Il ruolo del portiere, si sa, è certamente il più ingrato tra quelli che svolgono i giocatori di calcio, non fosse altro perché ogni più piccola sbavatura porta spesso all’irreparabile.
La stampa è feroce, i social non ti perdonano nulla e i tifosi chiedono sempre la testa di chi quegli errori fatali li commette.
L’ultimo della lista è stato quello commesso dal portiere, per ora, titolare del Venezia Jesse Pekka Joronen, finnico di Rautjärvi, classe 93, che con uno sciagurato intervento si è buttato la palla dentro la propria porta con le mani.
Ma la lista delle papere degli estremi difensori di Serie A è piuttosto corposa e noi di PokerStarsNews siamo tornati indietro nel tempo e, ne abbiamo scelte cinque.
Roma-Cagliari 2-4: Goicoechea
Stagione 2012/2013, è la Roma di Totti, Osvaldo e Lamela, in panchina c’è il boemo Zeman, amato alla follia da una parte della tifoseria dei giallorossi, ma in balia di concetti offensivi che sfiorano l’intransigenza talebana.
Si gioca l’anticipo della giornata numero 23 all’Olimpico di Roma e Radja Nainggolan, allora ancora in forza ai rossoblù, porta in vantaggio gli ospiti con una staffilata che si insacca dietro il portiere Daniel “Maurito” Gioicoechea Furia, uruguaiano arrivato in prestito non si sa bene come dal Danubio e fuggito a gambe levate dalla capitale dopo una stagione non proprio esaltante.
Cartina di tornasole del campionato dell’estremo difensore sudamericano, fu il secondo gol subito dal Cagliari in quella partita, dopo il momentaneo pareggio del capitano giallorosso al 35° su calcio di rigore.
L’azione del Cagliari si sviluppa sulla sinistra con Avelar, schierato sulla fascia dal duo che allenava i sardi in questa stagione, Pulga-Lopez.
Il difensore rossoblù disegna un arcobaleno non difficilissimo da neutralizzare, ma Giocoechea si fa prima scavalcare dalla traiettoria e poi, in ricaduta, la presa funziona malissimo e il pallone entra beffardo nell’angolino.
Il Cagliari segnerà altre due reti con Sau e Pisano, prima di subire il pleonastico 2-4 da Marquinho a tempo scaduto, sempre su rigore.
Lazio-Siena 3-2: Peruzzi
Torniamo indietro di un bel po’ di anni per sbloccare un ricordo non molto felice ai tifosi della Lazio, quando tra i pali della squadra biancoceleste c’era il cinghialotto Angelo Peruzzi, uno dei portieri più forti che il calcio italiano ha prodotto negli ultimi 30 anni.
Era la Lazio di Di Canio, Tare e Pandev, con Delio Rossi in panchina alla sua prima stagione in biancazzurro e la partita a cui facciamo riferimento è quella della 14^ giornata contro il Siena.
L’errore di Peruzzi giunse quasi a fine partita, al 90esimo, quando i padroni di casa erano in vantaggio 3-1 e quello sfortunato intervento non precluse alla Lazio la possibilità di portare a casa la vittoria, grazie alle reti, questa volta nella porta giusta, di Di Canio, Cesar e Tare.
Anche in questo caso fu un cross di un difensore a originare l’errore di Peruzzi, Cristian Molinaro, che qualche anno dopo venne ceduto alla Juventus e giocò anche due partite con la nazionale maggiore.
Sul traversone dell’esterno da sinistra, Peruzzi provava la presa bassa sull’altezza del vertice dell’area piccola, ma, probabilmente ingannato da un mancato intervento del suo compagno di reparto Siviglia, il pallone gli sfuggiva dalle mani e schizzava in rete.
Sassuolo-Frosinone 2-2: Consigli
La stagione 2015/2016 fu una di quelle stagioni in cui il Sassuolo sorprendeva tutti e, alla fine del girone di andata, segnatamente il 7 gennaio, era ancora imbattuta tra le mura amiche.
Artefici di tale successo furono essenzialmente due uomini, Eusebio Di Francesco e Domenico Berardi e già al rientro dalla pausa invernale si parlava di Europa come di un obiettivo non impossibile da raggiungere.
Già in quella stagione era Andrea Consigli a difendere la porta dei neroverdi e al 18° turno arrivava il Frosinone di Stellone, non proprio l’impegno più gravoso per l’allora spumeggiante Sassuolo.
Ma le ciambelle non escono tutte col buco, visto che in quell’occasione il match si chiuse in parità anche in virtù di una paperissima del portiere classe ’87, sorpreso da un tiro velleitario della punta avversaria Dionisi, che, tra le altre cose, è ancora in attività in quel di Livorno in Serie D.
La palla, che sarebbe potuta essere facilmente controllata da Consigli, trovò terreno fertile tra i guantoni dell’estremo difensore milanese e fu 0-1 al 16° minuto.
Genoa-Milan 1-2: Reina
Dalle stalle alle stelle, invece, passò Pepe Reina quando, in forza al Milan dal 2018 al 2020, si fece infiocinare da una punizione dalla distanza di Lasse Schone, che si abbassò all’improvviso e, un attimo prima di essere catturata dal portiere spagnolo, cambiò repentinamente traiettoria, beffando l’estremo difensore e i tifosi rossoneri.
Genoa avanti 1-0 dunque quando erano passati 40 minuti del primo tempo di una partita nervosissima, con 4 espulsi, di cui due dalla panchina e ben sette ammoniti.
Il mondo stava per scoprire di dover rimanere rinchiuso in casa per un bel po’ di mesi a causa della pandemia e, ignaro di tutto, da oggetto dei cori negativi dei propri tifosi, Reina ne diventò l’eroe, per via del rigore parato a tempo scaduto, sempre al danese Schone, permettendo al Milan di espugnare Marassi grazie alle reti di inizio secondo tempo di Hernandez e di Kessie su rigore.
Inter-Torino 3-1: Handanovic
Dell’Inter è stato invece uno dei portieri più amati Samir Handanovic, che difese la porta dei nerazzurri per 12 stagioni, dal 2012 al 2023, non sempre da titolare, ma con un rendimento sovente all’altezza dei migliori d’Europa.
Non all’altezza, invece, fu la presa del portiere sloveno al 17° minuto del primo tempo della partita contro il Torino, questa volta sì, in piena pandemia, visto che si stava giocando la giornata numero 32 senza pubblico sugli spalti, dell’ultima stagione del ciclo Juve che vinse in quell’anno il suo nono e ultimo scudetto di fila.
In quell’occasione, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla sinistra di Handanovic, il portiere sloveno si esibì in una delle più brutte uscite della sua carriera, facendosi sfuggire il pallone dalle mani e permettendo così al “Gallo” Belotti di insaccare a porta vuota da vero rapace dell’area.
L’Inter vinse comunque in rimonta quella partita per 3-1, ribaltandola grazie alle reti di Young Godin e al sigillo di Lautaro Martinez.