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Un Milan altalenante nelle prime cinque giornate degli ultimi 14 campionati.

Tra partenze ricche di punti e avvii complicatissimi, i rossoneri solo nelle ultime stagioni hanno trovato una certa continuità, con Stefano Pioli al timone.

Spetterà a Paulo Fonseca allungare questa sorta di striscia positiva: sia per dare un segnale importante al campionato e sia per mettere a tacere le tante critiche che hanno preceduto il suo arrivo.

Vediamo nel dettaglio.

L’era Allegri: dalle stelle alla polvere

Iniziamo il nostro viaggio nelle partenze in campionato del Milan, dalla stagione 2010-11. Il primo anno di Max Allegri sulla panchina del Diavolo e sarà scudetto al termine della stagione. Eppure l’avvio non è così eclatante: dal 4-0 al Lecce nei primi 90 minuti, alla sconfitta sette giorni dopo a Cesena per 2-0. Due pareggi consecutivi rallentano la marcia, ma dal successo per 1-0 sul Genoa nella quinta giornata i rossoneri cambiano passo e sarà assalto al 18esimo Scudetto, l’ultimo della gestione Berlusconi.

Partenza in sordina anche nella seconda stagione del Livornese alla guida del Milan: una sola vittoria nei primi 450 minuti, con due pareggi e due sconfitte. Dalla sesta giornata i meneghini tornano a correre forte e il bis di titoli appare quasi certo. Non sono dello lo stesso avviso Antonio Conte e la sua Juventus, con il famoso Milan-Juventus del 25 Febbraio 2012 e il gol di Muntari non visto che cambiano il destino di quella Serie A.

Avvio pessimo anche nella stagione 2012-2013 per il Milan allegriano: appena due vittorie e ben tre sconfitte nelle prime cinque giornate. I rossoneri, alla prima season senza i senatori (Inzaghi, Nesta, Seedorf, Gattuso, Zambrotta) impiegano quasi tutto il girone d’andata per tornare ai livelli delle stagioni precedenti. Un grande girone di ritorno lancia il Diavolo alla rimonta per il quarto posto e beffando la Fiorentina negli ultimi 90 minuti in ottica Champions.

Il campionato 2013-2014 è abbastanza simile, alla partenza dell’anno precedente: un punto in più rispetto a 12 mesi prima, con due successi e un pari, oltre a due sconfitte. Sarà completamente diverso l’esito della seconda parte del campionato, con Allegri esonerato all’indomani del 4-3 patito a Reggio Emilia contro il Sassuolo e l’approdo di Seedorf in veste di allenatore.

Inzaghi vola, Sinisa alterna

Seedorf resterà pochi mesi sulla panchina del Milan e nell’estate del 2014, Galliani ufficializza Pippo Inzaghi che alla guida della Primavera ha colpito tutti. Avvio alla Super Pippo verrebbe da dire, con due vittorie nei primi 180 minuti (tra cui un pazzesco 5-4 ottenuto a Parma alla seconda giornata) e due pareggi tra quarta e quinta giornata: nel mezzo, al terzo turno il Ko interno contro la Juventus.

L’annata sarà amara per Inzaghi che al termine della stagione saluta e arriva Siniša Mihajlović per il campionato 2015-16. Avvio di stagione con le sconfitte di Firenze e quella nel derby alla terza giornata, a cui i rossoneri rispondono con le vittorie interne su Empoli e Palermo, per poi imporsi anche ad Udine alla quinta giornata.

Sarà però un fuoco di paglia, per il club milanese che resta lontano in classifica dalle posizioni che contano e il tecnico serbo esonerato nel finale di stagione, con Brocchi al suo posto. Unica nota positiva, la finale di Coppa Italia raggiunta e la coraggiosa scelta di lanciare tra i pali come titolare, a metà stagione, Gigio Donnarumma, all’epoca appena sedicenne.

Montella e Rino: partenze illusorie

L’estate del 2016 porta in dote come allenatore a Milanello Vincenzo Montella. Da giocatore storico rivale dei rossoneri e da tecnico ha duellato alla guida della Fiorentina con i meneghini per le posizioni in campionato che portano alla Champions League. Vittoria all’esordio assoluto a San Siro contro il Cagliari, poi due sconfitte di fila e ancora due successi tra quarto e quinto turno.

Ma sarà anche in questo caso un fuoco di paglia, con il Milan che riesce ad agganciare i preliminari di Europa League (e senza dimenticare la vittoria in Supercoppa Italiana), ma distante come non mai dalle posizioni di vertice. Nella stagione successiva, Montella fa ancora meglio nei primi 450 minuti: quattro vittorie e un solo KO (4-1 a Roma contro la Lazio), illudono il popolo milanista.

Ci penseranno le cinque giornate successive a mettere fine ai sogni di titolo, con Montella esonerato all’indomani del pari per 0-0 contro il Torino. Arriva Gattuso al suo posto, ma nemmeno Ringhio riesce a rialzare il Diavolo nella lotta per lo Scudetto, pur centrando un posto per la fase a gironi di Europa League.

Nella stagione 2018-19, il Milan di Rino inizia con l’amara sconfitta per 3-2 a Napoli, con Bonaventura e soci avanti 2-0 prima di subire il sorpasso azzurro. Seguono una vittoria con la Roma e tre pareggi. Alla fine il Milan centra la qualificazione in Europa League (poi revocata dalla Uefa per i debiti), con Gattuso che si separa dal club al termine del campionato.

Meteora Giampaolo e la continuità di Pioli

L’estate del 2019 consegna al Milan, Marco Giampaolo come nuovo allenatore. La pre-season in terra americana illude tutti, ma dopo cinque giornate il Diavolo ha solo sei punti in classifica e si ritrova in zona retrocessione. Nemmeno il successo a Genova contro il Genoa nel sesto turno salva il “Maestro” dall’esonero e al suo posto ecco Stefano Pioli.

La stagione 2019-2020 è un campionato nel campionato, complice la pandemia che ferma tutto per quattro mesi. Pioli a marzo appare in difficoltà come la squadra, ma dalla ripresa dei giochi a luglio, ecco un’altra squadra che inizia a gettare le basi del futuro prossimo. Il campionato si chiude ad agosto con il Milan in Europa League e la stagione seguente inizia appena un mese dopo.

L’avvio è di quelli importanti, grazie a quattro vittorie di fila e un pari. Il Diavolo sogna lo Scudetto a lungo e con l’Inter inizia un bel testa a testa che inizia ad assumere i colori nerazzurri nel girone di ritorno. La prima sconfitta della season 2020-21 arriva il 6 gennaio, quando un Milan decimato dalle assenze cade 3-1 in casa contro la Juventus nel sedicesimo turno. Alla fine lo Scudetto sarà alzato dagli uomini di Conte, ma c’è la sensazione che i rossoneri possano dire la loro nel campionato successivo.

E anche l’avvio della stagione 2021-22, conferma le potenzialità di Giroud e compagni: ancora 4 vittorie e un pari nei primi 450 minuti e la prima sconfitta che arriva al tredicesimo turno, il 20 novembre a Firenze per 4-3. A Gennaio i rossoneri come l’anno precedente patiscono un calo, ma l’esito è completamente opposto: l’Inter non affonda il colpo, gli uomini di Pioli vincono il derby e grazie ad una finale di stagione perfetto, il Milan si appunta sul petto il diciannovesimo Scudetto della sua storia, a 11 anni di distanza dall’ultimo.

La stagione 2022-23, vede i Campioni d’Italia vincere tre gare nelle prime cinque, con due pareggi. Ma sarà l’assolo del Napoli a frenare il Diavolo che cade 2-1 alla settima in casa contro i futuri campioni e non riuscirà a reggere il passo degli Azzurri. Infine, lo scorso campionato, l’ultimo con Stefano Pioli al timone, quattro vittorie e un ko: una sconfitta però pesantissima, per 5-1 nel derby contro l’Inter.

A Fonseca il compito di reggere l’urto e proseguire quanto meno su questa strada.