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Tra le pretendenti allo scudetto di Serie A della stagione cominciata il 21 agosto scorso, quella che ha iniziato decisamente peggio di tutte, è stata la Juventus.

Un’emorragia di risultati negativi e mezzi passi falsi, che hanno costretto i bianconeri ad una posizione di rincalzo nel momento in cui sta per arrivare la tanto agognata pausa natalizia e, di conseguenza, l’apertura della finestra di mercato che i tifosi sperano proficua.

Analizziamo reparto per reparto le possibili opzioni che la squadra di Allegri ha a disposizione per rimpolpare una rosa che fino a qui ha messo in cascina risultati piuttosto deludenti, a partire dalla difesa.

La difesa, il reparto meno bersagliato

Critici, osservatori e tifosi, hanno sempre considerato la difesa, come il reparto che meno responsabilità ha avuto in questo scorcio iniziale di stagione.

Se è vero come vero che il portiere titolare Wojciech Szczęsny, era incorso in alcune topiche colossali nelle primissime giornate di campionato, non si può negare che l’estremo difensore della nazionale polacca, abbia risposto presente nelle partite più recenti, anche pungolato dallo spettro della panchina quando la folla chiedeva il suo scalpo a favore di Perin.

Per quanto riguarda i centrali, in casa Juve non manca l’abbondanza, in virtù della presenza dei senatori Bonucci e Chiellini, il giovane virgulto De Ligt e un discreto ricambio che risponde al nome di Daniele Rugani. Sugli esterni vi è da soffermarsi sulla posizione di Alex Sandro e Luca Pellegrini, i due esterni di sinistra.

Il brasiliano, che secondo Tranfermarkt.com ha un valore di circa 20 milioni di Euro, sta attraversando probabilmente la sua peggior stagione da quando veste la maglia bianconera, mentre l’ex Cagliari non può essere considerato, almeno per il momento, un titolare che può tornare utile quando gli impegni si faranno incessanti e non si potrà più sbagliare.

In questo senso diventa interessante il nome di Lucas Digne, esterno di sinistra in forza in questo momento all’Everton, che ha un valore leggermente inferiore a quello del suo pari ruolo sud americano.

La partita si è fatta interessante da qualche settimana, alla luce delle voci che vedono il francese in rotta di collisione con Rafa Benitez, che non gli darebbe lo spazio che chiede, anche e soprattutto rispetto a una posizione in campo fin troppo difensiva.

Alla Juve serve un esterno che ari la fascia con una certa continuità e ad Allegri uno come l’ex romanista potrebbe fare davvero comodo.

Nella parte opposta del campo, Cuadrado offre sempre ottime garanzie, anche se supportato da un non sempre brillante Danilo, peraltro infortunato e De Sciglio.

Si parla ormai da tempo dell’interessamento della dirigenza bianconera a Noussair Mazraoui, marocchino in forza all’Ajax, in scadenza di contratto al termine della stagione, che potrebbe arrivare a gennaio alla corte bianconera.

Centrocampo da rivedere

Tutt’altro discorso per la parte nevralgica del campo, dove l’analisi diventa ben più spinosa.

Sono almeno tre i giocatori che stanno rendendo molto meno rispetto alle passate stagioni con l’allenatore livornese, cavallo di ritorno che sta trovando più di una difficoltà a trovare la collocazione adatta a gente come Rabiot, Arthur, Bentancur e Ramsey.

I quattro centrocampisti appena citati non trovano più l’esplosività dei tempi migliori e più volte, Arthur e Rabiot sono stati oggetto di forti critiche da parte dei tifosi bianconeri.

Se è vero come è vero che la Juventus è sempre stata abituata ad accontentare l’esigenza dei propri simpatizzanti, non si può non prendere atto della pochezza di un reparto che è stato sovente l’arma in più della squadra di Torino.

Le note liete, anche se per essi non ci si può esattamente strappare i capelli, arrivano da Locatelli e McKennie, sempre intorno alla sufficienza quando sono stati chiamati in causa.

Bernardeschi era partito discretamente, dando la sensazione a tutti che questa sarebbe potuta essere la stagione del riscatto, ma è anch’egli sprofondato nel marasma confusionario di una Juventus che non sembra avere lo smalto dei nove scudetti consecutivi. Discorso molto simile se ci si riferisce a Kulusevski, vero e proprio oggetto misterioso che non è mai riuscito a mettersi in mostra con la Juve, dopo le splendide stagioni di Bergamo e Parma.

I nomi che circolano in entrata sono sfiziosi e servono più che altro a sposarsi con il modulo di Allegri, più che a solleticare le fantasie più recondite del popolo bianconero.

Si è fatta nelle ultime ore particolarmente calda la pista Nicolò Rovella, già acquistato dalla Juventus a metà della scorsa stagione, ma in transito al Genoa fino alla fine di quella in corso. Non sono segreti i voleri di Allegri, che ama moltissimo il centrocampista nativo di Segrate, e l’accelerata imposta dai dirigenti juventini per anticipare l’arrivo di Rovella in bianconero, sembra addirittura essere decisiva.

Talmente decisiva che sono passati in secondo piano i nomi di Denis Zakaria e Manu Kone, entrambi in forza al Borussia Monchengladbach, il cui valore, rispettivamente di 27 e 7 milioni di Euro, è oggetto di un tira e molla che dura ormai da settimane.

Nel caso in cui arrivassero tutti e tre fin da subito, la posizione dei centrocampisti citati in precedenza si farebbe interessante in uscita. Il problema è che l’unico che ha un vero e proprio mercato appetibile, è Kulusevski, per cui l’Arsenal è disposto a sborsare una somma congrua al valore del giocatore, circa 35 milioni.

Per gli altri si lavora, ma il rischio di vendere a basso costo è piuttosto elevato.

L’attacco tra infortuni e delusioni

Sono 5 gli attaccanti juventini in rosa la cui posizione va analizzata in profondità. Lasciando da parte il discorso relativo a Kaio Jorge, che necessita di tempo per inserirsi in un campionato per lui completamente nuovo e soprattutto, essendo del 2022, va visto nell’ottica del prospetto da far crescere nel migliore dei modi e non di salvatore della patria, mentre Morata, Dybala, Chiesa e Kean, meritano diversi giudizi.

Il centravanti spagnolo ha dimostrato di non attraversare la sua stagione più performante e, anche e soprattutto in virtù di alcuni cambi accettati mal volentieri, sembrerebbe che il rapporto tra Morata e Allegri non sia tra i più idilliaci.

Discorso diverso per Dybala e Chiesa, entrambi tartassati da noie muscolari e infortuni di vario genere, mentre Kean non ha trovato fin qui lo spazio per essere giudicato a fondo. Le qualità degli avanti bianconeri non si discutono, tanto è vero che difficilmente la loro avventura a Torino terminerà a breve, ma in qualche modo occorrerà intervenire.

Il sogno proibito si chiama, come ormai sanno tutti, Dusan Vlahovic, ma lo stallo della situazione contrattuale con la Fiorentina e il tira e molla tra i procuratori del giocatore serbo e il presidente Commisso, fanno pensare che la data del trasferimento, che sia in bianconero o in qualsiasi altra squadra, possa slittare alla prossima estate.

Sono due gli obiettivi principali della Juve per il reparto offensivo. Uno è un altro giocatore serbo, Aleksandar Mitrovic, in forza ora al Fulham. Si compra a 18 milioni e ha un trascorso solido che può tornare utile nel momento topico della stagione. L’altro è Julián Alvarez, classe 2000, molto più giovane del 27enne giocatore europeo. Alvarez è un brevilineo argentino di un metro e 70, che gioca nel River Plate e che ha un valore molto simile a quello di Mitrovic.

Sapremo solo il 31 gennaio come la Juve si è mossa durante il mercato di riparazione, ma la carne sul fuoco, come avete letto, è davvero tanta.

Staremo a vedere se Allegri e i tifosi juventini, saranno accontentati.