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Negli ultimi anni le partenze in Serie A dell’Inter sono state spesso e volentieri convincenti. Nonostante ciò, non sempre un buon inizio di stagione ha significato poi un finale positivo, e viceversa un inizio imperfetto non sempre ha portato a risultati negativi. Nel 2010 l’Inter vince il Triplete di trofei, con campionato, Coppa Italia e soprattutto la Champions League. Da quel momento però, viste anche le grandi rivoluzioni in casa nerazzurra tra società, mister e gruppo squadra, l’Inter ha vissuto anni difficili e ha dovuto imboccare un lungo percorso che la ha portata allo splendore odierno.

Nonostante ciò, l’Inter è sempre stata una delle squadre più attese ai nastri di partenza di ogni Serie A. Andiamo quindi a dare uno sguardo alle prime cinque giornate degli ultimi campionati dei Nerazzurri, confrontandoli con i rispettivi tabelloni finali. Mettiamo quindi sulla bilancia quanto una buona partenza possa significare una grande stagione, in questo caso per l’Inter, dai trofei di Mourinho fino alla recente seconda stella di Simone Inzaghi.

L’anno del Triplete e l’inizio del calo

Nella stagione 2009/2010 l’Inter tocca probabilmente il picco più alto della sua storia. Josè Mourinho è ormai al suo secondo anno sulla panchina dell’Inter. L’anno precedente aveva portato in casa nerazzurra un altro campionato, il quarto consecutivo, ma il suo primo trofeo da allenatore della Beneamata. L’Inter inizia quindi la stagione con l’obiettivo del quinto Scudetto di fila in mente, e la termineranno vincendo tutto quello che si poteva vincere.

Nonostante questo, la partenza è inaspettata: l’Inter pareggia in casa contro il Bari e subito crescono i dubbi verso la giornata seguente. L’Inter affronta un Milan che giocherà in casa e riempirà San Siro di bandiere rossonere, tuttavia i Nerazzurri si riprenderanno immediatamente rifilando ai cugini un secco 4-0 subito alla seconda giornata di campionato.

Nelle 3 gare restanti l’Inter porta a casa 9 punti, affrontando Parma, Cagliari e Napoli, e perderà complessivamente solo 4 gare nel corso di quella Serie A. Dalla fine di questa stagione però, l’Inter inizierà un periodo di calo di risultati e tornerà a vincere lo Scudetto solo 11 anni dopo, quando sulla panchina siederà Antonio Conte. La stagione 2010/2011 inizia tuttavia con i migliori auspici.

I Nerazzurri arrivano da un traguardo storico, e sulla panchina, a sostituire Josè Mourinho destinato al Real Madrid, c’è Rafa Benitez. La partenza in Serie A della sua Inter è simile a quella della stagione precedente: un pareggio per 0-0 con il Bologna alla prima giornata precede tre vittorie con Udinese, Palermo e Bari. Sconfitta poi che arriva alla quinta giornata contro la Roma per 1-0 con il gol di Mirko Vucinic, che al 92esimo minuto in tuffo anticipa tutta la difesa nerazzurra e la beffa proprio allo scadere del match.

Gli anni difficili dei nerazzurri

Benitez verrà esonerato nel corso di quella stagione, dopo 3 sconfitte in 4 partite con Milan, Chievo e Lazio, subentra quindi Leonardo a inizio 2011. Sarà una parentesi la sua, dato che il secondo posto dietro al Milan a fine stagione non sarà ritenuto abbastanza per una sua conferma. La stagione 2011/2012 vedrà sedersi sulla panchina nerazzurra Gian Piero Gasperini, e la partenza in Serie A della sua Inter è una delle peggiori degli anni recenti. Esonero che arriva per lui addirittura dopo la terza giornata, a seguito di risultati alquanto discutibili: sconfitta per 4-3 con il Palermo, pareggio a reti bianche con la Roma e di nuovo una sconfitta con il Novara per 3-1.

Subentra Claudio Ranieri, che alla quarta giornata porta la prima vittoria in campionato per i nerazzurri, ma cade subito dopo, alla quinta di Serie A contro il Napoli con un netto 3-0. L’Inter è ufficialmente in crisi, a marzo Stramaccioni sostituisce Ranieri per tentare di salvare la stagione, ma ormai il dado è tratto. L’Inter chiude sesta e l’anno dopo la panchina rimarrà stabilmente a Stramaccioni.

Nel novembre del 2013 infatti l’Inter formalizzerà il cambio di proprietà, con il passaggio da Massimo Moratti alla società del magnate indonesiano Erick Thohir, per questo e di conseguenza altri motivi finanziari, i Nerazzurri non hanno potuto rinforzarsi un granché sul mercato nonostante la necessità. La partenza della stagione 2012/2013 non è delle peggiori: arriva una vittoria con il Pescara alla prima per 3-0, segue una sconfitta con la Roma, di nuovo una vittoria con il Torino, e infine una sconfitta con il Siena e una vittoria con il Chievo. Altalenante si, ma non pessima come è stata la chiusura di quel campionato. Stramaccioni chiuderà la stagione da allenatore dell’Inter, ma la squadra terminerà addirittura nona in Serie A.

I cambi di proprietà dell’Inter

La stagione 2013/2014 inizia con Walter Mazzarri come mister alla guida dei nerazzurri. Partenza in Serie A col botto per l’Inter, che vince addirittura 4 delle prime 5 gare pareggiando solo con la Juventus per 1-1. Alla quarta giornata va segnalato anche il 7-0 rifilato al Sassuolo proprio in casa dei neroverdi. Nonostante questo, quinto posto per il club di Milano al termine della stagione e qualche dubbio sull’allenatore inizia a sorgere nella dirigenza nerazzurra.

Stagione successiva che inizia a rilento, e sarà lo specchio della stagione dei nerazzurri: pareggio con il Torino per 0-0 alla prima, un’altra vittoria per 7-0 sul Sassuolo (stavolta a San Siro), vittoria con l’Atalanta 2-0 e sconfitta 4-1 con il Cagliari. Risultati poco convincenti e voglia di cambiare vista la nuova proprietà, portano all’esonero di Walter Mazzarri e l’inserimento di Roberto Mancini come coach designato dal nuovo presidente. L’Inter chiuderà quella stagione all’ottavo posto, e Mancini non sarà ritenuto troppo responsabile di questo risultato.

Motivo per cui verrà confermato sulla panchina anche per la stagione seguente, con risultati anche soddisfacenti. Il calciomercato 2015/2016 vede l’Inter tra le protagonisti, arrivano nomi importanti come Perisic e Miranda e la proprietà punta forte sul mister. Partenza in Serie A per l’Inter tra le migliori degli ultimi anni: 5 vittorie su 5 tra cui anche il Derby con il Milan vinto per 1-0 con gol di Fredy Guarìn. I Nerazzurri chiuderanno quarti in campionato, che significa quindi ritorno in Europa League.

Il 9 giugno 2016 Thohir cede insieme a Massimo Moratti le sue quote di proprietà dell’Inter al gruppo cinese di Suning, con l’imprenditore indonesiano che conserverà il 30% circa delle quote fino al 2019. Anche qui, nuova proprietà, nuovo allenatore.

Il ritorno graduale dei Nerazzurri

La stagione 2016/2017 dell’Inter inizia con l’olandese Frank de Boer seduto sulla panchina. Esperienza la sua che durerà appena 84 giorni in casa nerazzurra, e la partenza in Serie A dell’Inter in quella stagione fu proprio emblematica di quello a cui sarebbero andati in contro: sconfitta col Chievo alla prima giornata per 2-0, pareggio con il Palermo per 1-1, vittoria con il Pescara, vittoria con la Juve e vittoria con l’Empoli. Inizio a rilento, per poi sfoggiare una grande prestazione contro i Bianconeri. Quella con l’Empoli sarà tuttavia la penultima vittoria di de Boer con l’Inter. Arriveranno infatti una serie di pessimi risultati che renderanno l’esonero ormai scontato a fine ottobre.

Inter che chiuderà quel campionato al settimo posto, nemmeno Stefano Pioli riuscirà a mantenere salda la panchina, subentrato infatti a novembre e nuovamente esonerato il maggio seguente. Nell’estate del 2017 arriva quindi una delle migliori decisioni prese dall’Inter negli ultimi anni: mettere Luciano Spalletti sulla propria panchina. Il mister di Certaldo arriva con l’intento di creare un progetto. Dal mercato arrivano, su tutti, Skriniar e Bastoni, e la squadra parte infatti forte fin da subito.

Sono 4 vittorie nelle prime 4 partite con Fiorentina, Roma, Spal e Crotone. Alla quinta arriva un pareggio con il Bologna, ma ciò non toglie la grande partenza della squadra di mister Spalletti. I Nerazzurri chiuderanno il campionato alla quarta posizione, con quindi una Champions League da giocare l’anno successivo dopo tanti anni di assenza. Nel 2018 l’allenatore toscano viene confermato e la partenza in Serie A dell’Inter non è esattamente come ci si aspettava: sconfitta col Sassuolo alla prima 1-0, pareggio col Torino alla seconda, vittoria con Bologna e Sampdoria con in mezzo una sconfitta col Parma. Quarto posto nuovamente al termine della stagione, l’Inter vuole adesso fare un salto in avanti.

Nerazzurri di nuovo sul tetto d’Italia

Per farlo, la dirigenza e Beppe Marotta, scelgono Antonio Conte come nuovo allenatore della squadra per dare finalmente una vera e propria identità all’Inter. L’obiettivo è chiaro: ribaltare l’egemonia della Juventus. Il suo primo anno tuttavia non ci riesce, nonostante una partenza letale: 5 vittorie su 5 tra cui il Derby con il Milan alla quarta giornata, vinto per 2-0 dai Nerazzurri. L’anno successivo inizia invece più a rilento, con 3 vittorie su 5 ma con un pareggio con la Lazio alla terza giornata e il Derby perso per 2-1 con i Rossoneri alla quarta.

I Nerazzurri vinceranno infine quello scudetto, tornando grazie al mister Leccese ad alzare un trofeo che non arrivava da oltre 10 anni. A traguardo raggiunto, Antonio Conte lascia l’Inter nell’estate del 2021. Si prendono quindi due strade diverse, e il club milanese preleva dalla Lazio il mister Simone Inzaghi. La stagione 21/22 si apre con dei risultati roboanti: 4-0 al Genoa, 3-1 al Verona, 6-1 al Bologna e 3-1 con la Fiorentina, con in mezzo un pareggio per 2-2 con la Sampdoria. Anche qui, la partenza in Serie A dell’Inter non va necessariamente di pari passo con dei trofei: secondo posto in campionato al termine della stagione dietro al Milan.

Stagione 2022/2023 che inizia con vittorie agevoli con Lecce, Spezia e Cremonese, che sono tuttavia alternate a sconfitte pesanti come quelle contro la Lazio per 3-1 e il Derby con il Milan per 3-2. L’Inter arriverà terza a fine campionato, dietro appunto alla Lazio e a un Napoli davvero incontenibile. La scorsa stagione, la 23/24, ha invece visto l’Inter cucirsi lo Scudetto sul petto insieme alla seconda stella, e la partenza è stata impeccabile: 5 vittorie su 5, ennesimo derby conquistato alla quarta giornata per 5-1 e Scudetto alzato infine proprio davanti ai cugini.