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Il 2024 è stato un anno ricco di competizioni. Dalle (ormai) classiche tre coppe europee, Champions, Europa e Conference League, alle leghe nazionali, passando per le competizioni internazionali: quindi Copa America ed Europei. Si è giocato moltissimo, e alcuni calciatori hanno stabilito diversi record per presenze in campo – una tendenza che andrà aumentando negli anni.

Ora, se c’è un ruolo del campo che subisce particolarmente le conseguenze di questi ritmi serrati quello è senza dubbio il centrocampo. Ecco perché i ragazzi che troverete in questa breve rassegna, che abbiamo scelto tra i migliori centrocampisti dell’anno solare, meritano una menzione speciale. I gol vanno e vengono, infatti, e gli attaccanti vanno a stagioni. Ma per imporsi a centrocampo c’è bisogno non solo di tanta testa, ma di muscoli, di creatività. E tanto cuore.

Il centrocampista che ha senz’altro dimostrato di avere tutti e tre gli ingredienti sopracitati è Bellingham, un giocatore che sembra uscito da una simulazione videoludica. Calciatore tosto, vecchio stampo, riesce ad abbinare una fisicità donatagli soprattutto da madre natura con una qualità e una visione di gioco da trequartista. Non gli manca il vizio del gol, anche se in questa stagione sta viaggiando a ritmi più umani. Col Real Madrid ha vinto praticamente tutto nel 2024, sfiorando poi il titolo europeo con l’Inghilterra contro la Spagna in finale.

È un suo connazionale, il secondo calciatore che non possiamo non ricordare in questa rassegna: parliamo di Cole Palmer, che ha numeri d’attaccante. Pensate solamente che il calciatore del Chelsea, con il gol segnato contro il Fulham, ha raggiunto quota 26 gol nel corso del 2024, superando un record che era in piedi da decenni: il record per il maggior numero di gol segnati in un anno solare nella Premier League, che apparteneva a Jimmy Floyd Hasselbaink. Era il 2001, e la maglia era sempre quella del Chelsea. Ma era pure un altro calcio. Ecco perché Cole Palmer è un alieno del gioco moderno.

Come terzo nome, ci piacerebbe ricordare un calciatore che non avrà vinto tutto, magari, ma che si è imposto dal basso diventando un pilastro di una squadra storica del calcio portoghese: lo Sporting Lisbona. Parliamo di Hujlmand, ex Lecce arrivato in Portogallo due stagioni fa, e impostosi fin da subito come un faro della squadra di Amorim, tanto da prendere stabilmente la fascia di capitano. L’ennesima intuizione di Pantaleo Corvino, che l’ha pescato per pochi spiccioli (170mila €) dall’Admira Wacker, seconda divisione austriaca, e lo ha rivenduto a peso d’oro per 19 milioni + 3 di bonus (22 totali) allo Sporting. Accipicchia insomma.

Concludiamo la nostra rassegna, riservata a pochissimi eletti, con due nomi che hanno scritto pagine importanti della scorsa Europa League, e non solo: Ederson e Wirtz. L’atalantino, come Hujlmand, ha compiuto un grande percorso partendo dal basso, dalla salvezza ottenuta con la Salernitana, dove lo ha portato l’immenso Walter Sabatini, alla vittoria in Europa League nel giro di due anni, e da protagonista. Un calciatore così completo infatti forse non esiste al mondo in questo momento. Dinamico, bravo nel palleggio, tatticamente perfetto, col vizio del gol. Quello che appartiene senza dubbio a Florian Wirtz, fuoriclasse tedesco del Bayer Leverkusen che ha vinto tutto ciò che c’era da vincere (a 21 anni) in Germania, perdendo solamente la finale di Europa League proprio contro l’Atalanta di Ederson. Per Wirtz, vale il discorso della qualità suprema: un 10 come lui in Europa fatichiamo a trovarlo.