È la Croazia la squadra che chiude il Mondiale di Qatar 2022 al terzo posto, sconfiggendo la sorpresa Marocco con merito, come sottolineano le nostre pagelle.
La maggior qualità ed esperienza dei giocatori croati hanno avuto la meglio su un Marocco che non ha messo in campo, comprensibilmente, la stessa tensione agonistica vista nel resto del torneo.
Vediamo nel dettaglio le pagelle dei protagonisti di Croazia-Marocco.
Le pagelle della Croazia (4-2-3-1)
Dominik Livakovic – 6: Non può nulla sull’incornata ravvicinata di Dari, è attento su En-Nesyri sventando il possibile 2-2 nel finale. Una buona chiusura di un Mondiale che l’ha visto tra i protagonisti.
Josip Stanisic – 6: Esordio in questo mondiale per il terzino del Bayern. Partita senza grandi meriti o demeriti, Boufal sul suo lato non procura grossi grattacapi.
Josip Sutalo – 6: Anche il centrale della Dinamo Zagabria vede il campo per la prima volta in questo Mondiale: partita ordinata, nel gol del Marocco è preso di sorpresa con tutta la linea difensiva e non ha colpe particolari.
Josko Gvardiol – 6,5: Splendido colpo di testa per il gol del vantaggio croato, torna ad essere il difensore dominante che abbiamo visto per tutto il Mondiale tranne che in semifinale. Si guadagnerebbe anche un rigore che però il VAR non concede.
Ivan Perisic – 7: Nello schieramento iniziale viene indicato come terzino sinistro, ma in realtà è ovunque lungo quella fascia. Corsa e intelligenza tattica infinite, con la ciliegina dell’assist di testa per il gol di Gvardiol.
Lovro Majer – 6: Partita senza gravi errori, ma con qualche imprecisione e scelta sbagliata per fortuna senza conseguenze. Dal 66° Bruno Petkovic – 6: Entra e cerca di dare maggiore profondità alla manovra. Non ho l’opportunità per pungere.
Mateo Kovacic – 6,5: Quando il centrocampo del Marocco porta maggiormente pressione, nel corso del primo tempo, risponde a tono, con quantità e qualità. Nel finale solo davanti alla porta mette a lato una palla golosissima.
Luka Modric – 7: C’è tutto nella partita del trentasettenne totem croato, chiamato anche a maggiori sforzi difensivi vista la mediana a due. Apre il gioco, chiude le linee di passaggio avversarie, tenta la conclusione, il tutto con classe sopraffina e intelligenza rara.
Mislav Orsic – 7: La perfezione e la pulizia della conclusione che tocca il palo opposto e si insacca in rete per il decisivo 2-1 croato è da copertina. Merita questo voto anche solo per quello, in una prestazione che per il resto era stata senza infamia e senza lode. Dal 95° Kristijan Jakic s.v.: giusto un minuto per poter dire di esserci stato.
Andrej Kramaric – 5: Da centravanti non ha mai convinto pienamente, ma arretrato di qualche metro è scomparso dal gioco, e quando ha avuto un’ottima occasione per un contropiede ha goffamente sbagliato il passaggio. Dal 61° Nikola Vlasic 6,5: Con il suo ingresso aumentano i problemi per la linea difensiva marocchina: svaria su tutto il fronte creando numerose minacce potenziali.
Marko Livaja – 6: Tanto gioco a rientrare per aiutare la squadra e creare spazi, non riuscendo quindi ad essere incisivo in area avversaria. Dal 66° Mario Pasalic – 6: Entra con la squadra in vantaggio e gioca di conseguenza, senza forzare e gestendo il risultato.
Ct Zlatko Dalic – 7: Tecnicamente la Croazia ha peggiorato di una posizione il piazzamento dell’ultimo mondiale, ma con una nazionale che ha perso alcuni elementi fondamentali nel frattempo (Mandzukic) e con un ricambio generazionale per nulla scontato in una nazione di nemmeno 4 milioni di abitanti è riuscito ad imporsi nuovamente sulla scena mondiale, vincendo anche questa finalina contro una squadra che aveva dalla sua tutto il tifo locale e quello della maggior parte del mondo.
Le pagelle del Marocco (4-2-3-1)
Yassine Bounou – 6: In avvio ha un’incertezza preoccupante, per il resto della partita nessuna sbavatura. I gol subiti sono assolutamente imprendibili.
Achraf Hakimi – 6: La sua corsa e le sue sortite offensive sono sempre pericolose, ma in difesa con la coppia Orsic-Perisic fa davvero tanta fatica.
Jawad El Yamiq – 5,5: Non legge bene tutte le azioni, esce anche lui per problemi muscolari. Dal 68° Selim Amallah – 6: Si piazza a centrocampo e fa il suo nella mezzora finale.
Achraf Dari – 6,5: Si fa trovare pronto a colpire di testa la palla dell’immediato pareggio del Marocco, e in genere gioca la miglior partita di questo Mondiale dal punto di vista della sicurezza, risolvendo alcune situazioni pericolose con tempismo. Anche i suoi muscoli però non tengono fino alla fine. Dal 64° Badr Benoun – 6: ultimo difensore centrale rimasto a disposizione, gioca con attenzione l’ultima parte di gara.
Yahia Attiyat-Allah – 6,5: Tanta corsa per tutta la partita, in pieno recupero mette un ottimo cross sulla testa di En-Nesyri. Uno dei più propositivi della squadra.
Bilal El Khannouss – 6: Esordio in nazionale per il diciottenne del Genk che non sfigura nel centrocampo marocchino che nel corso del primo tempo cerca sempre di costruire gioco.
Sofyan Amrabat – 6,5: Non è l’Amrabat ovunque e dominatore del campo che abbiamo visto nelle partite precedenti, ma è sempre dove deve essere e al servizio della squadra. Chiude la partita da difensore centrale, e rischia tantissimo su Gvardiol.
Hakim Ziyech – 6,5: Quando riceve palla lui il Marocco diventa sempre pericoloso. Faro offensivo della squadra.
Abdelhamid Sabiri – 5,5: Alquanto anonimo, non si ricordano errori ma nemmeno azioni degne di nota. Nell’intervallo resta negli spogliatoi. Dal 46° Ilias Chair – 6: Arretra qualche metro rispetto a Sabiri e dialoga maggiormente con i compagni.
Sofiane Boufal – 5: È un giocatore umorale e questa finale di consolazione non sembra avergli dato grandi stimoli. Impalpabile. Dal 64° Anass Zaroury – 5,5: ci prova più di Boufal, ma con scarsi risultati.
Youssef En-Nesyri – 5,5: Ha il merito di crederci fino alla fine, ma le opportunità che si divora sono troppo ghiotte. Allo scadere trova finalmente la conclusione giusta, ma questa volta è Livakovic a dirgli di no.
Ct Walid Regragui – 6,5: Già deve fare a meno dei due difensori titolari per guai muscolari, le due riserve durano poco più di un’ora. Nonostante questo il Marocco si conferma la squadra solida ma allo stesso tempo propositiva che abbiamo ammirato per tutta la competizione, nonostante dia giustamente spazio anche a giocatori fin qui mai utilizzati. Forse in questa partita poteva operare qualche scelta diversa, come dare spazio in attacco a Cheddira e Ezzalzouli per aumentare il peso offensivo. L’unico vero errore di tutto il Mondiale restano quei 20 minuti con la difesa a 5 contro la Francia.