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Nel panorama calcistico degli ultimi dieci anni, pochi giocatori hanno avuto l’impatto mediatico e tecnico di Neymar Jr. L’attaccante brasiliano, che sembrava destinato a diventare l’erede naturale di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, ha invece visto la sua carriera prendere una piega inaspettata, culminando in una parabola discendente che ha sorpreso e deluso tifosi e addetti ai lavori.

Dove siamo arrivati?

Non è ancora ufficiale, ma di fatto Neymar non sarà più un giocatore dell’Al Hilal a partire dal 2025. La notizia è stata anticipata dal padre-agente del calciatore brasiliano, che ha chiarito la situazione in risposta alle numerose voci sul futuro del figlio. L’esperienza araba, iniziata con grandi aspettative, è ormai da considerarsi chiusa, aprendo le porte a nuove possibilità: “A gennaio sarà libero, un regalo per tutti”, ha dichiarato.

Si tratta di un epilogo inevitabile e deludente. Neymar sarà ricordato in Arabia Saudita e all’Al Hilal come un’opportunità mancata di ammirare uno dei più grandi talenti del calcio mondiale esprimersi nella nuova frontiera calcistica. Dal suo arrivo nell’estate del 2022, quando era stato accolto con entusiasmo e un contratto da capogiro, Neymar è riuscito a giocare solo poche partite, a causa di un grave infortunio che lo ha costretto ai margini. Ora, ancora in fase di recupero, si è giunti alla decisione condivisa di non prolungare il rapporto oltre il 2024.

Neymar – Le origini e l’ascesa

Dai suoi primi passi nel Santos, Neymar Jr. era già percepito come una delle più grandi promesse del calcio mondiale. Con il talento puro che mescolava velocità, tecnica e un tocco sopraffino, il giovane brasiliano sembrava destinato a lasciare un segno indelebile nella storia dello sport. La consacrazione definitiva arrivò nel 2013, quando il Barcellona lo strappò al club brasiliano per farlo approdare in Europa. Il trasferimento al Barcellona segnò un momento di svolta per Neymar. In Spagna, ebbe l’opportunità di giocare accanto a leggende come Lionel Messi e Luis Suárez, formando con loro il famoso tridente “MSN“. Questa combinazione offensiva divenne rapidamente una delle più devastanti e memorabili della storia del calcio, capace di demolire le difese avversarie con un mix di creatività, precisione e imprevedibilità.

Il punto più alto della carriera di Neymar

Il punto più alto della carriera di Neymar è senz’altro con il Barcellona e arrivò nel 2015. Quell’anno, il club catalano vinse la Champions League, battendo la Juventus in finale. Neymar fu uno dei protagonisti assoluti, segnando il terzo gol che suggellò la vittoria per 3 a 1. Fu una partita aperta e combattuta ma il talento del brasiliano, insieme a quello argentino di Messi e quello del pistolero Suarez, ha annientato una delle difese migliori d’Europa fino a quel momento, la BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini con un certo Buffon in porta). Quella stagione portò il Barça a completare il “triplete” (Liga, Coppa del Re e Champions), e il giovane brasiliano sembrava destinato a diventare il successore naturale di Messi e Ronaldo come miglior giocatore al mondo. Il periodo al Barcellona non fu solo un momento di gloria sportiva per Neymar, ma anche un trampolino verso il dominio globale del calcio. A soli 23 anni, era già uno dei volti più riconoscibili e amati dello sport, grazie alla sua abilità in campo e al carisma fuori dal rettangolo di gioco. La sua candidatura al Pallone d’Oro sembrava una questione di tempo.

Il giocatore

Durante il suo periodo al Barcellona, Neymar incarnò l’ideale del calcio moderno: un mix di talento puro, abilità di marketing e spettacolarità. Ogni partita era un’esibizione della sua capacità di sorprendere, con dribbling mozzafiato, gol spettacolari e una visione di gioco unica. Fu un periodo in cui Neymar non era solo un giocatore, ma un simbolo del calcio come spettacolo globale. Questo momento della carriera di Neymar rappresenta la fase più brillante della sua carriera, un tempo in cui sembrava pronto a conquistare il mondo e a diventare il punto di riferimento del calcio per le generazioni future.

La scelta controversa del PSG è l’inizio del declino

Nel 2017, però, arrivò il primo grande bivio della sua carriera: il trasferimento al Paris Saint-Germain per la cifra record di 222 milioni di euro. Neymar cercava di affrancarsi dall’ombra di Messi e di essere il volto principale di un progetto ambizioso, ma il PSG non è mai riuscito a dominare l’Europa come sperato. Infortuni frequenti, scelte discutibili fuori dal campo e un rapporto spesso conflittuale con tifosi e media hanno iniziato a erodere la sua immagine.

L’approdo in Arabia

Nel 2023, il passaggio all’Al-Hilal in Arabia Saudita ha segnato un punto di svolta definitivo. Una scelta che, pur giustificata economicamente, ha allontanato Neymar dal calcio di vertice. Per molti, un talento come il suo avrebbe meritato ben altro palcoscenico. Invece, l’approdo nel campionato saudita ha rappresentato una sorta di “esilio dorato“, un’ammissione implicita che il meglio della carriera era ormai alle spalle. Come se non bastasse, un nuovo grave infortunio nel 2024 ha ulteriormente oscurato la sua figura. Le immagini delle lacrime in lacrime uscendo dal campo con il ginocchio sinistro infortunato durante un match con il Brasile hanno fatto il giro del mondo, segnando un’altra pagina triste della sua carriera. A soli 32 anni, Neymar sembra già una figura del passato, incapace di ritrovare la condizione fisica e mentale necessaria per tornare protagonista.

Il futuro?

La grande incognita rimane: quale sarà la prossima squadra di Neymar? La risposta, al momento, non esclude alcuna possibilità. A 32 anni e con una serie di infortuni recenti alle spalle, il brasiliano rappresenta un’incognita e una scommessa. Le sue straordinarie doti tecniche e il suo talento non sono in discussione, ma le condizioni fisiche pongono interrogativi importanti: è fuori dai campi da oltre un anno, perdendo anche il posto in Nazionale. Tuttavia, come svincolato, Neymar rappresenta un’opportunità interessante per i club, dato che non sono richiesti costi di trasferimento, ma resta il nodo dell’ingaggio, che sarà comunque molto elevato.

Cosa resta di Neymar?

Nonostante tutto, Neymar Jr. rimane un’icona per milioni di tifosi, un giocatore capace di regalare momenti magici che rimarranno nella memoria collettiva. Tuttavia, la sensazione è che la sua carriera avrebbe potuto raccontare una storia molto diversa, una storia di dominio e continuità ai massimi livelli, piuttosto che di rimpianti e occasioni sprecate. Il suo declino, accelerato da scelte controverse e fragilità fisica, rappresenta una lezione per le nuove generazioni: il talento non è sufficiente, serve disciplina, dedizione e una gestione oculata per lasciare davvero un segno nella storia del calcio.