Poche partite evocano la lotta tra il bene e il male come Napoli-Juventus. Attenzione, però, perché non si tratta di un processo unidirezionale ma una sorta di “specchio riflesso”, rafrain immancabile nei giochi tra infanti. Per i partenopei è la partita contro il potere costituito, con tutte le peggiori diramazioni tossiche che si possano immaginare. Per i bianconeri, a loro volta, il Napoli (come piazza, non certo come squadra) rappresenta il peggio di un certo vittimismo populista.
Uscendo dagli stereotipi, venerdì sera sarà battaglia vera e lo sarà tra due idee di calcio che non potrebbero essere più diverse, eppure entrambe a caccia dell’eccellenza sportiva. Due allenatori toscani che mai in carriera si sono risparmiati frecciate reciproche.
Napoli-Juventus: quando si gioca e dove vederla
Napoli-Juventus, match valido per il 18° turno di Serie A, si giocherà allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, alle 20:45 di venerdì 13 gennaio 2023.
La partita sarà visibile in TV e in streaming, sempre in esclusiva per gli abbonati di DAZN e su tutte le opzioni disponibili. In televisione con la app per Smart TV, ma anche tramite TIMVISION Box, Amazon Fire TV e Google Chromecast. Inoltre la partita sarà fruibile anche sulle consolle PS4, PS5 o XBOX One. E poi, ovviamente, anche in streaming su dispositivi mobili tramite la app disponibile su tutti i principali app store.
Le probabili formazioni di Napoli-Juventus
Qui Napoli
Luciano Spalletti recupera Kim, che rimane non al meglio ma sarà senz’altro al centro della difesa insieme a Rrahmani. Si tratta della coppia centrale titolare, anche se forse non vedremo la migliore versione di nessuno dei due difensori (anche Rrahmani è reduce da problemi).
A sinistra, dove si potrebbero annidare le peggiori insidie per i partenopei, Mario Rui è insidiato da Olivera. Dipenderà dal piano tattico che il tecnico di Certaldo avrà messo su per limitare una catena che potrebbe essere formata da Chiesa e Di Maria. Davanti l’unica presenza sicura è quella di Osimhen, che potrebbe ritrovare uno dei pochi difensori capaci di limitarlo (Bremer).
Per gli esterni la partita è aperta, anche se ci stupiremmo a non vedere Kvara nell’undici titolare. Dall’altra parte solito ballottaggio multiplo con Politano che parte davanti ai vari Lozano, Elmas e Raspadori.
Qui Juventus
Si diceva della probabile catena di destra formata da Federico Chiesa e Ángel Di María, che di fatto sarebbe un inedito. Sembra strano dirlo, ma i due esterni non hanno praticamente giocato che scampoli di match insieme, nessuno dei quali da inquilini della medesima fascia. I maggiori guasti la Juve dovrebbe farli da quella parte, anche se Kostic e Rabiot hanno dimostrato – pur con caratteristiche molto differenti – di avere raggiunto un buon livello di intesa, sul versante sinistro.
Davanti, in attesa che la pubalgia dia tregua a Vlahovic, sarà ancora il mai troppo rimpianto ex Milik a guidare le operazioni. Il polacco non è parso brillantissimo nella partecipazione alla manovra, ultimamente, ma ha mostrato di potere essere comunque decisivo. Per maggiori informazione, citofonare Carnesecchi.
- Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Zambo Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All.: L. Spalletti.
- Juventus (3-5-2): Szcesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; Chiesa, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria, Milik. All.: M. Allegri.
Napoli-Juventus, precedenti e statistiche
Napoli-Juventus è una gara giocata ben 152 volte, in Serie A. I precedenti da ricordare sono moltissimi, dalla punizione chirurgica di Maradona ai gol dal profumo di scudetto di Zaza e Higuain, fino al discusso doppio rigore su Lavezzi e Zalayeta. In generale la Juve guida piuttosto largamente con 70 successi contro appena 34, e 48 pareggi a completare la statistica. La supremazia Juve si palesa anche nei numeri relativi ai gol, visto che i bianconeri ne hanno realizzato 224 gol subendone 167.
L’ultimo successo della Juve a Napoli è datato marzo 2019: 1-2 con gol di Pjanic, Can e Callejon. L’ultimo successo casalingo degli azzurri sugli odiati bianconeri è invece quello della scorsa stagione, quando Politano e Koulibaly rimontarono lo svantaggio iniziale firmato da Morata.
Del Napoli si sa più o meno tutto, con la squadra partenopea ai primissimi posti per reti realizzate, occasioni create, tiri in porta, tiri totali, passaggi totali e percentuale di passaggi riusciti. Non solo, perché quella di Spalletti rimane – anche “filosoficamente” – una squadra poco incline a ricorrere al fallo. L’aspetto più sorprendente è che il Napoli rimane per distacco la migliore squadra in fatto di riaggressioni riuscite, con oltre il 20,6%. La Juve è parecchio indietro con il 15,2% ma si tratta di un dato in crescita: da quando Allegri ha trovato nel 3-5-2 l’assetto definitivo della squadra, le cui chiavi sono state affidate a Fagioli e Miretti, la squadra è molto più diligente nel cercare di recuperare subito la palla persa.
Le possibili chiavi della partita
Uno dei due sistemi dovrebbe segnare il passo. Sarà la travolgente rete di passaggi e la tecnica individuale dei partenopei o la granitica compattezza difensiva dei bianconeri? Da quello che appare guardando le possibili scelte degli allenatori, potremmo vedere più una Juve che prende spunto dal Napoli che viceversa. Chiesa e Di Maria potrebbero creare una catena letale per qualunque squadra, compresa quella azzurra. Soprattutto, così facendo Allegri potrebbe togliere serenità a Kvaratskhelia e questo sarebbe alquanto sorprendente, per l’usuale gestione del rischio a cui ci ha abituato il tecnico livornese. L’Inter è riuscita a limitare il georgiano appiccicandogli addosso Darmian. Acciughina, se davvero schiererà El Fideo e Chiesa sullo stesso lato, potrebbe cercare lo stesso risultato con un mezzo inusuale quanto interessante.
Un’altra chiave sarà vedere l’impatto che la difesa juventina riuscirà ad avere su Osimhen. Bremer è tra i pochissimi difensori che hanno dimostrato di poter arginare il nigeriano, ma il brasiliano è reduce da qualche problemino.
Infine, sarà interessante vedere come si interfacceranno i 5 di centrocampo della Juve contro il reparto più efficace della Serie A, perlomeno in questa prima parte di stagione a cui abbiamo assistito. Con Fagioli a gestire, Miretti a proporre sempre nuove idee e linee di passaggio e questo nuovo Rabiot meno caotico, la Juve può pensare di arretrare leggermente il baricentro senza tuttavia farsi schiacciare come ha fatto in passato, contro squadre anche molto meno insidiose del Napoli.