La seconda giornata del Girone G, della Coppa del Mondo Femminile, è già alle porte.
L’Italia della CT Milena Bartolini ha vinto all’esordio 1-0 sull’Argentina e adesso arriva il vero banco di prova contro una delle nazionali più forti al mondo: la Svezia.
Le gialloblu sono una sorta di maledizione per la nostra selezione, con pochissime gioie dal 1984 ad oggi. Vedremo se è il giorno giusto per invertire il trend: considerando il successo delle scandinave per 2-1 sul Sudafrica nei primi 90 minuti, chi mette le mani sui tre punti intasca anche il pass per gli ottavi di finale.
Vediamo nel dettaglio.
Tutto su Svezia – Italia
Quando si gioca la partita
Svezia – Italia è in programma sabato 29 luglio alle 9.30 del mattino in Italia, le 19.30 della Nuova Zelanda, allo Sky Stadium di Wellington in Nuova Zelanda.
La squadra arbitrale
La gara sarà diretta da Cheryl Foster, con l’aiuto degli assistenti Michelle O’Neill e Franca Overtoom: quarto ufficiale Myriam Marcotte.
Dove vedere la gara
Il match sarà trasmesso su Rai 1 che detiene i diritti del Mondiale Femminile. In alternativa, lo diretta streaming è garantita da Rai Play.
Le probabili formazioni
Svezia – Italia si fa interessante anche per quelle che saranno le scelte in ottica formazioni.
Peter Gerhardsson per la Svezia conferma il 4-2-3-1, con il tridente composto da Rolfo, Kaneryd, Rubensson alle spalle dell’unica punta: Blackstenius.
Milena Bartolini sulla sponda azzurra risponde con un 4-3-3 d’assalto, dove in attacco agiscono Bonansea a destra, Giacinti al centro e la match winner contro l’Argentina, Girelli a sinistra.
- Svezia (4-2-3-1): Musovic; Andersson, Eriksson, Ilestedt, Bjorn; Asllani, Angeldal; Rolfo, Kaneryd, Rubensson; Blackstenius. CT. Peter Gerhardsson
- Italia (4-3-3): Durante; Bartoli, Linari, Salvai, Boattin; Giugliano, Cernoia, Greggi; Bonansea, Giacinti, Girelli. CT Milena Bartolini.
I precedenti
Svezia – Italia si giocherà per la dodicesima volta nella storia delle due selezioni. Un bilancio che parla quasi esclusivamente scandinavo, con il movimento calcistico svedese che ha iniziato decenni prima a gettare le basi del professionismo, rispetto all’Italia.
In 11 incroci, dal 1984, 9 successi delle giocatrici gialloblu e appena due acuti azzurri. Curiosamente il pari non è mai arrivato. L’ultimo confronto ha sorriso alle rivali delle nostre giocatrici, nell’Algarve Cup conclusa 2-1 per la Svezia. Nel 2017 e 2018 le uniche vittorie nostrane: per 3-2 sei anni fa e 1-0, dodici mesi dopo.
Le statistiche
Italia che insegue la terza qualificazione di fila alla fase degli scontri diretti: la vittoria per 1-0 all’esordio sull’Argentina, avvicina le azzurre all’obiettivo. Fare bottino pieno contro la Svezia darebbe la qualificazione agli ottavi di finale.
Le ragazze della CT Milena Bartolini sono imbattute da cinque match di fila e inseguono la terza vittoria consecutiva. In questo arco di tempo, 4 squilli e un pari per l’Italia.
La nostra selezione, oltre all’Argentina nella gara del debutto mondiale, ha superato Corea del Sud (2-1), Colombia (2-1), Marocco (0-0) e Nuova Zelanda (1-0).
Le svedesi sono una truppa da prendere con le molle. Terze nel Ranking FIFA e già questo basterebbe per capire la difficoltà a cui andranno incontro le ragazze italiane.
Aggiungiamoci che le scandinave hanno ottenuto tre terzi posti nella competizione: 1991, 2011 e 2019. Nelle ultime 10 partite però, la selezione guidata da Peter Gerhardsson ha vinto solo in quattro occasioni, compreso il 2-1 al Sud Africa nel match di debutto.
Il bilancio si completa con tre pareggi e altrettanti ko. Ma quando ci sono in ballo i tre punti, le svedesi raramente falliscono la missione di portare a casa l’intera posta in palio.
Che gara attendersi
Match molto difficile e complicato l’Italia, contro una delle super potenze del calcio femminile. Servirà la massima attenzione difensiva, con il centrocampo a fare lavoro sporco, mentre il tridente d’attacco deve sfruttare la spazi che la difesa scandinava potrebbe concedere.
Svezia che proverà a fare le gara e di conseguenza non è immaginabile vedere le azzurre per 90 minuti dietro la linea del pallone: da una parte la quasi certezza di cadere prima o poi e dall’altra un pensiero calcistico che andrebbe contro alla filosofia di calcio imposta dalla CT Milena Bartolini in questi anni.
Attenzione alle palle inattive; le giocatrici gialloblu sono delle maestre nel gioco aereo.