Tra le big italiane, il Milan è oggettivamente la compagine che più si è fatta notare sul panorama europeo. Ciò è accaduto anche grazie ai risultati dalla stessa ottenuti nell’arco degli anni. Tuttavia, questa disamina è corretta fintanto che è circoscritta alla Champions League. Difatti, se si parla di Coppa Uefa, dal 2009 Europa League, i rossoneri devono fare invece i conti con cocenti sconfitte.
Ogni qualvolta il Milan ha preso parte alla seconda competizione europea, si presentava con le migliore intenzioni e con il chiaro obiettivo di arrivare fino alla fine e possibilmente vincere la manifestazione stessa. Da notare però che se da un lato, i rossoneri paiono fomentati dalla sigla della Champions League per la quale spesso hanno sacrificato tornei nostrani, su di loro la Coppa Uefa non ha uguale effetto.
Il percorso del Milan in Coppa Uefa attraverso gli anni e gli allenatori
È consuetudine cercare un unico colpevole quando si inciampa sempre nello stesso errore e generalmente viene identificato nell’allenatore. Tuttavia, questo è uno di quei casi peculiari nel quale non è possibile trovare un motivo univoco a cui attribuire tutte le responsabilità. Sembra più una questione di destino. Tanto cinico quanto ligio nell’inserire una determinata squadra in una casella piuttosto che in un’altra.
Le partecipazioni del Milan alla Coppa Uefa ammontano complessivamente a undici ed altrettanti gli allenatori che hanno provato a portare i rossoneri alla vittoria della manifestazione. I nomi sono altisonanti ed alcuni di questi aprono a ricordo più che positivi. Questo defezione però resta. Quella che ad oggi è rinominata Europa League pare essere la bestia nera del Diavolo che sembra non riuscire a risalire dagli inferi per portare in bacheca quest’altro trofeo.
La prima partecipazione alla Coppa Uefa risale alla stagione 1971/1972 e sulla panchina rossonera sedeva nientemeno che Nereo Rocco. Con il Milan il tecnico ha vinto due scudetti, due Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, due Coppe dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale. Un numero di successi di non poco conto nel quale però non risulta esserci appunto il trofeo relativo alla seconda manifestazione europea.
Ciò per dire che pure un allenatore con il curriculum di Nereo Rocco ha dovuto alzare bandiera bianca in semifinale contro il Tottenham. Questa uscita dalla Coppa Uefa sembra non avere senso, specie tenendo conto dei successi di cui sopra. Eppure tant’è. Questa tendenza non si è ad oggi ancora invertita, anzi le delusioni nel corso degli anni sono state innumerevoli.
Dopo Rocco ci hanno provato Giagnoni, Trapattoni e Barison che si sono succeduti tutti nella stagione 1975/1976. L’anno successivo è stato il turno di Marchioro e stavolta il cammino è stato persino più breve. I rossoneri hanno abbandonato la competizione già agli ottavi di finale.
Nemmeno Liedholm è riuscito nell’impresa. L’esperienza dello svedese non è stata lineare. Dopo dopo 12 anni nella vesta da calciatore ed una prima parentesi negli anni 60′ con un ruolo tecnico, ritorna sulla panchina rossonera dal 1977 al 1979. Qui tenta l’impresa di conquistare la Coppa Uefa ma anche in questo caso, i risultati sono insoddisfacenti. Il Milan dice addio alla competizione agli ottavi di finale.
Dopo un paio d’anni nella capitale a guida della Roma, Liedholm torna al Milan. Si trova nuovamente di fronte alla possibilità di portare nella bacheca rossonera la Coppa Uefa. Le aspettative saranno tutte quante disattese, nonostante la rosa a disposizione e l’indubbia attitudine vincente dello svedese. Il Diavolo si accomoda nuovamente all’uscita in occasione degli ottavi di finale.
Altri nomi altisonanti fanno parte di questa poco decorosa lista di chi ci ha provato senza riuscirci. Prima Capello, poi Ancelotti, Montella, Gattuso, Terim ed infine l’attuale tecnico rossonero Stefano Pioli. Quest’ultimo avrà la possibilità di riprovarci nella stagione in corso. Sbagliato fare pronostici, visti i precedenti. Tuttavia, i rossoneri non si possono permettere un’uscita di scena in sordina dopo l’addio alla Champions.
Proiezione futuro
Se ciò che è stato in Coppa Uefa non è possibile cambiarlo, il futuro in Europa League è ancora tutto da scrivere. Il Milan ha nuovamente l’opportunità di fare una netta inversione a U rispetto ai risultati finora ottenuti. Stefano Pioli può vincere il primo trofeo europeo della sua carriera da allenatore e dall’altro inserire un nuovo premio nella bacheca rossonera.
Tuttavia, qualche spettro del passato sembra farsi nuovamente avanti. Uno dei papabili vincitori è il Liverpool che con il Milan ha dato vita a due delle più belle finali di Champions League dei primi anni 2000. A contendersi ci sono anche il Bayer Leverkusen che sotto la guida di Xabi Alonso è rinato e fronte nazionale non va dimenticata l’Atalanta che al momento sta esprimendo un livello di calcio mirabile.
Ora, un bilancio di 11 partecipazioni e nessuna vittoria è alquanto deludente per il Milan, specie tenendo conto del palmares che i rossoneri possono vantare. Che non sia quindi il 2024 l’anno giusto per riempire l’unica casella mancante nella stanza dei trofei.