Al grido la “Fatal Verona”, state sicuri che ogni singolo tifoso del Milan tremerà. E non di freddo, ma per ricordi tristi e dolorosi.
Calcisticamente parlando ovviamente. I rossoneri per due volte hanno lasciato lo scudetto a Verona nella loro storia: 1973 e 1990. Mai agli scaligeri, ma alle dirette concorrenti che assieme a meneghini stavano lottando per il titolo. In primis fu la Juventus a beneficiarne e poi il Napoli di Maradona.
Nel mezzo sempre la famiglia Lo Bello. Padre e figlio, rispettivamente arbitri di livello, ma che in entrambe le occasioni furono reputati dal Milan come i primi colpevoli delle disgrazie veronesi del diavolo.
Insomma due epiche gare che nell’arco di 17 anni hanno deciso la volata scudetto, lasciando molto amaro in bocca alla truppa rossonera. Se è vero che il più grande incubo milanista dal 2005 è Istanbul, anche Verona non scherza fra i ricordi nefasti.
La fatal Verona del 1973: lo scudetto sfuggito al Milan di Rocco
Nereo Rocco è tornato alla guida del Milan già da qualche anno, dopo la parentesi al Torino, ottenendo risultati importanti. Campionato, la seconda Coppa Campioni e nel maggio del 1973 anche la seconda Coppa delle Coppe per il diavolo. Esattamente 4 giorni prima dell’ultima giornata di campionato. Nella finalissima di Salonicco, il Milan supera 1-0 il Leeds con un gol di Chiarugi e fa il bis di trofei. Adesso per i rossoneri, resta una sola cosa da fare. Vincere lo scudetto per un’accoppiata a dir poco favolosa.
In Serie A, a 90 minuti dalla fine della stagione, Rivera e compagni guidano la classifica con 44 punti, tallonati da Juventus e Lazio a quota 43.
Dunque un finale al cardiopalma e con le tre squadre di vertice, attese da altrettante trasferte nell’ultima giornata. La Juventus gioca all’Olimpico contro la Roma, la Lazio va a Napoli e il Milan appunto è di scena a Verona. Il destino del campionato è nelle mani dei rossoneri, i quali con un successo sono sicuri del trionfo.
In realtà Rocco e la dirigenza milanista si erano prodigati per uno spostamento di 24 ore delle gare dell’ultima giornata. In virtù appunto della finale europea e dell’infinito viaggio di ritorno dalla Grecia.
In fondo nel 1973, i collegamenti con la nazione ellenica non erano certo quelli di oggi. Ma dalla lega arrivò un No secco e allora, domenica 20 maggio tutti in campo appassionatamente per la volata scudetto.
Il Milan inizia male e finisce pure peggio al “Bentegodi”. Verona avanti 3-0 dopo 25 minuti e nella ripresa l’Hellas allunga sul 5-3. Nel mezzo la reazione a tratti di un Diavolo stanco e malconcio, irritato da alcune decisioni di Concetto Lo Bello, l’arbitro del match.
Rocco viene espulso a gara in corso assieme ad altri dirigenti della panchina rossonera e le parole di Gianni Rivera a fine gara, costano la bellezza di 14 giornate di squalifica al capitano del Milan.
Intanto fine a pochi minuti dalla fine, non tutto sembra perduto per i meneghini, nonostante il pesante passivo di Verona. La Lazio infatti è affondata al San Paolo di Napoli, da una rete di Oscar Damiani, mentre la Juventus è ferma sullo 0-0 all’Olimpico. Il pareggio bianconero, obbligherebbe il campionato ad uno spareggio fra rossoneri e la Vecchia Signora.
La Juventus però, a pochissimi minuti dal triplice fischio, trova il gol partita e scudetto di Cuccureddu. Juve campione e Diavolo all’inferno, in mezzo a mille polemiche.
La fatal Verona del Milan di Sacchi nel 1990
La Fatal Verona si presenta a bussare alle porte del Milan nella primavera del 1990. I rossoneri hanno iniziato male il mese di aprile, perdendo a San Siro la gara di ritorno della finale di Coppa Italia contro la Juventus. Gol di Galia e trofeo alla truppa guidata da Zoff.
In compenso, 4 giorni prima di Verona, il Milan conquista l’accesso alla seconda finale di Coppa dei Campioni di fila, al termine di un’epica semifinale a Monaco di Baveria.
L’andata sorride 1-0 al Milan grazie al solito Van Basten, mentre due settimane dopo in Germania un gol dei padroni di casa, obbliga il match al prolungamento ai tempi supplementari. Nella prima frazione dell’Extra Time, il compianto Stefano Borgonovo fa 1-1 e a poco serve il 2-1 dei tedeschi. Al Prater di Vienna contro il Benfica ci va il Milan di Sacchi. Sempre nel mese di aprile però, è successa un’altra cosa che peserà e non poco sulla volata allo scudetto.
I meneghini duellano con il Napoli di Maradona e nella trasferta di Bergamo i partenopei non vanno oltre lo 0-0 contro la formazione di Mondonico. Il match è segnato dal lancio di una monetina dagli spalti che colpisce in testa Alemao.
Il centrocampista del Napoli chiede il cambio e la società di Ferlaino presenta ricorso, chiedendo la vittoria a tavolino. Il giudice sportivo da ragione alla squadra di Bigon e così il Napoli da meno due punti dal Milan, passa ad un solo punto di distacco dal Diavolo.
In un clima abbastanza avvelenato per questa sentenza molto contestata, ci si avvia alla penultima giornata di Serie A. Domenica 22 aprile il Milan è di scena a Verona e il Napoli va a far visita al Bologna. I veronesi sono quasi condannati alla retrocessione, ma un successo terrebbe aperto il discorso fino agli ultimi 90 minuti.
Il Milan parte bene, segna con Simone su calcio di punizione e sfiora in almeno due circostanze il raddoppio, con il Napoli che passeggia a Bologna trascinato da Maradona e Careca.
La Fatal Verona prende corpo nella ripresa e il Diavolo perde la testa del campionato, ma anche nel vero senso della parola, la testa in campo, davanti alle discutibili decisioni di Rosario Lo Bello, l’arbitro del match.
Rosario è figlio di quel Concetto che mandò su tutte le Furie Rivera e Soci 17 anni prima. Nella ripresa i rossoneri si vedono negare due possibili rigori su Van Basten e Massaro, mentre Rijkaard viene espulso per un fallo.
All’ennesimo fischio contro, Marco Van Basten si toglie la maglia, la lancia in terra e abbandona il terreno di gioco, con Lo Bello che estrae il cartellino rosso. I padroni di casa pervengono al pareggio con Sotomayor, mentre Sacchi viene espulso dalla panchina a sua volta per proteste.
In casa Milan arriva anche il quarto cartellino rosso e paga per tutti Alessandro Costacurta. In 8 vs 11 il Milan, viene piegato dalla rete di Pellegrini, partito in posizione molto dubbia. È la resa del Diavolo e il sorpasso del Napoli: espugnata 4-2 Bologna e partenopei al comando della classifica a 90 minuti dalla fine.
Il Milan è su tutte le furie, Berlusconi parla di campionato falsato e chiede a gran voce che nessuno più della famiglia Lo Bello sia designato in futuro per arbitrare la sua squadra.
Sette giorni dopo, il Napoli al San Paolo batte 1-0 la Lazio con la rete di Baroni e conquista il secondo ed ultimo scudetto della sua storia.
Il Milan butta giù il boccone amaro, ma a fine maggio avrà di che festeggiare. Una rete di Rijkaard piega la resistenza del Benfica. I rossoneri sono per il secondo anno di fila Campioni d’Europa e mettono le mani sulla quarta Coppa della loro storia.
Verona però resta per sempre la “Fatal Verona”.