Vai al contenuto

Non è più una novità, semmai è una piacevole riscoperta: il Torino ha ormai consolidato la sua tradizione di valorizzazione di giovani talenti italiani, e Samuele Ricci rappresenta uno degli esempi più brillanti di questa strategia. Anzi: è il più brillante di tutti. 

Nato il 21 agosto 2001 a Pontedera, il centrocampista classe 2001 ha rapidamente conquistato le attenzioni non solo degli addetti ai lavori in Serie A, ma anche della Nazionale italiana. Le sue prestazioni al Toro, unite alle convocazioni in azzurro, lo pongono già oggi come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano, con prospettive di crescita che potrebbero trasformarlo in un protagonista del calciomercato estivo del 2025. O magari anche prima.

Le caratteristiche tecniche

Samuele Ricci è principalmente un regista. È quel giocatore che detta i tempi della squadra, organizza il gioco, e si muove in modo intelligente per creare spazi e opportunità per i compagni. Non è un regista statico, tuttavia: Ricci ha una notevole mobilità, che gli permette di partecipare attivamente sia alla fase di costruzione che alla fase difensiva. La sua capacità di lettura del gioco e la velocità di esecuzione sono tra le sue qualità più spiccate. In un calcio moderno dove le transizioni rapide sono fondamentali, un giocatore come Ricci che sa pensare e agire rapidamente è – oggettivamente – una risorsa preziosa.

Il suo tocco di palla è pulito, preciso, raramente si vedono passaggi sbagliati o scelte avventate. Nonostante la giovane età, ha una maturità tattica notevole, ereditata probabilmente dall’esperienza accumulata già in Serie B con l’Empoli, il club che lo ha lanciato nel grande calcio. Oltre alla visione di gioco, ha un eccellente senso della posizione: sa sempre dove collocarsi per ricevere il pallone e far partire l’azione.

A livello fisico, Ricci non è un colosso – si ferma a 1 metro e 74 centimetri – ma compensa con agilità e resistenza. Non è raro vederlo coprire ampie porzioni di campo e partecipare sia in fase offensiva che difensiva con grande intensità. Il suo dinamismo lo rende un giocatore completo, capace di svolgere diversi compiti a centrocampo. Nonostante non sia un fulmine per velocità, possiede una buona rapidità nello stretto, elemento che gli consente di sfuggire alla pressione degli avversari.

Il passaggio al Torino 

Dalla sua arrivo a Torino nel gennaio 2022, Samuele Ricci ha vissuto un percorso di crescita graduale ma costante. La sua prima stagione in granata è stata caratterizzata da un adattamento necessario al gioco più fisico e tattico della Serie A, ma già dalla stagione 2023-2024 ha iniziato a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nella formazione titolare.

Sotto la guida di Ivan Juric, Ricci ha affinato la sua capacità di interpretare diverse fasi del gioco. Dobbiamo infatti all’attuale tecnico della Roma la richiesta più importante, indirizzata a Ricci: doveva evolversi ulteriormente, imparando a contribuire in modo attivo anche in fase di recupero palla. Se in passato era visto principalmente come un regista di impostazione, oggi Samuele è un centrocampista a tutto campo, in grado di sostenere la squadra anche nei momenti di maggiore pressione.

La scorsa annata ha appunto confermato questa evoluzione: con 30 presenze in campionato, il suo nome è uno dei primi sulla lista dei titolari di Juric. Non solo regista, ma anche mediano all’occorrenza, Ricci ha dimostrato di saper gestire situazioni complesse e di non soffrire la fisicità degli avversari. Una delle sue doti più apprezzate è la capacità di rimanere lucido anche nelle fasi più concitate della partita, continuando a garantire qualità nelle giocate e solidità nella gestione del possesso.

Le prospettive future

Le convocazioni in Nazionale maggiore sono state una logica conseguenza delle sue prestazioni in granata. Roberto Mancini, prima di lasciare la panchina azzurra, lo aveva già inserito nelle sue rotazioni, e anche Luciano Spalletti ha confermato la voglia di puntare su di lui come possibile perno del centrocampo azzurro. Ricci ha le qualità tecniche e tattiche per essere l’erede di quel ruolo di regista che per anni è stato occupato da giocatori del calibro di Andrea Pirlo e Marco Verratti.

Nel futuro della Nazionale italiana, la presenza di un centrocampista con le caratteristiche di Ricci appare sostanzialmente fondamentale. In un calcio dove la capacità di costruire gioco dal basso è diventata essenziale, avere un giocatore capace di dettare i tempi e collegare difesa e attacco con precisione è cruciale. Samuele è infatti il profilo ideale per interpretare questo ruolo: giovane, dinamico, ma già con una maturità tattica fuori dal comune per la sua età.

Su cosa può migliorare?

Un aspetto su cui potrebbe ancora lavorare è la capacità di incidere in zona gol. Finora, i suoi numeri realizzativi sono stati modesti, con poche reti segnate tra Empoli e Torino. Tuttavia, considerando la sua posizione e il tipo di gioco che gli viene richiesto, questo limite non è troppo penalizzante. Se riuscisse a migliorare sotto questo aspetto, potrebbe davvero diventare un centrocampista completo e sempre più decisivo anche sotto porta.

Il paragone con grandi del passato: Marco Verratti

L’abbiamo quasi spoilerato qualche riga più su. Paragonare giovani talenti a grandi giocatori del passato è sempre rischioso, ma nel caso di Ricci, il nome di Marco Verratti è essere quello più ricorrente. Entrambi condividono una visione di gioco notevole, una capacità di dettare i ritmi e una qualità tecnica elevata. Tuttavia, mentre Verratti ha costruito la sua carriera principalmente nel Paris Saint-Germain, Ricci ha (per ora) la possibilità di crescere in Italia, seguendo un percorso diverso ma altrettanto prestigioso.

Un altro paragone che potrebbe essere fatto è quello con Jorginho, di cui ha preso il posto in Nazionale. Jorginho è un regista che fa della precisione nei passaggi e della visione di gioco le sue armi principali. Rispetto al mediano dell’Arsenal, però, Samuele ha una dimensione più dinamica rispetto a Jorginho, partecipando maggiormente alle fasi di interdizione e recupero palla. Questo potrebbe consentirgli di essere utilizzato in contesti tattici diversi, sia come mediano che come playmaker puro.

Calciomercato: lo vuole Pep Guardiola

Le prestazioni del ragazzo toscano non sono passate inosservate nemmeno ai grandi club. Diverse società italiane e straniere stanno monitorando da vicino la sua crescita. Juventus, Milan e Inter lo hanno già inserito nella lista dei potenziali obiettivi per la prossima estate, mentre in Premier League alcuni club, tra cui Arsenal e Liverpool, potrebbero fare un tentativo concreto. Soprattutto, in terra inglese, c’è il Manchester City di Pep Guardiola. Dopo l’infortunio di Rodri, Ricci è diventato uno degli obiettivi principali.

Il Torino, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di privarsi facilmente del suo gioiello. Cairo, presidente del club, potrebbe pensare di venderlo soltanto per una cifra importante. Quale? Parliamo di 40-50 milioni di euro, il Toro potrebbe essere costretto a sedersi al tavolo delle trattative.

L’eventuale cessione di Ricci potrebbe scatenare un’asta internazionale, con i grandi club europei pronti a contenderselo. In uno scenario ideale per il giocatore, un trasferimento in un club di vertice gli permetterebbe di confrontarsi con competizioni di alto livello, come la Champions League, accelerando ulteriormente la sua crescita.