Napoli-Inter non era certamente una partita semplice per la capolista, che si era vista provvisoriamente scavalcata in testa alla classifica due giorni prima dalla Juventus, vittoriosa a Monza, e che vedeva altre rivali come il Milan, la Roma e la Fiorentina recuperare terreno.
Scendere in campo in casa della squadra Campione d’Italia, desiderosa di dimostrare l’inversione di tendenza con il nuovo allenatore era sicuramente rischioso.
Ciononostante l’Inter è riuscita a strappare una vittoria convincente, resistendo soprattutto nel primo tempo agli attacchi di un Napoli rigenerato dall’arrivo di Walter Mazzarri in panchina e rispondendo con la compattezza della squadra e i colpi dei suoi migliori giocatori.
Il fatto che i nerazzurri siano usciti con 4 punti dalle due trasferte consecutive di Torino e Napoli non può fare altro che renderli ufficialmente la squadra da battere per puntare allo scudetto quest’anno, e proprio questa vittoria ottenuta al Maradona rende così esplicita la candidatura alla successione del Napoli.
La rosa dell’Inter più forte degli infortuni, quella del Napoli che soffre il buco sulla sinistra
Si parla tanto della profondità della rosa dell’Inter, ma i nerazzurri si sono presentati a Napoli senza Bastoni e Pavard e perdendo dopo pochi minuti anche de Vrij (uno dei pochissimi a non aver riposato a Lisbona): tre giocatori che costituirebbero la difesa a 3 titolare per qualsiasi squadra di alta classifica in Italia.
Inzaghi ha risposto spostando al centro Acerbi con Darmian e Carlos Augusto ai suoi fianchi: non dimentichiamo che entrambi questi giocatori di ruolo sarebbero dei terzini di spinta. È solo l’ennesimo segnale della grandissima disponibilità che l’allenatore nerazzurro ha ottenuto dai suoi giocatori.
Come ha anche dimostrato fidandosi delle “riserve” nel secondo tempo di Lisbona, Inzaghi sembra aver coinvolto tutti nel progetto, mettendo subito in chiaro le gerarchie ma facendo sentire importantissime anche le seconde linee.
L’immagine di questa Inter in cui tutti si mettono a disposizione della squadra cozza particolarmente con quella di un Napoli in cui con Garcia c’erano discussioni e polemiche anche in campo sulle scelte del mister e che ora fa una fatica enorme a sopperire all’assenza di un terzino sinistro.
Barella è tornato a splendere in un centrocampo abbagliante
Il centrocampo dell’Inter è sicuramente il migliore d’Italia, ma in questo inizio di stagione stava mancando il contributo in fase offensiva di Barella, e non solo. Calhanoglu si è dimostrato cecchino infallibile dagli 11 metri ma mancava da tempo il gol su azione, mentre Mkhitaryan dopo un inizio ricco di gol si stava rendendo protagonisti di ottime prestazioni a tutto campo e più distanti dall’area avversaria.
Contro il Napoli il centrocampo dell’Inter è tornato ad essere decisivo come in passato: assist delicato di Barella per la staffilata di Calhanoglu che ha sbloccato il risultato e poi uno splendido slalom in area dello stesso centrocampista azzurro per il raddoppio nel secondo tempo.
A livello di qualità e di intensità sia Barella che Calhanoglu hanno fatto un lavoro essenziale per la squadra di Inzaghi finora: se effettivamente hanno ripreso a segnare su azione l’Inter ha trovato un’altra arma offensiva da aggiungere ad un arsenale che di fatto la rende già la superpotenza del campionato.
It’s Sommertime!
Siamo ormai alle porte dell’inverno, ma l’Inter si sta godendo appieno Sommer! Arrivato senza troppi entusiasmi in estate per sostituire un protagonista della scorsa stagione come André Onana, il portiere svizzero era visto come una sorta di ripiego dell’ultimo minuto, vista anche la considerazione che ne aveva il Bayern Monaco che lo riteneva esclusivamente il sostituto “a tempo” di Manuel Neuer.
Arrivato quindi dopo una trattativa lunghissima che aveva portato anche a sondare molti altri profili, poco a poco si è preso, con una sobrietà tipicamente elvetica lontanissima dall’esuberanza del suo predecessore, gli onori della cronaca per una serie di prestazioni in continua crescita, dopo un esordio in amichevole contro il Salisburgo che aveva suscitato molte perplessità.
Contro il Napoli Sommer è risultato decisivo con alcuni interventi ad altissimo coefficiente di difficoltà: ricordiamo una parata su un insidiosissimo tiro di Elmas dopo pochi minuti e soprattutto la strepitosa chiusura dello specchio della porta sul tiro in diagonale di Kvaratskhelia ad un paio di metri di distanza. E in generale una sicurezza e una tranquillità negli interventi e nella gestione della palla di cui beneficia tutta la difesa.
Dopo 14 partite ha già superato il numero di clean sheet ottenuti da Onana in tutta la scorsa stagione (9 contro 8), e più passa il tempo e più risulta coinvolto in maniera fluida anche nella costruzione della manovra. Un vero e proprio affare passato colpevolmente sotto silenzio in estate.