Il calcio è uno sport, ma prima di tutto un gioco che unisce in maniera praticamente trasversale tutta la popolazione italiana, un passatempo nazional-popolare come poche altre cose sanno essere, ad esempio la canzone.
E se le performance canore dei calciatori, da quanto possiamo ascoltare dall’esecuzione dell’inno prima delle partite degli Azzurri o dai video trapelati dai vari ritiri, non sono esattamente memorabili, le performance calcistiche dei cantanti hanno ben altro spessore, tanto che sono alla base di una delle più efficaci e note macchine di beneficienza del paese: la Nazionale Cantanti.
La nascita della Nazionale Cantanti
Incontri di calcio e altre esibizioni sportive finalizzate alla solidarietà sono pratiche comune da decenni, e le prime partite giocate da una selezione di cantanti risalgono a due sporadiche iniziative tenutesi nel 1969 e nel 1975. Alcuni dei protagonisti di quelle due partite, in particolare Mogol, che trova l’appoggio di personalità come Paolo Mengoli, Gianni Morandi, Fausto Leali, Riccardo Fogli, Umberto Tozzi e molti alti, decidono di dare un’organizzazione permanente alla cosa, e nel 1981 nasce così la Nazionale Cantanti.
Strutturata in tutto e per tutto come un club di calcio con finalità esclusivamente benefiche, possiede un organigramma che prevede presidente, direttore tecnico, medico sportivo e via dicendo fino agli addetti agli spogliatoi e al magazzino. La Nazionale Cantanti si struttura dapprima nel 1987 come Associazione Nazionale Italiana Cantanti per aiutare i bambini che soffrono, ricevendo il riconoscimento della Presidenza del Consiglio nel 1996 e configurandosi come ONLUS a partire dal 2000.
I record della Partita del Cuore
Sono innumerevoli le attività svolte con la finalità di raccogliere fondi per cause solidali, che culminano nella Partita del Cuore, evento che ogni anno dal 1992 riempie gli spalti di uno stadio italiano e viene trasmessa su Rai Uno e che vede contrapposti la Nazionale Cantanti ad avversari variabili. Nel 1996, in occasione della sfida alla selezione denominata Nazionale Politici allo stadio Bentegodi di Verona, su Rai Uno si registrarono più di 10 milioni di spettatori, con uno share del 49,1%, che permise di raccogliere più di 1 miliardo di lire, devoluti a varie associazioni benefiche.
Nel 2001 furono sfiorati i 3 miliardi raccolti nella sfida contro la Nazionale Piloti allo Stadio Ferraris di Genova, devoluti alla FAO (di cui la Nazionale Cantanti fu nominata anche Ambasciatrice di buona volontà), ad Emergency, all’UNICEF e altre associazioni. Nel 2015, ben 2.111.000 € furono devoluti alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e Telethon dopo la sfida tra la Nazionale Cantanti e la selezione di “Campioni per la Ricerca” allo Juventus Stadium.
Al di là del lodevole scopo benefico, la Partita del Cuore è uno degli spettacoli calcistici più divertenti a cui è possibile assistere. Il livello tecnico e soprattutto atletico non è, per ovvie ragioni, particolarmente alto, ma il divertimento è tangibile e l’entusiasmo rende l’atmosfera festosa e coinvolgente.
Dal palcoscenico al campo, sempre un successo
Negli anni alcuni cantanti sono diventati vere e proprie leggende, a partire dal recordman di presenze con la Nazionale Cantanti, Paolo Mengoli, tra i pali come portiere in ben 440 occasioni, fino a Luca Barbarossa, che con i suoi 226 gol in 271 presenze è il capocannoniere della squadra, seguito da Eros Ramazzotti, autore di 128 reti in 223 partite.
I due cannonieri sono stati il simbolo della selezione per tutti gli anni ‘90, periodo forse di maggior gloria della selezione, che vedeva al fianco dei rampanti cantautori di quegli anni (come non citare anche Biagio Antonacci o Enrico Ruggeri, attuale presidente) vecchie glorie sempre in splendida forma come Gianni Morandi (che, come nella migliori tradizioni calcistiche, ha visto esordire poi con la stessa maglia anche il figlio Marco), Sandro Giacobbe, che ha ricoperto poi il ruolo di allenatore dal 2001 al 2016 e Andrea Mingardi.
Sul finire degli anni ‘90 inizia il ricambio generazionale, e si affacciano volti nuovi come Cesare Cremonini (che per i primi tempi sarà indicato durante le telecronache solo come “il cantante dei Lunapop”, forse uno dei motivi che l’ha spinto ad una carriera da solista), oppure Thema dei Gemelli DiVersi (gruppo che ha firmato Tu Corri, una delle canzoni sul calcio di maggior successo di quegli anni), calciatore semiprofessionista ed in possesso del Patentino Uefa B (è stato anche allenatore in seconda del Fiammamonza, squadra di calcio femminile).
Negli ultimi anni, con la ribalta di molti giovani rapper, il livello atletico e tecnico della Nazionale si è alzato, regalando momenti di spettacolo ben diversi rispetto agli stupendi gol improbabilmente messi a segno dal corpulento Tony Santagata nei decenni passati: il cabarettista e cantautore romano, autore anche di Squadra Grande Squadra Mia, inno degli Azzurri campioni del Mondo del 1982, è passato alla storia per alcuni dei gol più belli e rocamboleschi che si siano visti nelle partite della Nazionale Cantanti
Il caso Moreno-Nedved
Come non ricordare il clamoroso episodio avvenuto durante la Partita del Cuore del 2015? Il rapper genovese Moreno, tecnico, rapido e dal baricentro basso (potremmo paragonarlo a Lorenzo Insigne, come caratteristiche) sta dando spettacolo in mezzo al campo, quando, fronteggiando nientemeno che Pavel Nedved, militante tra le fila del “Campioni per la Ricerca”, si produce prima in un pregevole stop di tacco, per poi palleggiarsi la palla sulla testa e scherzare l’ex campione ceco con un umiliante tunnel e involarsi verso la metà campo avversaria.
Il vicepresidente della Juventus, mai stato un calciatore propenso agli scherzi, dimentica per il momento la dimensione benefica e solidale dell’incontro e dopo aver inseguito il rapper per buona parte del campo lo stende con un intervento punitivo che in poco tempo genera un capannello di proteste, con Massimo Giletti, Raul Bova, Eros Ramazzotti e Luca Barbarossa a dividersi tra il separare i contendenti e far valere le ragioni della propria squadra, come spesso si vede nelle fasi più concitate delle partite vere.
Ma nonostante questa macchia (che ancora oggi viene rinfacciata a Nedved), quell’edizione della Partita del Cuore viene ricordata più volentieri per il record di soldi raccolti che sono stati devoluti alla ricerca. Perché la Nazionale Cantanti nasce fondamentalmente per questo: per sfruttare due delle più grandi passioni degli italiani al fine di fare del bene, e al di là dei risultati delle partite, le sue più grandi vittorie sono rappresentate dalle persone che ha potuto aiutare.