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Nascere in una piccola città come Poole, nella tranquilla cornice del Dorset inglese, non garantisce i riflettori di Londra o Manchester. Ma se hai il talento di Tino Anjorin, basta poco per attirare l’attenzione di chi conta.

Classe 2001, il ragazzo ha presto lasciato il silenzio delle coste del sud per le luci accecanti di Stamford Bridge. Oggi, a Empoli, si sta lentamente riscoprendo protagonista, con un cammino che sembra una favola di redenzione calcistica.

La storia al Chelsea

Era il 2008 quando Anjorin, a soli sette anni, entrava nelle giovanili del Chelsea. Tra le mura dell’Academy, ha affinato il suo repertorio tecnico e fisico. I più attenti tra gli osservatori già parlavano di un giovane centrocampista offensivo in grado di mixare qualità palla al piede e una prestanza atletica fuori dal comune.

Nel 2019, l’esordio con la prima squadra: il Chelsea strapazza il Grimsby Town in Coppa di Lega e, in quel 7-1, c’è spazio anche per il giovane Tino. Da lì, il suo nome inizia a circolare tra i tifosi, mentre il debutto in Premier League contro l’Everton e la serata magica in Champions League contro il Krasnodar lo consacrano come uno dei talenti emergenti dei Blues. Parte integrante della rosa che alzerà la coppa più ambita, Anjorin raccoglie esperienze che per molti rimangono un sogno. Ma la strada per il successo non è mai lineare.

La serie di prestiti

Dal 2021 inizia il suo viaggio in prestito. La Lokomotiv Mosca è un’avventura tanto ambiziosa quanto complicata: pochi minuti, un infortunio e il ritorno in patria all’Huddersfield. Qui, Anjorin si confronta con la durezza del Championship, un campionato che misura tanto il fisico quanto la mentalità. Un’altra stagione al Portsmouth segue, dove contribuisce alla promozione del club in Championship con 2 gol in 14 presenze. Non numeri da prima pagina, ma segnali di crescita.

E poi, l’Italia: l’Empoli lo accoglie nell’estate del 2024, offrendo al ragazzo una nuova opportunità in Serie A.

Il ruolo di Anjorin

Tino Anjorin non è un calciatore facile da etichettare. È un trequartista naturale, capace di occupare quella zona nevralgica del campo dove ogni tocco può diventare decisivo. Ma è anche un giocatore che sa adattarsi. A Portsmouth, per necessità, è stato arretrato nel cuore del centrocampo, dimostrando di poter leggere le situazioni difensive e trasformare recuperi in transizioni.

All’Empoli, sotto la guida di Roberto D’Aversa, Anjorin ha trovato uno spiraglio sulla trequarti. In otto presenze stagionali, con sei da titolare, ha mostrato lampi di talento, come l’assist decisivo contro il Cagliari. Tuttavia, è ancora alla ricerca della continuità necessaria per affermarsi. La competizione interna con giocatori come Fazzini e Maleh ne complica la titolarità stabile, ma la sua polivalenza è una carta importante nel mazzo di D’Aversa.

Prospettive future

A chi somiglia Tino Anjorin? Per fisicità e qualità tecniche, richiama il primo Ruben Loftus-Cheek, un altro prodotto dell’Academy del Chelsea. Entrambi condividono quella capacità di unire la tecnica sopraffina alla potenza fisica, elementi che li rendono pericolosi negli spazi stretti e nei duelli aerei.

Ma per Anjorin, il percorso potrebbe prendere una piega diversa. Le sue doti lo rendono appetibile per squadre che cercano profili duttili, capaci di coprire più ruoli. Con un’Empoli che spesso si trova a fare da trampolino per giovani talenti, è facile immaginare che, con una buona seconda parte di stagione, il suo nome possa tornare sui taccuini di club di medio-alto livello. In Serie A, squadre come Fiorentina o Torino, sempre alla ricerca di giovani con potenziale, potrebbero fare un tentativo. Anche il ritorno in Premier League, magari in un club che punta sui giovani, non è da escludere.

La prossima estate: un gioiello sul mercato?

Il mercato estivo potrebbe rappresentare il momento della verità per Tino Anjorin. A Empoli, ha trovato un ambiente che gli permette di crescere senza pressioni eccessive, ma il richiamo di palcoscenici più importanti potrebbe arrivare. Con un valore di mercato attualmente stimato intorno ai 4-5 milioni di euro, una stagione in crescendo potrebbe far lievitare la sua valutazione verso i 10 milioni.

Empoli, da sempre abile a valorizzare e rivendere i suoi talenti, potrebbe cedere Anjorin al miglior offerente, soprattutto se arriveranno offerte da club esteri o da squadre italiane con ambizioni europee.