Molto spesso quando parliamo di ingaggi a parametro zero o di trasferimenti dei cartellini dei giocatori tra una squadra e l’altra, trascuriamo una componente che incide in maniera sempre più significativa ma anche imprevedibile sul costo dell’operazione: la commissione da riconoscere all’agente, che talvolta viene iscritta a bilancio accorpata al costo del cartellino, talvolta riconosciuta come un onere accessorio e altre volte come una spesa a parte.
Come le commissioni degli agenti stanno influenzando il mercato
Questa però potrebbe essere l’ultima estate in cui registriamo operazioni come il passaggio di Erling Haaland al Manchester City per l’”irrisoria” (dato il valore del giocatore e i prezzi dei pari ruolo di livello) cifra di 60 milioni di euro, non sapendo però di preciso di che entità siano i costi “accessori” che la squadra inglese ha dovuto corrispondere al di fuori della clausola rescissoria del cartellino.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una proliferazione esponenziale di figure che a vario titolo rappresentano gli interessi dei giocatori, influenzando trattative e spesso forzando trasferimenti al solo scopo di massimizzare le percentuali che andrebbero ad incassare.
In un panorama di scarse regole come quello attuale, si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di operazioni perfettamente legittime da un punto di vista legislativo, ma che non sempre vanno a coincidere con gli interessi delle squadre e talvolta nemmeno dei giocatori.
Abbiamo visto come il Milan ha perso a parametro zero asset di enorme valore come Donnarumma, Calhanoglu e Kessié negli ultimi tempi, anche per il fatto che nel caso di un trasferimento a parametro zero un procuratore va a guadagnare di più con le percentuali corrispostegli da tutte le parti in causa rispetto che ad un semplice rinnovo di contratto.
Il nuovo Regolamento Agenti della FIFA: che cosa cambia
Dal 1° luglio dovrebbe essere approvato il nuovo “Regolamento Agenti”, che entrerà in vigore a partire dal giugno 2023, che definirà e delimiterà il campo d’azione degli agenti, istituendo un tetto massimo per gli onorari e reintroducendo un sistema di licenze obbligatorie.
Ecco i punti salienti che del nuovo Regolamento Agenti e che effetti potranno avere:
- tetto massimo agli onorari: un agente potrà incassare al massimo il 6% di un trasferimento (3% a carico del giocatore e 3% della società acquirente), oppure il 10% del prezzo pagato del cartellino, a carico del club cedente;
- licenze obbligatorie e un sistema di formazione professionale obbligatorio per praticare il mestiere di agente;
- impossibilità per un agente di rappresentare più di una parte coinvolta in una trattativa, attraverso una limitazione della rappresentazione multipla;
- maggiore trasparenza dei pagamenti degli onorari attraverso l’obbligo di effettuarli attraverso la Clearing House della FIFA: le squadre versano i soldi alla FIFA che poi li redistribuisce agli agenti;
- istituzione di un nuovo organismo di mediazione tra le parti che possa intervenire e limitare le liti tra agenti, calciatori, club, allenatori e associazioni affiliate;
- pubblicazione puntuale delle attività svolte dagli agenti nelle trattative, completa dell’importo del trasferimento e delle commissioni pagate;
- compilazione di una lista comprensiva degli agenti in attività e in regola, di facile consultazione da parte delle parti coinvolte in una trattativa.
Perché serve una regolamentazione dei procuratori
L’obiettivo del nuovo regolamento è di porre un freno all’aumento incontrollato dei costi accessori ai trasferimenti verificatesi negli ultimi anni.
La FIGC dal 2015 riporta ogni anno le cifre che le squadre di Serie A corrispondono ai procuratori: nel 2021 il totale speso dalle venti squadre del massimo campionato è stato di 173,8 milioni di euro di sole commissioni, cifra che segna un aumento di circa il 26% rispetto al 2020 (138 milioni) e un progressivo ritorno ai livelli pre-Covid, quando nel 2019 i club spesero 187 milioni di euro.
Nel 2021 La Juventus è stata la società a spendere di più in commissioni, (29 milioni di euro), seguita a ruota dall’Inter (27,5 milioni), dalla Roma (26 milioni) e dal Milan (12,7 milioni).
Si tratta comunque di una questione comune e discussa anche nel resto d’Europa: la Premier League nel 2020 considerava oltre 300 milioni di commissioni agli agenti da parte dei 20 club e la Bundesliga si attestava sui 200 milioni.
Mentre si moltiplicano gli sforzi dei club per abbattere i costi e nonostante spesso anche i giocatori stiano accettando riduzioni o dilazioni nel tempo degli stipendi, una delle voci di spesa che finora non si è riusciti ad abbattere in maniera sensibile è proprio quella delle commissioni.
Nell’ottica di mantenere il calcio competitivo e sostenibile, è chiaro che qualcosa doveva essere fatto in questo ambito quantomeno per aumentare la trasparenza degli investimenti.