L’acquisizione del Newcastle da parte del consorzio guidato dal fondo sovrano saudita PIF e di cui fanno parte anche PCP Capital Partners e RB Sports & Media ha scosso il mondo del calcio inglese lo scorso ottobre.
La sostanziale illimitata disponibilità economica del principe saudita Mohammed bin Salman ha immediatamente fatto prefigurare l’ascesa dei Magpies nel novero dei top club britannici, potendo competere sul piano economico con colossi del calibro di Manchester City, Chelsea e Manchester United.
In realtà, per quanto la disponibilità economica non manchi, la dimensione è molto distante da quella di “assi pigliatutto” come Paris Saint-Germain o Manchester City, vista la scarsa attrattiva che la destinazione di St. James Park rappresenta in questo momento.
La situazione difficile di Eddie Howe
Certamente il Newcastle è una squadra dalla storia prestigiosa, ma al momento non offre certo quel palcoscenico di livello che possono offrire le altre grandi della Premier: per strappare giocatori che facciano effettivamente la differenza a squadre come Liverpool, City, ma anche Tottenham o Aston Villa bisognerebbe investire cifre assolutamente fuori mercato.
A fine ottobre per la sostituzione dell’allenatore Steve Bruce si erano fatti nomi importanti, da Lucien Favre a Ralf Rangnick, passando per Paulo Fonseca o Frank Lampard. Alla fine la scelta è ricaduta su Eddie Howe, sicuramente giovane ed esperto della Premier League, ma che in carriera ha allenato solo squadre di secondo piano come Bournemouth e Burnley.
La squadra sta trovando notevoli difficoltà in campionato e al momento stazione al penultimo posto, con 11 punti alla pari del Burnley (che però ha due partite in meno), distante una sola lunghezza dall’ultima piazza occupata dal Norwich (con una partita in più) e lontana 2 punti dal Watford quartultimo ma con una partita da recuperare rispetto ai Magpies.
I rifiuti di Gabigol e Darwin Nunez e l'”investimento” su Chris Wood
Alcuni obiettivi di mercato per gennaio sono falliti in virtù dello scetticismo riguardo alle possibilità del Newcastle non solo di essere competitivo da subito, ma di riuscire a centrare la salvezza alla fine di questa stagione.
Sono infatti sfumati, nonostante i soldi messi sul tavolo, gli attaccanti Gabigol (vecchio “bidone” interista letteralmente rinato al ritorno in Brasile) e Darwin Nunez (centravanti uruguaiano emergente del Benfica). Nel primo caso il giocatore non si è detto convinto dal progetto al punto di lasciare un Flamengo che gli sta regalando tante soddisfazioni, nell’altro il Benfica ha rispedito al mittente un’offerta da 50 milioni di euro rimandando il discorso a giugno (ma chiedendo ulteriori 10 milioni per iniziare a trattare).
Dovendo per forza ovviare all’infortunio di Callum Wilson, miglior attaccante della squadra con 6 reti che sarà assente fino a marzo, a St. James Park hanno quindi dovuto virare su un profilo decisamente lontano dai normali obiettivi delle squadre degli sceicchi, ovvero il 30enne neozelandese Chris Wood, sottratto ai rivali del Burnley (dove ha messo a segno 3 reti in 17 partite quest’anno) per ben 30 milioni di euro.
Solo Cristiano Ronaldo (117 milioni dal Real Madrid alla Juventus) e Gabriel Batistuta (36,15 milioni dalla Fiorentina alla Roma) sono stati pagati di più, tra gli attaccanti ultratrentenni, nella storia del calciomercato.
Un mercato difficile nonostante i tanti soldi da spendere
Altro rinforzo invernale è stato Kieran Trippier, terzino destro nazionale inglese per cui sono stati versati 15 milioni nelle casse dell’Atletico Madrid, non pochi considerando che si tratta di un 31enne pagato 22 milioni due anni e mezzo fa.
Appare evidente come la situazione pericolante della squadra costringa a sforzi economici fuori misura per attrarre giocatori in grado di alzare l’asticella della squadra. L’urgenza e la disponibilità finanziaria nota a tutti hanno messo il Newcastle in una situazione complicata, in cui qualsiasi interlocutore può permettersi di fare richieste economiche altissime.
Non a caso la maggior parte delle trattative ormai sono condotte nell’ombra, per evitare di dare vita ad aste, come successo nel caso di Sven Botman del Lille, situazione che ha coinvolto anche il Milan che ha visto la quotazione del cartellino del giovane difensore olandese lievitare in breve tempo sopra i 30 milioni non appena nel novero delle pretendenti è entrato il Newcastle, costringendo i rossoneri ad abbandonare la trattativa.
Profili più possibili e probabilmente utili nel cercare di puntellare la difesa per centrare la salvezza sono Lloyd Kelly, giovane centrale del Bournemouth che si sta mettendo in luce in Championship, e Joe Rodon, gallese del Tottenham mai utilizzato da Conte in campionato.
I Magpies hanno messo gli occhi anche su alcuni giocatori del campionato italiano, in primis Dusan Vlahovic che fa gola a numerose squadre di Premier.
Ma anche Aaron Ramsey e Dejan Kulusevski, nonostante stiano deludendo con la Juventus, farebbero gola ai bianconeri d’Inghilterra: il primo ha comunque lasciato ottimi ricordi nel Regno Unito con la maglia dell’Arsenal, mentre il secondo viene visto particolarmente adatto al campionato inglese soprattutto per le sue doti di corsa. Interesse anche per Matias Vecino dell’Inter e, nel caso non si riesca ad arrivare a obiettivi più ambiti come Vlahovic e Nunez, Andrea Belotti del Torino.
Difficilmente però tutti questi giocatori sarebbero disposti ad impegnarsi senza la sicurezza di giocare in Premier League anche nella prossima stagione.
Per l’attacco al momento pare che la pista più probabile sia il 19enne del Reims Hugo Ekitike, 8 gol in 17 presenze in Ligue 1 e prospetto che rappresenta anche un buon investimento per il futuro, che sia Premier League o Championship.