Numero trenta. Siamo nella curva conclusiva di un campionato che si appresta ora a dare i verdetti. Il più importante, lo scudetto, lo attende il Napoli: gli azzurri hanno bisogno di quattro vittorie per consacrarsi campioni d’Italia. E la prima di questo rush finale potrebbe arrivare proprio al Maradona, dov’è atteso l’Hellas Verona di Zaffaroni. Non una squadra semplice.
Gli scaligeri arrivano dal successo interno con il Sassuolo, che ha cancellato una serie di partite da dimenticare: tra metà febbraio e tutto marzo, il Verona non aveva più ritrovato la vittoria, perdendo contro Roma, Fiorentina, Samp e Juventus, pareggiando con Monza e Spezia. Ebbene: davanti avrà i più forti del campionato, reduci dal ko in Champions con il Milan e dalla vittoria esterna in Serie A con il Lecce. Con un obiettivo chiaro: anticipare il più possibile la festa scudetto.
Napoli-Verona: le informazioni utili
Dove e quando si gioca
La partita si giocherà alle ore 18.00 di sabato 15 aprile, allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli.
Dove vedere la partita
Match trasmesso in diretta in esclusiva per gli abbonati di DAZN, anche in streaming sulla relativa applicazione.
Le probabili formazioni
Tutto ruota attorno a Osimhen: il grande assente nel match con il Milan potrebbe ritrovare la strada della convocazione. Si sta allenando, l’attaccante nigeriano, che dalla pausa per le nazionali non ha rivisto il campo. Il nove azzurro pian piano prova a rientrare in gruppo, nel mirino c’è però il ritorno della sfida di Champions con i rossoneri. Il test decisivo ci sarà nei prossimi giorni, quando Spalletti potrà capire effettivamente se potrà portarlo in panchina per dargli intanto minutaggio.
Fuori Gaetano per stato influenzale, out anche Ndombele per squalifica. Resta ancora ai box Simeone, che cederà il ruolo di titolare verosimilmente a Raspadori. Davanti a Meret, possibile turnover con la conferma di Kim (squalificato in Champions) e l’occasione per Juan Jesus. Di Lorenzo e Olivera sulle fasce, Anguissa con Lobotka ed Elmas in mediana – fuori Zielinski -, davanti toccherà a Politano e Kvaratskhelia con Raspadori punta.
Probabile formazione Napoli (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera, Anguissa, Lobotka, Elmas, Politano, Raspadori, Kvaratskhelia.
Il Verona non avrà a disposizione Miguel Veloso e Magnani, entrambi squalificati. A tenere banco dalle parti di Zaffaroni è la possibilità di una convocazione per Lazovic, al momento in bilico. Henry ha terminato la stagine, da valutare anche Hrustic. I ballottaggi sono essenzialmente tre: Ceccherini è in vantaggio su Coppola, Verdi può prendere il posto di Lasagna, Djuric è in vantaggio su Gaich per il ruolo di centravanti.
Probabile formazione Verona (3-4-2-1): Montipò, Terracciano, Hien, Ceccherini, Faraoni, Tameze, Duda, Doig, Ngonge, Verdi, Djuric.
I precedenti tra le due squadre
- Napoli-Verona: 87 partite
- Vittorie Napoli: 44
- Vittorie Hellas: 18
- Pareggi: 25
- Gol Napoli: 138
- Gol Hellas: 71
L’Hellas ha affrontato il Napoli per ben 87 volte – terza squadra più affrontata della storia, dopo Brescia e Torino -, tra le due tifoserie non c’è un gran rapporto e ogni match, specialmente al Bentegodi, rischia di diventare parecchio insidioso. Gli azzurri guidano il record di match con 44 successi contro le 18 vittorie dell’Hellas. Sono 25, invece, i pareggi. Anche sui gol non c’è praticamente storia: 138 reti fatte dai napoletani, 71 reti per i veronesi.
Il Napoli ha vinto le ultime due partite, segnando ben 7 gol contro i 3 avversari. In generale, non perde dal gennaio 2021, quando il Verona s’impose al Bentegodi per 2-1. Una vittoria dell’Hellas al Maradona manca da ben 40 anni: era il 2 gennaio del 1983, quattordicesima giornata di Serie A: vinse il Verona per 2-1, doppietta di Fanna e Claudio Pellegrini per gli azzurri. Era la grande squadra di Osvaldo Bagnoli, con i porta Claudio Garella, che avrebbe fatto la storia anche in Campania.
Le statistiche delle due squadre
In 29 partite di campionato, il Napoli ha fatto 66 gol. Sembrerà una statistica banale, invece è tutto il potenziale – espresso, eccome – degli azzurri, che hanno il miglior attacco e a lungo hanno mantenuto anche la miglior difesa. Tutto rovinato da quel Milan affrontato più e più volte in stagione, che al Maradona ha saputo rifilare ben quattro reti alla squadra di Spalletti. Spalletti che supera Pioli in tutte le altre statistiche: 168 tiri nello specchio, 49.6% di precisione al tiro, 19.5% di realizzazione. Da scudetto.
In una squadra da 50 assist stagionali, è il gioco a rubare l’occhio. Il Napoli ha totalizzato 14.932 passaggi riusciti in campionato, con una precisione dell’87%. Dribbla meno del solito (259), ma compensa con una regolarità incredibile: 38 cartellini gialli accumulati finora, poco più di 1 a partita. Un solo rosso subito, sì. E in difesa? 21 reti incassate e ben 14 clean sheet, di fatto la metà delle partite degli azzurri termina con un 0 alla voce ‘reti’ dell’avversario. In totale, questa squadra subisce poco più di due tiri a partita.
Nello stesso periodo di gare, il Verona ha esattamente 42 reti siglate in meno degli avversari, con appena 90 tiri (3 a partita) fatti nello specchio finora. Appena il 9% di questi sono stati realizzati, con problemi evidenti anche nella costruzione di occasioni. Sugli oltre 6800 passaggi riussciti, va calcolato che il 71% di questi sono stati passaggi precisi. In media, la precisione sui cross (24,30%) e sorprende il numero di dribbling: il Verona sa creare superiorità numerica, con 215 dribbling riusciti (per capirci: l’Inter è ferma a 171).
Occhio però alla situazione disciplinare: il Verona fa tanti falli – 428, quelli fischiati fino a questo momento – e prende quindi tanti cartellini. Sono stati 78, i gialli; 3, invece, i rossi estratti per un giocatore dell’Hellas.
Le chiavi tattiche
Può essere un fattore, certamente. E può essere anche una delle chiavi tattiche sulle quali il Napoli può giocare una lunga partita, contro una squadra che di fatto non ti lascia esprimere il massimo potenziale e il massimo delle idee. Dalla parte degli azzurri ci sarà inevitabilmente la volontà di eliminare ogni scoria della Champions e di avvicinarsi in maniera sostanziale all’obiettivo scudetto, di fatto quasi raggiunto. La testa sarà però certamente anche alla notte europea che attende il Maradona: vuoi o non vuoi, si tratta di reazione fisiologica, che non può sparire soltanto con un carico di concentrazione. Spalletti dovrà essere bravo a preparare i suoi in questo senso: alla Champions si pensa esclusivamente dopo il Verona.
Verona che annusa l’opportunità, da underdog assoluto. Del resto, l’Hellas non è che abbia tante alternative: 22 punti fatti finora, per uscire dall’inferno della zona retrocessione va ripreso lo Spezia, fermo a 26 e impegnato al Picco contro la Lazio, seconda in classifica. Con dei punti in cascina, la situazione in classifica potrebbe farsi più promettente e quantomeno regalarci una lotta salvezza serrata fino alla fine. Servirà però il miracolo a Zaffaroni, nella città in cui si sta compiendo il più atteso di tutti. 33 anni dopo, Napoli è in festa. E non vuole crollare sul più bello.