Una notizia che stravolge i piani presenti e futuri del Milan: addio a Rangnick e conferma per Stefano Pioli, dopo gli ottimi risultati dal post-lockdown
Ieri il Milan ha vinto 2-1 contro il Sassuolo, agganciando momentaneamente il quinto posto che eviterebbe una preparazione anticipata e dei turni preliminari, dando l’accesso diretto alla fase a gironi di Europa League. Ma la vera notizia della serata è un’altra: durante la partita, iniziavano a circolare voci di una rottura tra il Milan e Ralf Rangnick, manager tedesco dell’area Red Bull dato per sicuro factotum del nuovo corso del Diavolo. E dopo il match con il Sassuolo, è arrivata anche la conferma ufficiale: Rangnick non solo non sarà il nuovo allenatore del Milan, visto che Pioli è stato riconfermato, ma nemmeno farà parte dello staff tecnico, con Maldini e Massara destinati a rimanere a bordo.
“AC Milan (il Club) annuncia di aver raggiunto un accordo con Stefano Pioli per l’estensione di due anni del suo contratto come allenatore della prima squadra maschile, che pertanto scadrà a fine giugno 2022. Stefano è approdato alla guida tecnica del Milan nell’ottobre 2019 con un accordo fino al termine della stagione. Ha saputo gestire brillantemente sia il blocco dovuto alla pandemia da Covid-19 che il riavvio della stagione in corso, con un approccio concreto e positivo, facendo crescere tutta la squadra”, si legge sul sito ufficiale del Milan, con tanto di dichiarazioni dell’AD, quell’Ivan Gazidis che, dai più, era dato come promotore principale della rivoluzione con Rangnick: “Sono molto felice per questo accordo” – ha dichiarato l’Amministratore Delegato del Club Ivan Gazidis – “Stefano ha dimostrato di essere in grado di offrire quella visione del calcio che pensiamo e vogliamo per il nostro Club, un calcio entusiasmante, moderno e appassionato. Questa non è una decisione basata sulle recenti vittorie, ma sul modo in cui Stefano ha costruito spirito di squadra e unità di intenti, il modo in cui ha migliorato le prestazioni dei singoli giocatori e del collettivo, il modo in cui ha fatto sua la nostra visione, e su come trasferisce la sua personalità e i valori del nostro Club”. Dal fronte Rangnick, intanto, arrivano dei chiarimenti: “Milan e Ralf Rangnick hanno concordato che non è il momento giusto per lavorare insieme. Per questo motivo, tenendo conto dei buoni risultati con Pioli, è stato deciso che Rangnick non assumerà un ruolo nel Milan”. L’avventura di Rangnick al Milan si conclude ancor prima di cominciare: i rossoneri danno fiducia a Pioli e rinviano la rivoluzione. Scelta giusta? Ai posteri l’ardua sentenza.