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Abbiamo ancora tutti negli occhi le immagini che avevano mostrato l’arrivo di Kylian Mbappe al Real Madrid, peraltro ampiamente anticipato nel corso della scorsa stagione, quando ancora il francese era fortemente impegnato nella causa francese sponda Paris Saint Germain.

Il tanto strombazzato passaggio del talento nato a Parigi il 20 dicembre del 1998 ( a proposito, se ci leggi, tanti auguri, Kylian ), non sembra però aver sortito gli effetti di cotanto codazzo mediatico.

Problemi, problemi, problemi

Ci perdonerà Carlo Vanzini se gli abbiamo appena rubato una delle massime che hanno reso famose le sue telecronache di Formula 1, ma l’avventura di Mbappe nella capitale spagnola e soprattutto nel club più titolato al mondo, è apparsa fin qui più pregna di problemi che di momenti indimenticabili.

L’ufficialità dell’approdo al Real Madrid, è stata comunicata all’inizio della scorsa estate, il 3 giugno del 2024, per un passaggio a parametro zero che non pochi guai di carattere finanziario ha causato al PSG, con tanto di minaccia al ricorso delle carte bollate, come spesso accade quando un rapporto professionale di questa entità lascia scontenta una delle parti.

L’esterno di attacco firma un contratto che lo lega ai Blancos fino al termine della stagione del 2029 e un paio di mesi dopo, il 14 di agosto, fa il suo esordio in una partita ufficiale contro l’Atalanta di Gasperini nella SuperCoppa Europea, durante la quale mette a segno il gol del 2-0, il primo della sua avventura madridista, che mette in ghiaccio la partita.

Ma siamo ancora lontani dal periodo negativo che, al contrario attirerà su di sé più di un mugugno da parte dei tifosi, degli addetti ai lavori, dello staff tecnico ( in superficie sempre pronto a difenderlo ) e della società.

Madrid si aspetta ben altro

Se qualcuno si fosse dimenticato di cosa stiamo parlando, occorre ricordare che il Real Madrid ha messo le mani sulla Champions League, o Coppa dei Campioni per i tempi che furono, qualcosa come 15 volte e, di conseguenza, non stiamo prendendo in esame esattamente una situazione di comodo in cui hai tutto il tempo del mondo per poter dare una mano al club.

Se vogliamo fare l’avvocato del Santo, in questo caso non del diavolo, il francese ha messo a segno in campionato un totale di 9 reti che lo pongono comunque al quarto posto dietro la coppia blaugrana Lewandowski/Raphinha rispettivamente a quota 16 e 11, con Ante Budimir dell’Osasuna terzo con 10 reti realizzate.

La coppia del Barcellona è in testa anche alla classifica cannonieri di Champions, ma il problema è che, in questo caso, Mbappè li vede col binocolo, a segno due volte sole, di cui l’ultima ancora una volta contro l’Atalanta nella recente sfida di Bergamo vinta dagli ospiti per 2-3 e durante la quale il francese è uscito per un infortunio che sta tenendo con il fiato sospeso Carletto Ancelotti, vista la possibilità di perdere l’attaccante transalpino per parecchio tempo.

I fantasmi della nazionale

Non è stata nemmeno una grande genialata l’intervista rilasciata a Canal+ e riportata da l’Equipe, secondo cui qualcosa si spezzerà nel rapporto tra lo staff tecnico francese e il giocatore.

Si parla di sorrisi un po’ troppo forzati e dichiarazioni d’amore che, al contrario, dovrebbero seguire gesti concreti e non parole vuote che lasciano il tempo che trovano.

Inoltre è sembrata piuttosto fuori luogo la polemica sul costo degli spostamenti per raggiungere la propria nazionale, spostamenti piuttosto onerosi per via del fatto che un giocatore della sua risma è necessitato a prendere un jet privato, piuttosto che un aereo di linea molto più denso di disagi in ordine all’invadenza delle persone.

Il problema riguarda il fatto che comincia a delinearsi un grattacapo non da poco che fa capo alla propria personalità, della quale Mbappe sarebbe vittima, cosa che ad un capitano di una nazionale così importante, non dovrebbe mai succedere.

Alcuni gli rimproverano alcune defezioni in ordine alle conferenze stampa, saltate, secondo alcuni, per via del timore di ricevere domande che vanno al di là delle sue prestazioni in campo.

Il riferimento alle accuse di stupro non è ovviamente casuale, accuse dalle quali Mbappe è uscito completamente indenne per insufficienza di prove.

I motivi della stagione non esaltante di Mbappe

Da più parti si sono sentiti commenti che partono da un morbido “non è stato finora quello che abbiamo visto a PSG”, passando per “deve fare di più per dare una mano alla squadra“, fino a qualcosa di decisamente più pesante “Mbappe non è da Real Madrid“.

Vero è che il supporting cast non sembra essere molto affiatato e anche altri giocatori non stanno rendendo al massimo come ci si aspettava, Jude Bellingham su tutti, ma lo è altrettanto il fatto che uno dei timori più insidiosi, sembra si stia palesando in tutta la sua pericolosità.

Si sapeva, infatti che uno dei potenziali problemi dell’inserimento di Mbappe al Real, sarebbe stato l’assorbimento del concetto di squadra ben più accentuato rispetto al periodo passato a Parigi, dove tutto il team girava intorno a Mbappe.

Al Real Madrid le cose non vanno esattamente così e, come ampiamente fatto capire anche da Carlo Ancelotti, non è la squadra che si deve adattare al singolo, ma esattamente il contrario.

Intendiamoci, non è un problema irrisolvibile e, soprattutto, non si può imputare a Mbappe questo tipo di intoppo, va messa in conto quella che è l’abitudine del francese ad aver giocato da tanti anni in una situazione in cui era il Re Sole e adesso non lo è più.

L’infortunio di Mbappe

Inoltre eventuali passi falsi sui quali incocciava Mbappe, venivano pedissequamente perdonati al Ninja del Paris, mentre a quello del Real dopo tre prestazioni di fila in cui qualcosa non va, i rumori dello stadio amico fanno malissimo e se non ci sei abituato, non sempre se ne esce con facilità.

Adesso ci si è messo anche l’infortunio, che peraltro è il secondo al muscolo della coscia da quando è approdato nella capitale spagnola.

Ciò significa che per una decina di giorni Mbappe non scenderà più in campo in partite ufficiali e per adesso non sta effettuando nemmeno un lavoro differenziato in attesa che non senta più dolore.

Il 50° goal di Mbappe in Champions League è stato dunque foriero di bad news per l’esterno d’attacco in forza al Real e l’infortunio al muscolo della coscia sinistra lo dovrebbe tenere lontano almeno fino ai primi giorni delle Feste natalizie.

Il fatto è che l’attaccante transalpino stava cominciando lentamente e mettere a fuoco le porte avversarie e soprattutto, il Real Madrid iniziava a convivere con quelle che sono le sue caratteristiche e viceversa, a parte i rigori sbagliati contro Liverpool e Athletic Bilbao che hanno accentuato il suo cattivo inizio di stagione.

Le giustificazioni, dunque, ci sono tutte, ma attenzione, la piazza non è esattamente delle più pazienti.

Lo aspettiamo al rientro più forte che mai.