aggiustamento, soprattutto in chiave offensiva. Ma non sarà facile perchè molti dei suoi elementi migliori sono sembrati parecchio fuori condizione, anche se come sappiamo a volte basta una giocata particolare per sbloccare mentalmente questi campioni.
E poi di fronte non si troveranno sempre quella che per molti è la squadra migliore al Mondo (la Francia). Il Portogallo però potrebbe attuare lo stesso canovaccio tattico, costringendo i tedeschi a rivivere l’incubo del dover tenere in mano il gioco. Una possibile soluzione forse potrebbe essere quella di cambiale modulo, riportando magari Kimmich al centro, dove si trova ormai a suo agio (come nel Bayern del resto). Così come probabile che almeno uno dei tre che hanno giocato con la Francia resti a riposo, per dare spazio a Sanè apparso leggermente più brillante (sacrificando Havertz o Muller, entrambi sotto tono).
Insomma qualche mossa Low sarà costretto a farla, perchè per la Germania il rischio di essere già all’ultima spiaggia è forte e concreto.
Il tabellino
Francia (4-3-3): Lloris; Pavard, Varane, Kimpembe, Hernandez; Pogba, Kanté, Rabiot (93′ Dembelé); Mbappé, Benzema (88′ Tolisso), Griezmann. A disp.: Mandanda, Maignan, Lenglet, Lemar, Giroud, Zouma, Digne, Coman, Ben Yedder, Koundé. Ct: Deschamps.
Germania (3-4-3): Neuer; Ginter (88′ Emre Can), Hummels, Rüdiger; Kimmich, Kroos, Gündogan, Gosens (88′ Volland); Müller, Gnabry (72′ Werner), Havertz (72′ Sané). A disp.: Leno, Trapp, Halstenberg, Sule, Klostermann, Neuhaus,, Koch, Gunter. Ct: Low.
Marcatori: 20′ pt. Hummels (aut.)