Il secondo dei quattro quarti di finale del Campionato del Mondo che si sta svolgendo in in Qatar, stava per regalare una sorpresa molto simile a quella che si era verificata qualche ora prima con l’eliminazione del Brasile, nazionale uccellata da quei furbastri della Croazia, che hanno eliminato la Seleçao dopo i calci di rigore.
Alle 20,00 ora italiana sono scese in campo Argentina e Olanda e hanno dato vita a una partita maschia, durante la quale non si è risparmiato nessuno, il tutto certificato dalle innumerevoli sanzioni dell’arbitro spagnolo Lahoz, che ha estratto dal suo taschino il cartellino ben 17 volte, due delle quali nei confronti di Dumfries nel corso dei calci di rigore.
Vediamo le pagelle dei 22 in campo più le riserve.
Le pagelle dell’Olanda
Noppert 6 Una partita senza infamia e senza lode quella del portiere olandese, al quale si possono imputare ben poche colpe sulle segnature avversarie. Di certo ha dimostrato di non essere un para rigori, visto che l’unico errore dell’Argentina è stato quello di Enzo Fernandez che ha calciato a lato.
Timber 6,5 Perfetto in difesa, lascia pochi spazi a chiunque voglia passare dalla sua zona, molto più impiegato di Aké per lo sviluppo della manovra.
Aké 6 Meno ficcante di altre volte, garantisce una buona copertura sul versante sinistro orange. Tocca meno palloni rispetto al solito e non collabora frequentemente alla manovra dal basso. Nel finale diventa un fantasma tra gli innumerevoli attaccanti disposti sulla trequarti da Van Gaal.
Van Dijk 7 La valutazione risente pesantemente del primo errore dal dischetto della sua squadra che porta la sua firma, ma senza questo episodio la prestazione del difensore olandese sarebbe stata da 7,5.
Dumfries 5 In pochi hanno colto il suo doppio cartellino giallo ricevuto durante i calci di rigore per le scaramucce a centrocampo con gli argentini, ma a prescindere da questo episodio, la partita dell’esterno dell’Inter è macchiata dal rigore regalato all’Argentina e da tanto nervosismo.
De Jong 7 Una continua spina nel fianco del centrocampo argentino, non sbaglia praticamente mai e i palloni che tocca vengono sempre ripuliti grazie alla sua classe. Tiene sempre accesa la fiammella della speranza, anche sotto 0-2.
De Roon 6,5 Come al solito poco appariscente, corre per quattro e copre con continuità tutte le zone del campo lasciate sguarnite dai compagni quando c’è da riagguantare il pareggio. Dal 46° Koopmeiners 6 Molta sostanza. Partecipa al forcing finale della squadra olandese, che porta al pareggio di fine tempi regolamentari.
Blind 5 Non è preciso come nelle precedenti occasioni e Van Gaal dimostra di non voler fare a meno di lui nemmeno quando è palese che non riesca più a scattare. Si arrende al 65° quando entra L. De Jong 6,5, che cambia la partita insieme a tutti i neo entrati.
Gakpo 5 Altra delusione se pensiamo alle partite precedenti. Il campionato del mondo dell’avanti olandese è partito alla grandissima, prima di affievolirsi nel momento del bisogno, quando le partite sono diventate ad eliminazione diretta. Dal 114° Lang S.V.
Depay 5 Prova qualche lampo della sua classe, ma è troppo poco per tenere in scacco la difesa argentina che al primo tempo lo annulla senza mai fargli vedere la palla. Perde il duello con Otamendi. Dal 79° Weghorst 8,5 L’uomo che più di tutti ha cambiato il match dando qualche speranza alla squadra europea.
Bergwijn 6 È il giocatore d’attacco che rappresenta la mossa a sorpresa di Van Gaal ed è forse l’unico a non sbagliare approccio in fase avanzata. Sacrificato a inizio ripresa per fare posto a Berghuis 6, tanta volontà ed errore fatale dal dischetto.
CT Van Gaal 6,5 Ne cantano le lodi in tutti i cinque continenti ed è vero che sbaglia poco nel preparare le partite. Ma questo nuovo volto dell’Olanda pragmatica e poco incline a regalare gioco e spettacolo, non convince fino in fondo. D’altronde la sua squadra costruisce poco fino a quando non cambia volto e l’Olanda diventa padrona del campo. Vince a mani basse il duello tattico contro Scaloni, soprattutto quando c’è da ricorrere ai cambi.
Le pagelle dell’Argentina
Emiliano Martinez 8,5 L’eroe della serata albiceleste senza se e senza ma. Incolpevole sulle reti del finale dei regolamentari della squadra avversaria, cala la saracinesca per tutto il tempo e si erge a leggenda durante i rigori.
Romero 6,5 L’intesa con Otamendi è ormai diventata invidiabile e se non c’è l’uno c’è l’altro, sia in copertura che in fase di manovra dove tocca però meno palloni del solito.
Otamendi 7 Sontuoso negli interventi risolutivi, cede qualcosa quando l’Olanda si mette in testa di riprenderla, ma è un vero e proprio signore della difesa.
L. Martinez 5 L’unico dei Martinez che stecca la partita. Si perde Weghorst nell’azione del 2-1 più per questioni logistiche che per disattenzione. Lascia spazio a Di Maria S.V. nel finale della partita.
Acuna 6,5 Splendida partita esente da sbavature, se non un’ammonizione ai danni di Dumfries che non gi permetterà di giocare la semifinale contro la Croazia. un motorino instancabile che crea e disfa senza soluzione di continuità. Dal 77° Tagliafico 6 meno brillante del suo compagno, sbaglia parecchio, motivo di preoccupazione per Scaloni che dovrà dargli fiducia contro Modric e compagni.
Fernandez 6,5 Che sia il futuro di questa squadra è sotto gli occhi di tutti, alla luce della sua pericolosità e continuità. L’ingresso di Paredes lo stappa e diventa pericoloso nel finale con un palo che chiede ancora adesso giustizia. Sbaglia l’unico rigore dell’Albiceleste.
De Paul 6 È il pupillo di Scaloni che se fosse per lui non lo toglierebbe nemmeno a freccette come compagno di squadra. Meno brillante del solito, rimane tra i protagonisti di questa cavalcata sudamericana. Paredes 6 La pallonata alla panchina olandese non è sportivissima, ma per il resto tiene il punto con una prestazione ordinata.
Mac Allister 6 partita senza infamia e senza lode anche per il centrocampista argentino che si trova a meraviglia coi compagni di reparto, ma ha il compito di tenere De Jong e la cosa non gli riesce benissimo.
Molina 8 “Vai e gioca”. È il mantra di Scaloni per questa sorpresa mondiale che risponde al nome di Molina, autentico uomo ovunque dell’undici dell’allenatore argentino. Non smette mai di correre, è presente in ripiegamento, non protesta mai e ha due piedi fantastici. Dal 105° Montiel S.V. segna il rigore numero 3 per la Albiceleste.
Messi 8 ennesima dimostrazione di classe purissima e nuovo schiaffo ai detrattori. “La pulce” incanta ancora una volta tra assist no look e rigori perfetti. L’alma Argentina.
Alvarez 6 Si fa vedere molto di meno rispetto alle precedenti apparizioni, anche messo in difficoltà da un Van Dijk straripante. Dal 82° Lautaro Martinez 7,5 Graffia finalmente questi mondiali con una prestazione positiva nel finale di partita e firmando il rigore decisivo.
Scaloni 6,5 Rispetto al materiale umano di cui può disporre, perde il duello con il suo omologo olandese, ma alla fine della fiera, seppur faticosamente, centra la semifinale con qualche scelta tecnico-tattica che lascia abbastanza confusi.