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Alzi la mano chi ci capisce qualcosa di questa nazionale italiana che va in Francia, nella tana più prestigiosa dei galletti, gioca una prima parte di partita all’insegna del “si salvi chi può” e alla fine porta a casa una vittoria poco pronosticabile per chiunque.

L’Italia di Spalletti, bistrattata, giudicata in maniera pesantemente negativa all’indomani del disastroso campionato europeo dell’estate che ci sta sfuggendo di mano tra temporali e temperature meno hot di qualche settimana fa, si prende una sontuosa rivincita e batte 1-3 la squadra di Deschamps che torna ad essere sulla graticola sulla quale il suo collega di Certaldo era seduto fino a ieri.

Partita intensa, con sprazzi di tecnica pura da parte di alcuni dei protagonisti e tanta voglia di dimostrare che non sarà facile liberarsi di noi come nazionale azzurra.

Andiamo a dare un voto a tutti i protagonisti di ieri.

Le pagelle della partita tra Francia e Italia

Donnarumma 6,5: non saranno in pochi ad etichettare la prestazione di Gigio Donnarumma con un laconico “normale amministrazione”, ma la verità è che lui risponde sempre presente in una partita che, dopo lo shock lampo della rete di Barcola, poteva rivelarsi una sorta di Waterloo al contrario.

Di Lorenzo 6: non sarebbe eticamente onesto mettere l’accento esclusivamente sulla disattenzione, per usare un eufemismo, in società con Cambiaso del primo minuto, cosa che va comunque messa sul piatto della bilancia di una prestazione che non può non tenere conto della situazione psicologica del difensore in forza al Napoli dopo un europeo di qualità orripilante. Per il resto, sì, per lui, ordinaria amministrazione e una rete sventata.

Bastoni 7: chi ha visto la partita avendo solo occhi per lui, deve partire da un presupposto di non poco conto che riguarda gli avversari. Dopo lo spavento iniziale e la rete del pareggio di Dimarco, i nostri avversari dovevano trovare nuove zolle di campo, perché dalla sua, non si passava.

Calafiori 7: se in seno alla nuova avventura londinese coi Gunners lo stanno aspettando in termini di inserimento e conoscenza della Premier, l’ex giocatore del Bologna sembra trasformarsi positivamente in nazionale, dove in Germania è stato il migliore insieme a Donnarumma, soprattutto quando parliamo di costruzione della manovra. Difficile trovargli una sbavatura.

Cambiaso 6,5: il voto è una sorta di media tra ciò che è successo nei primi 20 minuti di partita, quando la sua catena è stata più volte devastata dai trenini francesi e ciò che il centrocampista esterno della Juventus ha saputo fare per il resto della partita. Ottima risorsa in chiave futura, per la nazionale e per Thiago Motta.

Frattesi 7: farebbe la felicità di ogni allenatore italiano, ma le mezze ali titolari dell’Inter rappresentano un muro che alle volte diventa invalicabile se si mettono a giocare come vuole Inzaghi. In queste occasioni, però, si capisce come l’ex Sassuolo possa rappresentare un’arma importante per i Campioni d’Italia e un’ottima ancora di salvataggio per Spalletti.

Ricci 7,5: non può non essere considerato tra i migliori, non tanto per la prestazione oggettiva nell’arco dei 90 minuti e recupero, quanto perché il ruolo affidatogli da Spalletti in un contesto come quello del Parco dei Principi, era di difficilissima interpretazione. Quasi tutti i palloni passavano da lui in fase di inizio azione e il filtro offerto alla difesa è stato di grandissima qualità.

Tonali 7,5: l’altra chiave della partita di ieri insieme a Ricci, con il quale ha formato una cerniera in mediana e sulla trequarti che ha ricordato quella dei mondiali vinti in Germania da Lippi. I piedi buoni, poi, fanno sempre la differenza, come nell’occasione del clamoroso assist a Dimarco.

Dimarco 7: il gol è di fattura più unica che rara, il passaggio dettato a Tonali fa capire che in certi palcoscenici o sei preparato a capire il posizionamento della difesa avversaria, oppure certe occasioni non puoi nemmeno pensare di costruirle. Per il resto cambi di gioco e il solito cuore per uno degli esterni più forti del mondo.

Pellegrini 5: non è esattamente il suo periodo e si vede, ma questa volta si nota meno per la prestazione complessiva della squadra che è andata al di là di ogni più rosea aspettativa. Il trequartista della Roma sbaglia tanti palloni e sembra che l’intesa con la squadra sia il vero problema, ma deve metterci del suo se non vuole essere sostituito spesso all’intervallo. Almeno in nazionale…

Retegui 7: alla disperata ricerca di un centravanti, Spalletti si è affidato alla giovane punta dell’Atalanta che, al contrario di Pellegrini, sta attraversando un periodo di forma strepitoso. Cavalcato dall’inizio alla fine, Retegui offre assist ed è sempre pericoloso, una spina nel fianco della difesa transalpina.

Raspadori 7: il suo ingresso al posto di Pellegrini permette a Spalletti di cambiare qualcosa a livello di modulo in campo con un 3-5-2 che si trasforma a seconda della posizione del giocatore del Napoli, utile come un jolly in un mazzo di carte. Il giocatore che cambia completamente faccia all’Italia dal primo al secondo tempo.

Udogie 6,5 altra lieta sorpresa della partita di ieri sera, anche lui protagonista del cambio modulo ordinato da Spalletti. Gioca mezz’ora al posto di Frattesi e garantisce maggiore copertura in fase di non possesso, oltre a sprazzi di valore che aiutano l’Italia a respirare nei momenti più difficili quando, nel finale, c’è stato da ribattere alle azioni di una Francia inferocita.

Buongiorno 6: partecipa alla festa azzurra facendo ciò che gli chiede Spalletti dopo l’infortunio a Calafiori. Aumenta la qualità, oltre che la quantità difensiva, permettendo a Bastoni di giocare ancora più a suo agio.

Spalletti 8: il migliore in assoluto degli azzurri non è però in campo, ma in panchina. Probabilmente una Francia meno disattenta e, soprattutto, spocchiosa, non avrebbe concesso all’Italia di rimettersi in partita dopo il vantaggio iniziale di Barcola, ma la capacità del CT si è visto in almeno tre circostanze.

La determinazione dei suoi ragazzi che non si sono persi d’animo dopo il primo sciagurato quarto d’ora, la preparazione della partita che tutto è sembrata fuorché disputata dalla squadra uscita tra i fischi agli europei e, infine, il passaggio al 3-5-2, esattamente quello che ci voleva per tenere a bada i francesi.

I voti della Francia: Maignan 6,5; Clauss 5; Konatè 5,5; Saliba 4; Theo Hernandez 4,5; Fofana 5,5; Kanté 5; Griezmann 6; Llise 5; Barcola 6; Mbappè 6; Deschamps 4