Quella contro il Verona potrebbe essere stata la svolta per la stagione del Napoli, fin qui abbastanza altalenante: il 3-1 del Bentegodi con un Kvaratskhelia tornato grande protagonista è stata una bella reazione alle difficoltà prima della sosta per le nazionali, con la sconfitta netta in casa contro la Fiorentina.
A livello morale soprattutto era importantissimo per l’ambiente far capire che la squadra c’era, che non aveva mollato proprio del tutto. Per giorni si era parlato addirittura di un cambiamento di guida tecnica, da Garcia a.. qualcun altro, senza stabilire davvero chi. E se invece il Napoli ripartisse proprio da qui?
Napoli, senza Osimhen non c’è problema
Incuriosisce il fatto che la bella prova del Bentegodi sia arrivata per il Napoli senza il suo uomo più rappresentativo, quel Victor Osimhen che per un mese ancora dovrà stare lontano dai campi per via di un infortunio muscolare. Da quando è arrivato in Italia almeno una volta a stagione il nigeriano ha avuto qualche problema fisico, ma la squadra ha sempre saputo reagire.
Incredibili i numeri ad esempio del passato campionato, in cui Osimhen ha saltato sei partite ma per cinque volte il Napoli ha vinto, perdendo solo (e malamente) nel celebre 0-4 contro il Milan al Maradona. In quella precedente in campionato le partite saltate dal nigeriano erano state 11, con 6 vittorie e 2 pareggi per il Napoli. E in quella prima ancora, 13 gare out per Osimhen: 7 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte per il Napoli. Totale: 19 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte per una media-punti a gara di 1.90. Niente male.
Questo cosa vuol dire, che gli azzurri vanno meglio senza la loro stella? Assolutamente no, ma questo è il sintomo di una squadra che viaggia comunque col pilota automatico, sia che abbia Raspadori che Simeone al posto del numero 9.
Riprendere il treno buono
Il calendario viene senza dubbio a dare una mano a questo Napoli che sta vivendo comprensibilmente la prima stagione da anni con tutti i riflettori puntati addosso. Da campioni d’Italia infatti è tutta un’altra storia per una squadra altrimenti abituata a lottare per un posto in Champions League. Tutti ormai conoscono come gioca Kvaratskhelia, come gioca Lobotka o i movimenti di Di Lorenzo. Il peggio, come al solito, è sempre ripetersi.
Ora in vetta al campionato la classifica si è nettamente accorciata in vetta. Il Napoli è sempre quinto, non ha guadagnato posizioni, ma ha rosicchiato due punti alla vetta le distanze potrebbero ridursi ulteriormente visto che al prossimo turno al Maradona c’è la sfida a un Milan ferito dalla sconfitta interna contro la Juventus e impegnato in settimana in Champions a Parigi, sfida nettamente più difficile sulla carta che non quella contro una Union Berlino a pezzi.
I precedenti di Rudi Garcia contro il Milan e soprattutto contro Stefano Pioli del resto sono ottimi: una vittoria, 3 pareggi e una sconfitta con i rossoneri, tre vittorie e un pareggio nel confronto tra allenatori. Naturalmente è presto per azzardare un pronostico, anche perché di recente se c’è stata una bestia nera del Napoli quella è stata proprio il Milan, tra campionato e Champions League. L’occasione però è quantomai propizia per capire se gli azzurri ci sono oppure se davvero bisogna aspettarsi una stagione da comprimari.